COSE DI CASA NOSTRA
Se forse per le mie consuetudini vi sono troppi nomi noti, troppo mainstream (percepito o reale) e un solo editore indipendente, credo si tratti di un effetto ottico o di una distorsione dovuta al fatto che molte cose più di confine o indipendenti o esordienti che mi interessano hanno date di uscita non chiare o situate a metà anno, o ancora nessun titolo e/o informazioni specifiche. Insomma ci arriveremo col tempo.
Inizio con Alesssandro Perissinotto, che passa a Mondadori "anche" per quanto con i suoi diciamo romanzi principali (finora aveva pubblicato per la casa di Segrate i due gialli sotto lo pseudonimo scandinaveggiante di Aarno Saar).
Perissinotto è scrittore che mi ha sempre convinto per la qualità, normalmente americana, di unire scrittura limpida, lontana da arzigogoli e barocchismi, storie con una forte aderenza nella realtà (in particolare il tema spesso ripetuto del peso del passato e gli anni di piombo) e con un buon potenziale di intrattenimento, senza essere romanzi definibili come "Puramente commerciali" (in realtà spesso la il buon romanzesco è per sua natura anche commerciale anche quando non lo vuole o non vi aspirerebbe, specie fuori da ambiti sperimentali, ma ci torneremo).
Lo scrittore torinese mi aveva convinto sia con Le colpe dei padri, secondo al Premio Strega 2013, che con l´ultimo Quello che l´acqua nasconde.
Il silenzio della collina esce a Gennaio 2019, e l´artifizio mi pare tipico dello scrittore, un uomo piemontese, in questo caso trasferitosi a Roma, il richiamo dei propri luoghi, qui per la morte imminente del padre, un segreto su cui indagare, in questo romanzo sotto forma del rapimento di una ragazza, ispirato a una storia reale avvenuta prima degli anni ´70. Mi pare tutto molto intrigante e adatto a essere un nuovo one-pager con il cervello, alla Peressinotto.
Altra storia da Premio Strega, altro libro che mi aveva altamente convinto era stato Le notti blu di Chiara Marchelli che nel 2017 aveva sfiorato (sesto posto) l´inclusione in finale, partendo da un editore indipendente come Giulio Perrone.
Il romanzo aveva grandi meriti, tradizionale, profondo e avvincente, dalla lingua spesso asprigna ed ellittica, come evidenziavo nella recensione di due anni fa.
Anche la Marchelli ha cambiato editore, passando a NN. Il nuovo romanzo in uscita a Gennaio 2019 si chiama La memoria della cenere, e ha alcuni temi in comune con il precedente: la malattia, la presenza di una natura/minaccia, il rapporto con i genitori. Qui la protagonista è però una donna, forse con qualche risvolto autobiografico (Elena, scrittrice, abita a New York). Marchelli mi pare abbia la statura di scrittrice di romanzo tradizionale nel senso migliore del termine e le premesse mi paiono anche qui incoraggianti.
Passiamo ora a due carichi da novanta, intendendo qui non tanto la qualità, quanto appunto il potenziale mainstream, l´aspirazione celata o esplicita a diventare una delle grandi tirature dell´anno.
Il primo è Edoardo Albinati, ormai celeberrimo vincitore dello Strega 2016 con il poderoso (e valido, in ultima analisi) La scuola cattolica. Come diceva Enzo Ferrari, in Italia non si perdona il successo, per cui anche su Albinati vi è stata una certa polarizzazione, vista anche l´ambizione e dimensione dell´opera, che credo sia stata comunque più commentata a distanza che letta, come si suol dire in questi casi.
Il successivo e stringato Un adulterio ha ricevuto mi pare pochi consensi, forse l´autore aveva bisogno di riposo.
Esce quest´anno il nuovo Cuori fanatici (con "sole" 350 pagine), storia corale ambientata a Roma negli anni ´80, che ha come elementi portanti un matrimonio borghese programmaticamente meno felice di quel che sembra, un´amicizia virile, e la storia della nazione dei tempi, con gli ultimi fuochi degli anni di piombo.
Temi tipici e interessanti per uno scrittore borghese come Albinati, il resto lo decideranno ispirazione e scrittura.
Se parliamo di polarizzare, allora non si può trascurare Marco Missiroli. Il suo Atti osceni in luogo privato aveva fatto discutere, tra iperboli (i paragoni a Roth, suvvia) e sospetti di furbizia editoriale. Io, come scrivevo nella mia recensione, per quel che conta ero più della seconda parrocchia. Il libro ha comunque venduto molto, e tutto sommato la critica è stata concorde, facendo storcere il naso a qualcuno.
Ed ecco che arriva per Einaudi (certo, Missiroli è nato per essere autore Einaudi!) a Febbraio 2019, già in odore di candidatura allo Strega, il nuovo Fedeltà.
Eh, si parlava di furbizia: come il titolo suggerisce, è la storia di una coppia diciamo (nuovamente) borghese, a Milano, tra tradimenti reciproci, solo sospettati o agiti.
Un nuovo bignami di sentimenti e sesso come avevo suggerito sul precedente? Un classico libro da comprare solo per stroncarlo? Ammetto di avere qualche pregiudizio. Sarà comunque, sono certo, un libro di cui si parlerà.
Finisco qui con queste prime anticipazioni italiane, ve ne saranno presto di nuove internazionali. Stay tuned.
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