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LE ANTICIPAZIONI PER IL 2020. GRANDI NOMI E AMERICANA

SPRINT INIZIALE

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Eccoci (finalmente?) arrivati alla prima tornata delle mie anticipazioni editoriali per il 2020. Come chi mi segue forse sa, uso un metodo un po´diverso da quello di altri siti o di supplementi letterari, che passano in rassegna tutto l´anno,  concentrandosi soprattutto sui grandi nomi o i potenziali best-seller.
Personalmente e come da politica editoriale del blog, preferisco le nicchie e anche per motivi di credibilità indico volta per volta uscite abbastanza vicine nel tempo, questo perché capita che gli editori cambino i loro piani e posticipino di un anno o più libri annunciati inizialmente per quello in corso. E credo non sia piacevole per chi legge e si "prepara".

Oggi parto con una decina (poco meno) di libri, alcuni Grandi Nomi (alla Recensireilmondo) e un po´di Americana. Tra le due categorie abbiamo ovviamente qualche sovrapposizione.

Grandi Nomi

Nel novero dei libri rimandati, addirittura di due anni in questo caso, abbiamo Fine, l´epilogo della saga autobiografica di Karl-Ove Knausgard. Ne ho parlato fino alla nausea e rimando al Link del titolo per ulteriori informazioni. Esce a Marzo per Feltrinelli.

Secondo grande nome quello di Salman Rushdie che dopo qualche prova non completamente focalizzata pare tornato con Quichotte ai suoi fasti e alla sua versione migliore. Il libro, che da noi esce per Mondadori, è una sorta di riscrittura (o di liberamente ispirato a) del capolavoro di Cervantes: nella trama abbiamo uno scrittore fallito che inventa per sé stesso una nuova identità e, innamoratosi di una conduttrice di talk-show, inizia a scriverle lettere firmandosi con il nome del titolo e intraprendendo un viaggio negli Stati Uniti con la speranza di poterla incontrare. Abbiamo elementi di On-the-road e di picaresco innestati su una scrittura vivace e funambolica (ho letto qualche pagina in originale e della versione tedesca), e secondo chi lo ha letto con componenti di critica sociale agli US contemporanei. È uno dei libri di cui non so la data di uscita esatta, penso entro il primo semestre 2020.

Pare azzardato, ma metto tra i grandi nomi anche Ocean Vuong, se non altro per il risalto che la sua opera ha avuto negli Stati Uniti, dove ha unito consensi critici e successo di pubblico inconsuete per un autore appena trentenne.
Il libro si chiamerà da noi Brevemente risplendiamo sulla terra, uscirà a Febbraio per La Nave di Teseo, ed è impostato come una lunga lettera alla madre di un personaggio chiamato "Little Dog" le cui caratteristiche rispecchiano quelle dell´autore, rifugiato e immigrato dal Vietnam negli Stati Uniti, gay, e dall´infanzia/adolescenza turbolente e burrascose.
Il romanzo viene descritto come un mix piuttosto inconsueto di memoir, storia di formazione, romanzo in versi. Al netto della hype, una delle uscite che mi incuriosisce maggiormente tra le nuove voci e tra quelle della prima parte dell´anno.

In fine, muovendoci in Inghilterra, Onori di Rachel Cusk, che esce a Gennaio per Einaudi, va a chiudere la trilogia iniziata con Resoconto e proseguita con Transiti. Al centro della trama una scrittrice, Faye, vagamente identificabile con l´autrice. Potete leggere nelle rispettive recensioni perché i libri precedenti mi sono piaciuti molto - e perché allo stesso tempo non li trovo innovativi come alcuni critici hanno voluto far balenare. Ma non importa.
Vediamo Faye, come in Resoconto, in "movimento" (areo e via terra) verso il continente europeo, per partecipare a un convengo. Il resto verrà da sé , come di consueto, attraverso le sue interazioni con il mondo circostante (capirete che la Cusk non è autrice di trama). Il titolo originale, Kudos (onori, appunto), risulta particolarmente evocativo perché è entrato nel dizionario inglese originato da una parola greca, e proprio in Grecia iniziava il viaggio letterario di Faye.

Americana

Iniziamo con Gravesend di William Boyle, un giallo esistenziale che alla sua uscita statunitense, nel 2013, aveva avuto grandi lodi dalla critica - tra cui paragoni con Elmore Leonard - per l´uso della lingua e dello slang newyorkese e le tonalità duro/romantiche.
Si tratta di una storia di crimine e vendetta, che vede incrociarsi a Gravesend, quartiere di Brooklyn, diverse esistenze, tra un ex-omicida rilasciato dalla prigione e il fratello della sua vittima desideroso di vendetta, e ancora un´attrice fallita tornata da Los Angeles nei suoi vecchi luoghi dopo la morte della madre.
Esce a Gennaio per Minimum Fax, che spesso tenta riscoperte di questo tipo, indubbiamente molto interessanti.

Continuo con Gli incendiari di R.O. Kwon, in uscita a Gennaio per Einaudi. Come per Vuong, si veda sopra, la Kwon è asiatica (Corea del Sud) naturalizzata americana, giovane e come nel caso precedente il suo libro, un esordio, ha avuto grande hype ancora prima della pubblicazione e successo di pubblico e critica.
È la storia di tre personaggi emblematici, Will e Phoebe, studenti universitari, il primo in post-crisi religiosa, la seconda in cerca di consolazione nel sesso e nei party per i sensi di colpa a causa della morte della madre, e di John Leal, una sorta di predicatore con un passato nei gulag nordcoreani e che cerca ragazzi da convertire in suoi seguaci.
Il romanzo viene descritto come una storia scura di amori, sentimenti confusi ed eredità fatali dal passato, scritta con prosa sobria e molto consapevole. Non so se abbia attinenza, ma tutto questo mi ha fatto pensare a Donna Tartt.

Passo poi a Jeff Jackson con Uccidi quei mostri, pubblicato a Marzo da SEM.
Si tratta di un romanzo- distopia-rock acclamato e salutato negli Stati Uniti da autori del calibro di DeLillo, Marcus e Dennis Cooper. Descrive un´epidemia di inspiegabili omicidi compiuti dai fan, vittime i membri delle rock-band durante i concerti.
Il libro, dallo stile movimentato e virtuosistico, è poi diviso, come un vecchio vinile o una cassetta, in Lato A e Lato B (con distinti personaggi, situazioni e punti di vista) ad aggiungere interesse. Da vecchio rock-fan, sono molto curioso.

Finisco con un altro giovane esordio acclamato in patria, Saint X di Alexis Schaitkin (per noi a Febbraio da Bompiani). La Schaitkin ha esordito con alcuni racconti sulle più prestigiose riviste americane, prima di mandare in stampa questa storia fortemente "atmosferica" dove vediamo due sorelle, l´omicidio insoluto di una delle due, e il tentativo della sopravvissuta - anni dopo - di trovare chiarezza e una possibile verità.
In tutto questo il libro, a metà tra thriller e romanzo di formazione, esplora con stile cromato e moderno, visionario, tematiche come i legami familiari, l´inconoscibile nelle persone anche piú vicine a noi e - non ultimo - il razzismo (i presunti omicidi sono due camerieri originari dei Caraibi, poi scagionati).

Finisco con questa prima pur impegnativa tornata, ci rivedremo con ulteriori grandi nomi, americani e ovviamente anche con europei e italiani. Stay tuned.

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