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LIBRI E RECENSIONI. MICHELE MARI - LEGGENDA PRIVATA

LIBERARSI DA MOSTRI E TARE


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Appena terminato questo Leggenda privata mi é venuta in mente la faccia ingrugnita di Michele Mari prima e durante un suo intervento al Salone del Libro del 2014.
Cosa c´entra? Secondo me c´entra, ma ci arriverò.

Questo libro mi sembra essere uscito un po´in sordina per un autore della statura di Mari, ma forse sono impressioni mie, si tratta certamente di un libro composito e particolare, in qualche modo "non facile" (va bene, ma quale libro di Mari lo è?).

L´intenzione è quella di comporre una propria autobiografia, l´idea di base è che siano i mostri della coscienza dello scrittore - quelli che sotto altre vesti abbiamo già visto gorgogliare e brulicare in altri libri - a pretenderla, a imporglielo e nel corso delle pagine a indirizzarlo, a rimanere delusi da certi episodi e reticenze e invece deliziati da determinate confessioni.

Coerentemente con questo impianto, il libro è spezzettato, frammentato e digressivo, dal punto di vista puramente grafico ricorrono parentesi, punti di sospensione, grassetti, la lingua rimane perlopiù nei paraggi di un registro alto costellato di termini tecnici o desueti, e a volte (specie all´inizio) indugiano nei territori dell´arcaico.

Tutto questo - seppur tipico di Mari - può portare a non trovare subito la sintonia con un´opera che secondo me va gustata per quello che è, avendo il coraggio di sorvolare su alcuni temi a mio modo di vedere tirati troppo per le lunghe (gli episodi di incontinenza notturna) e di godersi quei momenti esilaranti, geniali, struggenti o profondi che pur balenano in queste pagine.

Credo che poi si apprezzi tanto più il libro, quanto più ci si riesca a convincere che - se è un´autobiografia - lo è in maniera assolutamente elusiva e altamente selettiva, e quanto più addirittura si metta in dubbio la sua vera natura di autobiografia: in effetti direi che è piuttosto una resa dei conti "in positivo", una dichiarazione d´amore e di rimpianto per la propria famiglia, un insieme di ritratti talvolta strepitosi dei genitori e dei nonni dello scrittore, laddove le pagine dedicate al padre sono tra le più efficaci e sentite, questo ingombrante genio del design italiano, umano intransigente e burbero allo stesso tempo, perennemente ingrugnito, e qui torniamo al tema dell´inizio, siccome in molte delle nostre facce rimangono espressioni e fisiognomie di chi ci ha generato, ecco allora che Mari usa forse (e in parte) questo libro per spiegarci il perché della sua, di espressione, cercando una catarsi dai propri mostriciattoli (non li chiamerei demoni) e dalle proprie tare. Una catarsi - ovviamente - impossibile.

Il risultato è come detto godibile anche se a chi non conosce lo scrittore sconsiglierei di iniziare da questo.

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Informazioni sul libro

Michele Mari - Leggenda privata
Ed. Einaudi 2017
176 Pg.
Attualmente in commercio

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