ANCORA TRE
Con Le vie dell'Eden (titolo non fedele all'originale che suona come Informazione riservata) Eshkol Nevo conferma - formula vincente non si cambia - la struttura tripartita di Tre piani a formare nuovamente una sorta di romanzo di racconti, dove le tre novelle che compongono l'opera, seppur indipendenti tra di loro, sono tenute insieme da un universo tematico questa volta quasi giallo e da altre rifrazioni, riferimenti incrociati, scene e personaggi ricorrenti.
Potrebbe stupire il mio riferimento al giallo, ma l'intenzione è indubbia: in tutti e tre i racconti ci si trova con una sorta di mistero o caso da sciogliere o su cui fare chiarezza; ovviamente la trattazione, il modo, risponde invece alla poetica tipica dell'autore, come sempre a suo agio a indagare i sentimenti, le relazioni, le scelte e le inerzie della vita, i contesti familiari, le increspature e i drammi, tutto unendo umorismo e delicatezza, scrittura scorrevole, amichevole col lettore e impennate liriche e inserendo qui nella trama e nella narrazione una notevole serie di riferimenti musicali, una specie di colonna sonora ideale del ricordo e del rimpianto.
Il racconto migliore, e quello dove viene meglio dipanata la tensione gialla è il primo, quello meno riuscito, dove Nevo deve ricorrere a qualche trucco di grana un po' grossa per risolvere un paio di situazioni è il terzo, ma il livello rimane molto buono e fondamentalmente succedono cose che spesso accadono appunto coi buoni libri: ci si affeziona ai personaggi e non ci si riesce a staccare finché non si è finito di leggere.
È difficile considerare Le vie dell'Eden come uno dei migliori libri di Nevo e probabilmente è inferiore anche al fortunato Tre piani, ma è comunque un buonissimo libro particolarmente adatto a rinvigorirsi in momenti di stanca o di blocco da lettore.
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