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LIBRI E RECENSIONI. RACHEL CUSK - TRANSITI

LONDRA - O L´UNIVERSO

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Già al momento della recensione di Resoconto, il primo capitolo di una trilogia che vede in questo Transiti il proseguimento e in Onori (in uscita a Gennaio 2020) il finale, avevo messo in luce i pregi della scrittura e della visione di Rachel Cusk e credo di aver anche tematizzato i motivi per cui, nonostante si tratti di libri notevoli, non avevo ravvisato il potenziale di innovazione invece rilevato da molta critica. Questione di punti di vista. O di hype.

La trilogia è come sappiamo tenuta insieme dalla figura di Fay, una scrittrice inglese che assomiglia molto alla Cusk, per il resto anche in Transiti la narrazione si compone di (o si scompone in) una struttura centrifuga a scene ed episodi; quello che qui cambia qui è l´ambientazione, alla Grecia di Resoconto si sostituisce la Londra odierna, dove la protagonista - tra le altre cose - decide di ristrutturare un appartamento fatiscente ma in ottima zona centrale, situazione che dà vita ad alcune delle pagine e scene più godibili del libro.

Mi pare che la Cusk sia ulteriormente cresciuta: più focalizzata, più attenta nella selezione degli episodi, più acuta nell´analisi psicologica dei suoi personaggi. Aiuta in questo secondo me - ai nostri occhi davanti ai quali si sta svolgendo la Brexit - l´ambientazione in una Londra programmaticamente costosa, frenetica, familiare e alienante allo stesso modo.

Una capacità peculiare di questa scrittrice è di passare dal bozzetto all´universale e da quest´ultimo di nuovo al bozzetto, alla notazione minuta (e spesso intrisa di un humor diffuso e quasi impercettibile), non cadendo quindi in tentazioni esageratamente saggistico-interpretative spesso tipiche di certa auto-fiction, ma neanche in una minutaglia da small-talk metropolitano che sta nei rischi di queste operazioni. Penso alla descrizione di Tony e Pavel, gli operai stranieri incaricati della ristrutturazione della casa, dove ci si muove con grande leggerezza dalla constatazione delle loro imperfezioni linguistiche (nel dominare l´inglese) a evocare con efficacia e tratti veloci ma profondi le loro vite da immigrati, tutt´altro che banali. O semplici.. Inoltre la Cusk rimane una maestra del dialogato iperrealista, dimostrando un orecchio notevole - si comprende come molte situazioni vengano dal vero - ma anche la capacità da scrittrice di trovare i toni, la piega, i ritmi giusti per rendere questi scambi significativi, in qualche modo rivelatori e universali. Ripeto: non lo small-talk quotidiano o da filmetto wanna-be indipendente, ma uno slancio in profondità che rischiano di illuminare cose a cui non avremmo pensato.
In ultimo, anche se ovviamente non parliamo di una scrittrice umoristica, è un libro in qualche suo modo molto divertente, come lo possono essere i piccoli drammi quotidiani o quelli medio-grandi rievocati ad anni di distanza.

Come dicevo, una crescita discreta rispetto a Resoconto (che pure era buono) e un libro consigliato, che spazza via (ma credo sia normale) tutte le Rooney di questo mondo. E aspettiamo Onori. In tutti i sensi.

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Informazioni sul libro
Rachel Cusk - Transiti
Traduzione di Anna Nadotti
Ed. Einaudi 2019
195 pg.
Attualmente in commercio
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