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THE (LATE) SUNDAY CONVERSATION. FEAT: DEL GIUDICE, AMMANITI, LA MIA LOTTA, SCURATI, ALFREDINO

SI DIVAGA PRIMA DELLA NANNA

su Recensire il Mondo



La Sunday Conversation dovrebbe divagare, specie quando é Late, quando é sera, quando chi la scrive é stanco e un po´impermeabile, quella stanchezza che ti rende facile preda degli stimoli piú disparati.

Immaginiamoci una colonna sonora Jazz, tipo radio notturna (non so che tipo di radio notturna, mi viene in mente lo stacchetto di Radio Popolare, se penso alle radio americane mi viene in mente non so perché musica Country o Barry Manilow) e diavaghiamo..

Una Notizia Triste (o forse il contrario) da digerire

É un po´passata inosservata - come ultimamente é passato inosservato lui - la concessione del vitalizio secondo la cd. Legge Bacchelli (dal nome dello scrittore che per primo ne avrebbe dovuto beneficiare, per cui fu - credo meritoriamente - creata) che viene accordato a personalitá con particolari meriti nel campo delle scienze, arti e lettere  e che versino (e qui la cosa si fa seria) in particolari condizioni di indigenza.

Ecco, il vitalizio é stato accordato a un insospettabile (a mio modo di vedere) in questo senso. A Daniele Del Giudice. Ex-promettente giovane scrittore, autore Einaudi, un autore raffinato, che si é centellinato, che mi aveva ispirato una riflessione del tipo A del Giudice non piace scrivere, che si basava sul fatto che Mania (la sua raccolta di racconti) mi aveva incantato e mi aveva fatto venir voglia "di qualcosa di piú", e che invece nelle sue opere successive lo scrittore andava sul Saggio, sulla ricostruzione storica (Orizzonte Mobile) oppure si trovava "Messo insieme" in pezzi molto eterogenei come nel deludente "In questa luce".

In tempi non sospetti - esempio anche Atlante Occidentale mi ha convinto molto poco, nonostante fosse stato ai tempi acclamato dalla critica - avevo avanzato l´ipotesi che DG non riesca o riuscisse a darsi al 100%, che il suo culto della precisione, del racconto "progettato" come un esperimento chimico, come un meccanismo di precisione, lo allontanasse dal sangue, dal dolore e dalla partecipazione del romanzo, del concedersi al lettore.

Il silenzio in cui é passato questo vitalizio é strano, davvero strano, posso solo consigliare Mania e - in misura minore - Orizzonte Mobile e attendere ulteriori notizie, si spera buone, si spera migliori.


Pulp. Molto Pulp. Pure Troppo.

Ma non é che di quell´epoca é rimasto il meno Pulp e il piú bravo di tutti, ovvero Ammaniti. Ammaniti che azzeccó il raccontino (anzi - senza ino!) di tensione e ironia e escalation catastrofica nella raccolta Fango, mi riferisco chiaramente all´Ultimo Capodanno dell´Umanitá (famoso anche come Film, specie in una riuscita esibizione di Monica Bellucci), ma che é scrittore secondo me realista, o meglio cantore affettuoso della provincia e dei suoi adolescenti in via di formazione, di vilain dal cuore tenero e gente comune dalle crudeltá insospettabili, un po´come Stephen King in IT.

Ammaniti mangiava insieme ad Aldo Nove (almeno cosí dissero) i Mars sciolti in padella in olio di frittura. Ah che cosa Pulp! Il talento di Ammaniti rispetto a Nove, beh...Nove mi sembra piú un teorico e un provocatore. Ammaniti é un narratore. Scarpa non so, Scarpa l´ho perso subito.

Io non ho paura (storia ad orologeria, perfetta) sta uscendo per Super ET di Einaudi (cioé, lo stanno commercialmente rilanciando). Paginone con intervista sul Corriere. Va beh, a me Ammaniti piace, quasi senza riserve (l´ultimo che ho letto - Che la festa cominci - era divertente ma esile, ispirazione che tirata agli estremi si sta estremamente esaurendo).


Il Norvegese redivivo

Vi ho giá rotto le...la concentrazione un paio di volte con un tale Karl Ove Knausgard.
L´articolo principale é a questo Link. Poi l´ho ripreso nelle mie varie trattazioni della narrativa che viene dal Nord, ad esempio Qui sotto

Ho letto i primi due (per Ponte alle Grazie) ed é veramente qualcosa di particolare, ma le motivazioni le ho giá scritte, insomma Knausgard non si nega niente, ha litigato con diverse persone, non fa sconti, neppure a se stesso, racconta le cose come sono, senza dramma e abbellimenti, pagine su pagine per descrivere come puliscono l´appartamento del padre (alcolizzato, con madre/nonna ormai senile) dopo la sua morte, poi le scene iperrealistiche e terribilmente vere al Luna Park coi figli (terribilmente, ma é solo vita comune, e le sue miserie, e i suoi slanci), davvero sembra di essere lí, di non leggere nulla di romanzato, semplicemente di assistere a una vita, una vita qualunque e proprio per questo immensamente confrontabile...

...ma non dilunghiamoci. Volevo solo dire che - EVVIVA! - Feltrinelli pubblica tutti e 6 (tutti e 6!) i volumi di cui consta l´opera finora, compresi i primi due con una nuova traduzione. Bene bene bene. Non credo sia un´opera per tutti, certo non é per spiriti un po´ nemici dell´introspezione e dell´arrovellarsi, ma é un esperimento letterario che secondo me non ha pari


Scurati il copione

Il Blog Satisfiction mi é un po´ scaduto da quando ha messo su la bufala della Minimum Fax che doveva chiudere.
Sta diventando un Blog spesso incentrato sul sensazionalismo e la polemica. Ma tant´é. I dati dicono che fanno bene quello che fanno, e lo fanno meglio di me.

Scurati é andato in cinquina allo Strega e Satistfiction aveva provveduto a mostrare come l´autore si autoplagiava, trasferendo scene e frasi da un romanzo all´altro.

Ora, non ho ancora controllato personalmente (la beffa massima sarebbe che tutto fosse un´invenzione di Satisfiction per dimostrare quanto lettori, blogger etc danno credito a tutto ció che si scrive sui Blog in una auto-satira della nostra societá superficiale e twitterizzata) ma a me la cosa ha fatto pensare a Rossini che - oberato da scadenze e debiti -  trasferiva pedissequamente le proprie ouverture da un´opera all´altra o a Mozart che - con piú raffinatezza - volentieri si autocitava qua e lá.

Ma Scurati (giustamente) é Scurati, il suo romanzo in cinquina non é un romanzo, é piú un saggio autofictionato (cosa che va molto di moda) e non é neanche eccellente, per cui ben venga il giogo virtuale che - ahimé (mi dispiace per Satisfiction) - ha avuto molta poca eco...almeno a livello di quotidiani. Forse potenza di Bompiani e del suo ufficio stampa. Forse tutti se ne fregano, se uno si autoplagia.


La settimana di Alfredino

Un po´ di pudore, certo. Eppure per me ai tempi undicenne...insomma riesco a capire la suggestione. La diretta sgranata, la stessa parola pozzo artesiano, l´Ing. Elveno Pastorelli, la parola Protezione Civile (Pastorelli - Protezione Civile - Presidente Pertini...parole con la P, come Potenza, che invece fu il contrario, il contrario di quello che si seppe fare).

Il tema é alla base dell´imperfetto Dies Irae di Giuseppe Genna (anche se ha il merito di aver ripreso questa suggestione, di averlo mischiato con strategia della tensione e mass media e immaginario collettivo).

E della bellissima Alfredo dei Baustelle. Un pezzetto bello tondo di cielo d´estate sta sopra di me. A Repubblica e alla Rai, a tutti lo indicó. Bravo Bianconi. Buonanotte.

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