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LIBRI E RECENSIONI. I LIBRI PIÙ ATTESI DEL 2022. UN AGGIORNAMENTO

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All'inizio dell'anno si fanno (anche) le liste dei libri in uscita importanti e attesi. Nel 2022 per il momento sono stato piuttosto sul pezzo, ecco quindi un bilancio (dinamico, quindi in costante aggiornamento) di quello che è uscito e ho letto, e anche di altre cose in via di sviluppo.

La prima delle uscite fragorose dell'anno in corso è stata sicuramente quella di Annientare di Michel Houellebecq, che secondo me ha rispettato le aspettative, quei libri che ti danno l'impressione di spazzare via la concorrenza, di essere davanti a qualcosa di diverso e più grande e intenso, nonostante si possa aprire la discussione (oziosa, secondo me) se sia il migliore Houellebecq o se un certo problema strutturale (una linea narrativa che si interrompe bruscamente) sia pienamente voluto e/o (che lo sia o meno) comprometta la riuscita complessiva del libro (secondo me no). Un Houellebecq per me completamente all'altezza delle aspettative e più brillante delle ultime due prove.

Poi abbiamo la scrittrice più amata dai millennials, Sally Rooney con Dove sei, mondo bello, un libro che devo ancora recensire ma che a me pare di livello, sicuramente migliore e più maturo del primo Parlarne tra amici, mentre non posso fare paragoni con Persone normali, che non ho letto. La Rooney è sciolta nella lingua e nello stile ma non banale, sa unire pubblico e privato, frivolo ed esistenziale ed è magistrale nel ritrarre comportamenti e manie della generazione a cui appartiene, e ad esempio a integrare i social nella narrazione, cosa non semplice e che infatti non capita di frequente, almeno non con questo grado di amalgama. Con la Rooney capitano e incidono nei vari giudizi questioni di pura idiosincrasia, insomma di istintiva antipatia (spesso non sono simpatici i suoi personaggi, e non deve esserlo neppure lei), tornerò su questi aspetti quando parlerò più specificamente del libro.

Un'altra uscita che avevo inserito tra le importanti dell'anno è quella di Le vie dell'Eden di Eshkol Nevo, che è un discreto libro dell'israeliano (che, ho l'impressione, è amato soprattutto in Italia) ma nulla più - il che significa comunque che si tratta di un'opera molto gradevole, e un po' furba, anche nella struttura tripartita che ricalca il fortunato Tre piani.

Tra i non letti, inserisco Tomás Nevinson di Javier Marias, che a giudicare dal suo predecessore Berta Isla promette davvero bene, e come caso molto particolare La verità su tutto di Vanni Santoni, che volevo leggere, per poi entrare in una forte incertezza quando ho capito che la sua descrizione di un certo contesto di spiritualità e ricerca del sé è seria, insomma non è (se ho capito bene) all'insegna del disvelamento ironico (della satira, in parole povere) ma diciamo partecipe e partecipata. Ma forse il mio è un pregiudizio, per cui approfondirò meglio.

Come grande novità per il futuro cito anche qui le cortine che finalmente si sono alzate sul nuovo romanzo, anzi sui novi romanzi di Cormac McCarthy, The Passenger e Stella Maris, addirittura due, in uscita in inglese da Ottobre a un mese di distanza l'uno dall'altro, e poco male se in italiano li vedremo solo nel 2023, l'importante è che finalmente arrivino.

Come dicevo, l'articolo è dinamico, per cui ci vediamo al prossimo aggiornamento.

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