IL MISTERO NEI NOSTRI CARI
Saputo dell'uscita di Tomás Nevinson, nuovo romanzo di Javier Marías, ho deciso di comportarmi da lettore logico e razionale, quindi - essendo interessato - ho preventivamente letto Berta Isla, di cui il libro appena uscito è di fatto il seguito (Isla e Nevinson sono marito e moglie, per riassumere molto la questione).
Betra Isla è un grande romanzo, un romanzo completamente e compiutamente Marías, dove lo scrittore spagnolo come di consueto contravviene a quella regola - infatti non universale - che prescrive "show, don't tell". Invece lui"tell" molto, moltissimo, i suoi personaggi - sia quando impegnati nei dialoghi che quando in soliloquio con se stessi - "lavorano" di tesi, antitesi e sintesi e poi ancora contro-tesi e così via, in un contesto dialettico quasi filosofico, e non manca il consueto apparato di citazioni e riferimenti letterari (molti Shakespeareiani). Con questo metodo prima Marías ti avviluppa in maniera lenta ma inesorabile per poi cambiare ritmo e conquistarti definitivamente quando il romanzo assume i caratteri della spy-story, ovviamente in senso non tradizionale. Senza anticipare troppo, Berta Isla è un romanzo sulla sostanziale inconoscibilità del nostro prossimo, dell'uomo, anche delle persone (che dovrebbero essere) più vicine a noi. È un romanzo sul destino, sul caso e sulla manipolazione, e sui rapporti di potere, anche quelli inerenti le relazioni sentimentali. Oltre ai due protagonisti, compaiono altri personaggi indimenticabili, alcuni dei quali già conosciuti in altri libri dello spagnolo.
Su questo libro è già stato detto tanto e bene, e io ci arrivo abbastanza tardi, è il grande romanzo di un grande scrittore, e ha rinforzato la mia convinzione di affrontare presto Tomás Nevinson.
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