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LE ANTICIPAZIONI. SMITH. LANCHESTER. MISHANI. NEVO. LEGÉR. OFFUTT.

FASE DUE

Librerie, falsa partenza. Domenica prossima riaprono i centri ...

Li chiameremo "Libri della riapertura". Alcuni sono in realtà già usciti ma un po´in sordina, altri erano già programmati per Maggio/Giugno ma a un certo punto la percezione del dramma aveva fatto sì che tutto fosse ammantato di incertezza. Si ripartirà? Si riparte.

Intanto volendo ragionare sui titoli in uscita dopo l´alleggerimento del lockdown, Ripropongo queste brevi anticipazioni e specifico che tanto è forte l´effetto imbuto evidenziato in un azzeccato articolo su Repubblica di un paio di settimane fa, che i titoli mi sfuggiranno dappertutto, insomma mai come prima (?) le cose interessanti saranno di più di quanto sia possibile al singolo Blogger segnalare. Ma non ci si arrenda, e si inizi.

Primavera di Ali Smith esce il 20 Maggio per Big Sur e continua la tetralogia delle stagioni della scrittrice inglese. In Autunno - romanzo della Brexit, uno dei primi - avevamo la dialettica tra due generazioni differenti, in Inverno un romanzo polifonico e molto "parlato" in interni. Con Primavera si rimane in un contesto UK e molto attuale (una parte del libro è ad esempio ambientata in un centro-lager per immigrati). Teniamo conto che nei romanzi della Smith, specie in questi, si opera molto di sperimentazione linguistica e strutturale, e il come si racconta è più importante della trama. Ovviamente il consiglio è di partire dal primo visto che mi pare che tutti questi romanzi presuppongano in qualche modo lo choc della Brexit.

Parlando di Brexit mi viene spontaneo passare a Il muro di John Lanchester. Una bella sorpresa la pubblicazione di questo romanzo per Sellerio, sempre a Maggio, visto che lo scrittore; pur bravissimo, è uscito da noi frammentariamente ed è stato normalmente ignorato, segnalo ad esempio il mirabile, particolare, L´uomo che amava le donne e il satirico, coe-iano (un Coe più accigliato) Pepys Road.
Il muro, longlisted per il Booker Prize 2019, tratta in maniera distopica di uno scenario dopo-Brexit; quello del titolo è destinato a proteggere la Gran Bretagna dalla disperazione e dagli immigrati. A proteggerlo, dei giovani in servizio obbligatorio, tra cui Kavanagh, che spera di sfangarla senza danni. Al di là di alcune iperboli della stampa inglese (es. il 1984 del nuovo millennio), Lanchester è un ottimo scrittore di stampo realista ma capace di voli fantasiosi e surreali e il tema è di quelli attuali e critici. Sono molto curioso.

Dall´UK mi sposto in Israele. Già a Marzo è uscito Tre di Dror A. Mishani una sorta di "thriller sentimentale" (pubblica E/O), l´intreccio di tre storie di donne che vengono affascinate da un uomo misterioso e forse pericoloso. Diversi i temi apparentemente interessanti: la solitudine del cuore che porta a voler o essere disposti a correre qualche rischio per un po´di compagnia e calore, il femminicidio, il peso della rete - il tutto nel formato franco e leggibile del thriller, in effetti il libro è accreditato di ottime vendite in Israele.

Rimanendo lí, uno degli scrittori israeliani contemporanei più noti è Eshkol Nevo che con Vocabolario dei desideri torna a meno di un anno dalla pubblicazione di L´ultima intervista, suo romanzo uscito nel 2019 per Neri Pozza.
Sempre per l´editore vicentino esce a Giugno questo nuovo libro, che é di fatto una raccolta di micro-racconti di costume e società derivanti da una sua rubrica per Vanity Fair dove partendo dalle lettere del vocabolario Nevo tratta ogni settimana un differente tema (amore, razzismo, musica etc). Potrebbe sembrare un´operazione commerciale, ma la penna di Nevo é lieve e acuta, e ho visto alcuni dei racconti in questione (escono anche nella versione italiana della rivista) e mi paiono validi. 

Passo ora a un libro che ho già comprato, Suite per Barbara Loden di Nathalie Legèr  uscito a fine Febbraio per La Nuova Frontiera; si tratta di fatto di un "bio-pic" (in parole) ovvero di una biografia romanzata, che vede come protagonista la modella attrice e regista americana Barbara Loden, che a sua volta con il film Wanda, premiato a Venezia nel 1970 aveva fatto di sé stessa una sorta di bio-pic. Vi sono anche elementi di auto-fiction nella ricostruzione della francese; ma la cosa importante è che ho sentito parlare molto bene di questo libro da lettori di cui mi fido.

Finisco con un incursione americana. Da qualche tempo Minimum Fax sta pubblicando l´opera di Chris Offut che si muove in territori spesso definiti southern-gothic ma che mi pare scrittore piuttosto versatile. ha spaziato con profitto ad esempio nel genere biografico e autobiografico con Mio padre il pornografo del 2016 (da noi nel 2019). 
Ad Aprile sarebbe dovuto uscire (e a oggi non si sa definitivamente la data a cui è stato rimandato, ma esiste già la copertina etc) Il fratello buono, in originale del 1997, ambientato in Kentucky e pienamente nel filone sopra citato, almeno come lo immagino io dopo aver letto l´ultimo Country Dark, con una storia di campagne, montagne, contrapposizioni (il fratello buono è il protagonista Virgil quello cattivo Boyd), vendetta, crimine. 

Sei libri per oggi, ma ho l´impressione che i vari canali anche informativi saranno riempiti (se non intasati) dalle novità a partire da subito. Cercherò di capirci qualcosa e - nei limiti del possibile - di far capire qualcosa. Stay tuned.





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