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LIBRI E RECENSIONI. IL LISTONE ESTIVO.

BUONE VACANZE


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Dichiarazione di intenti: qui c´è ancora meno "critica letterari" che nelle recensioni e le varie anticipazioni che compaiono su questo Blog, ho affrontato la questione della lista per le vacanze in maniera ben poco sistematica, e invece con lo stesso spirito con cui giro tra i miei scaffali quando mi appresto a partire per le ferie d´Agosto, e con cui lo farei nelle librerie se vivessi in Italia.
Spirito aperto e anche un po´contraddittorio: una novità, un classico, ecco ecco, questo non può mancare!...ma che bello sorprendersi all´ultimo momento con qualcosa che non avevi considerato.
Per questo le segnalazioni sono eterogenee, toccano libri in uscita e altri di cui ho già parlato abbondantemente, sperando di dare qualche spunto interessante.

Ho diviso l´articolo in tre sezioni

ANTICIPAZIONI E NOVITÀ - credo sia autoesplicativa.

I LIBRI HOT - che non sono testi erotici, ma libri di cui si parla, che stanno partecipando a premi o che per altri motivi trovo molto "attuali" (in senso editoriale, non di tematiche).

CLASSICI VERI E NASCOSTI - credo sia autoesplicativa, ovviamente nessuno dovrà essere offeso se qui non troverá Tolstoj o Flaubert, per questa tornata.


SEZIONE ANTICIPAZIONI E NOVITÀ

Karl Ove Knausgard - La pioggia deve cadere (Feltrinelli)
Qui l´indicazione va  a chi sta andando avanti con la serie "La mia lotta" dello scrittore norvegese, qui giunta al suo quinto capitolo, in uscita il 6 Luglio. Chi non lo ha ancora approcciato dovrà invece iniziare col primo La morte del padre. Ne vale la pena ma sappiate, è autofiction spinta quindi a qualcuno potrebbe apparire irritante o egocentrica. A me è parsa rivelatoria, nello sguardo e nel modo di procedere ancora di più che nella scrittura.

Yoshua Kenaz - Cantare in coro (Giuntina)
Kenaz è un grande scrittore israeliano che secondo me ha davvero poco da invidiare alla triade Grossman/Yehoshua/Oz. Ripristinando antichi amori era un grande romanzo corale,  questa invece è una raccolta di racconti del 2013, in uscita da Giuntina a Luglio. La penna di Kenaz è magistrale, e questo libro ha avuto ottima critica.

Jonathan Lee - Il Tuffo (Big Sur)
Questo potrebbe essere o diventare uno dei miei libri dell´estate o dell´anno, devo dire che sia il tema (l´attentato non riuscito alla Thatcher nel 1984, e i personaggi che gli ruotarono attorno) sia "Il piglio" (che promette di essere) alla Coe se non alla Amis mi stimolano molto. Next big thing inglese?

Levi Henriksen - Norwegian Blues (Iperborea)
Popolo poliedrico, i norvegesi: come il "colllega" giallista Jo Nesbo, pure Henriksen è musicista e scrittore con una produzione che si divide tra romanzi, poesie, racconti, storie per l´infanzia.
Questo suo esordio in italiano ha qualcosa tra Dickens e Capra: un "classico" discografico deluso e reduce da una sbronza sente cantare in chiesa tre anziani fratelli, rimane incantato e decide di ritrovare fiducia nella musica e nell´umanità. Sembrerebbe il classico libro scandinavo di "simpatici vecchietti salvifici" ma Iperborea mi dà garanzie in questo senso, o meglio in senso contrario. Da quanto ho capito siamo più in territori Hornby, il che potrebbe essere un bene.

Garth Greenwell - Tutto ciò che ti appartiene (Mondadori)
Rischiavo di farmelo sfuggire, il romanzo di questo scrittore americano, finito nella longlist 2016 del National Book Award. Invece sembra molto interessante ed ha avuto consenso critico in patria. È una storia gay che si svolge in Bulgaria, partendo dal tema (un classico) dell´ "americano smarrito".  Dato anche il tipo di scrittura che mi pare precisa, nitida, analitica, molto classica in un certo senso, potrebbe essere un erede del primo Leavitt.

Giulio Milani - I naufraghi del Don (Laterza)
Può apparire azzardato segnalare come libro estivo un´opera che - pur utilizzando alcuni strumenti della narrativa - è fondamentalmente di natura storica, oltretutto ambientata sul fronte russo nella seconda guerra mondiale, descrivendo la ritirata di quel che rimane dell´esercito italiano. Ma di Giulio Milani conosco precisione documentale, passione civile, e scrittura esatta e mimetica allo stesso tempo. Inoltre ritengo alla luce della lettura del suo La terra bianca che questo tra storia, saggio e fiction sia veramente il suo genere d´elezione, e anche Laterza in esso mi pare un´eccellenza.

SEZIONE I LIBRI HOT

Mauro Covacich - La città interiore (La nave di Teseo)
Ultimamente e quasi un genere a sé, il libro ambientato a Trieste e che ne ripercorre avanti e indietro la storia recente, con quell´incontro di razze, conquistati e conquistatori, liberati e liberatori, fazioni politiche, infamie (la celeberrima Risiera di San Sabba che compare anche in Conforme alla gloria di Paolin). In effetti questo libro di Covacich assomiglia nelle premesse e in qualche punto di svolgimento a Non luogo a procedere di Magris, contaminando però l´istanza storica con un aspetto (anche questo tipico) autobiografico, ma soprattutto con ben altra linearità di sguardo e struttura. Un romanzo istruttivo e franco, per la scorrevolezza intrinseca adatto secondo me alla stagione (senza volerlo sminuire).

Chiara Marchelli - Le notti blu (Giulio Perrone)
Avevo evidenziato nella recensione che questo, arrivato a un passo dalla Cinquina dello Strega, è un bel romanzo tradizionale, ben congegnato, di personaggi e ambienti, con un paio di invenzioni suggestive e anche qui con una certa intrinseca - positiva - scorrevolezza. Mi sono sentito di consigliarlo in qualche caso, e il "recipiente" non è stato deluso.

Mircea Caratarescu  - L´abbacinante. Ala sinistra (Voland)
La voce certo non priva di autorevolezza dello scrittore ed editore Vanni Santoni lo dà come migliore scrittore europeo, questo è il primo romanzo della trilogia che comprende anche Il corpo e L´ala destra, un insieme fondamentalmente autobiografico ma declinato in maniera non tradizionale, simbolistica, visionaria, in parallelo alle vicende storiche della Romania. Ho sentito elogi davvero importanti, forse è arrivato il tempo di immergersi.

Jonas H. Khemiri - Tutto quello che non ricordo (Iperborea)
Questo dello scrittore svedese è un riuscito e ingegnoso romanzo a incastri, come facevo notare nella recensione Khemiri è uno di quei romanzieri moderni e direi "internazionali", che uniscono gusto del romanzo diciamo non banale, non puramente lineare (ma in sostanza tradizionale, senza eccessive sperimentazioni linguistiche o strutturali o di visione) a una certa scorrevolezza. Avevo fatto i nomi di Nevo e Coe, e in questo caso - per l´aspetto multiculturale - anche di Kureishi.
Comunque: è un romanzo fresco, divertente e tutt´altro che banale sulla difficoltá di conoscere veramente una persone e sulla cospicua quantità  delle versioni di noi che possono esistere. Per ora tra i migliori letti nel 2017.

Tom Drury - La fine dei vandalismi (NN)
Si è parlato abbastanza di questo romanzo, un altro di quegli americani "nascosti" e in via di riscoperta. Come nell´altro caso letterario NN - mi riferisco ovviamente ad Haruf - vengono anche qui create una comunità e città immaginarie (in Haruf era Holt, qui è Grouse County) ma in Drury sembrano prevalere ironia, gusto del particolare e del personaggio, in quella che sembrerebbe una gradevole coralità, quasi da America Oggi, anche se Carver potrebbe non essere il riferimento più preciso. In ogni modo, ne ho sentito parlare molto bene.


CLASSICI VERI O NASCOSTI

Saul Bellow - La vittima (Mondadori)
Tra tutti i grandi libri - classici - di Bellow mi è venuto in mente questo perché pur in una certa linearità (insomma è un libro più facile da leggere rispetto ad altri suoi) ha tutte le caratteristiche che rendono l´americano (in realtà di nascita canadese) uno dei più grandi in assoluto. Idee, impianto filosofico, spessore dei personaggi, arguzia della scrittura, un tema se vogliamo tipicamente ebreo reso universale. Romanzo crudele e godibilissimo.
In alternativa - ma non trascurate anche la produzione diciamo più impegnativa di Bellow - il breve ma urticante, fulminante, La resa dei conti.

Magda Szabo - Per Elisa (Anfora)
Anfora editore rinasce sotto una nuova gestione, sempre con un focus sulla letteratura mitteleuropea, e in particolare su quella ungherese. Potrebbe sembrare una scelta vincolante, ma il catalogo già mostra diversi gioielli e gioiellini.
La Szabo è considerata tra i maggiori autori del suo paese, ora Anfora ne sta portando alla luce una produzione finora nascosta (vedi il titolo della sottorubrica), ma non necessariamente minore.
Questa doveva essere la prima parte di una sua autobiografia in tre volumi, forzatamente interrotta vista la morte della scrittrice. Scrittura movimentata, ironica e sensibile, incroci tra la storia del paese e quelle personali: un libro a prima vista di grande valore.
In alternativa o completamento, un capolavoro ungherese pubblicato da Anfora è Anna Èdes di Deszö Kostzoläni.

John Cheever - Una specie di solitudine. I diari. (Feltrinelli)
Cheever è grande scrittore americano, che secondo miei contatti molto autorevoli ha dato il suo meglio proprio nei diari e nei racconti (questo non significa che i suoi romanzi vadano trascurati). Oltre alla grande penna dell´autore, troviamo qui incontri e corrispondenze e confronti con suoi autorevoli colleghi e modelli, particolarmente dolorosi per il sensibilissimo Cheever.
In alternativa appunto I racconti, sempre da Feltrinelli.

Francis Scott Fitzgerald - L´amore dell´ultimo milionario (Alet)
So di essere fastidioso e ripetitivo, un po´pedante nel consigliare il romanzo incompiuto di Fitzgerald, e di farlo nell´edizione filologica e molto curata di Alet, editore già fallito, poi rilevato dal Gruppo Fandango e i cui libri sono reperibili sono Online. Ma ne vale la pena, viste la cura e la traduzione. Il romanzo è bellissimo in sé, trasmette allo stesso tempo un senso di "fine" ma anche le enormi potenzialità che Fitzgerald avrebbe avuto di superare ulteriormente se stesso (il che non era facilissimo, credo). Inoltre le note a questa edizione danno una formidabile possibilità di entrare nel suo (tormentato e illuminato) laboratorio di scrittore.

Elliott Chaze - Il mio angelo ha le mani nere (Mattioli 1885)
Chaze come scrittore di noir non ha lo standing Chandler o un Cain, eppure chi molto ne capisce mette questo e suo più noto romanzo al livello dei maggiori esiti del genere.
Abbiamo alcuni archetipi alla "detour": la fuga, la donna fatale, l´inesorabilità del destino, la natura del loser eppure evidentemente Chaze deve aver toccato corde particolari o - in termini più dozzinali - semplicemente scrive da dio, se tutte le recensioni che ho intercettato lo osannano e mi hanno messo addosso una notevole smania di segnalarlo (e di leggerlo).

I GIALLONI

Era mia intenzione segnalare qualcosa di genere, un genere particolarmente adatto - penso io - alle vacanze e al periodo estivo, ma mi sono reso conto di essere diventato molto conservatore e poco propenso alle scoperte, ai miei Nesbo e Winslow, magari screziati da qualche italiano di ottima mano come Roberto Costantini. Se siete interessati, girate il Blog e scegliete da soli, per Nesbo do
l´indicazione di andare per ordine, con Winslow si potrebbe iniziare dal Potere del cane oppure dare un´occhiata all´ultimo Corruzione, che promette bene.




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