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LIBRI E RECENSIONI. ANDREA BAJANI - L' ANNIVERSARIO

UNA SVENTURA DI FAMIGLIA

Andrea Bajani

Avevo letto a ridosso dell'uscita Il libro delle case di Andrea Bajani, un buon libro che col senno di ora può essere vissuto come una sorta di preparazione o addirittura un'allusione (forse involontaria) a L'anniversario, dove quei temi autobiografici esplorati con maggiore cautela vengono esplosi in tutta la loro raggelante evidenza, come se lo scrittore avesse nel frattempo abbandonato la prudenza e scelto di parlarci della sua famiglia andando a toccare il nucleo malato e drammatico della sua sventura (l'aggettivo "sventurata" è di Bajani stesso, non mio).

Questo è un altro memoir sul padre e sulla madre, e forse non arriva a essere un memoir altro, è insomma un libro riuscito, a tratti molto, ma non apporta elementi di originalità o innovazioni al genere, né d'altra parte mi pare superare per resa (estetica, emozionale, complessiva) i tanti modelli nazionali e internazionali prima di lui. Però funziona, sta funzionando come opera di successo e da Strega (su questo possono valere alcune considerazioni di Gianluigi Simonetti, apparse su Tuttolibri) ma anche sul piano più strettamente critico/letterario, insomma sembra piacere ai critici e ai lettori avveduti. 
La riuscita di L'anniversario si gioca su due piani molto importanti: la storia, e qui Bajani non ha responsabilità, quella storia che racconta è raggelante, malata, tossica, ma lo scrittore non l'ha escogitata o inventata, l'ha subita (prima di liberarsene, cosa che posso tranquillamente anticipare visto che lo fa anche l'autore nelle primissime righe) e ha avuto certamente il merito e il coraggio di riportarcela, e lo stile, costituito da una scrittura nitida, di precisione chirurgica (anche queste parole sono di Bajani, in una sorta di riassunto estremo del suo metodo, della sua poetica), che simula un tentativo di distaccata analisi a freddo per poi rilevarne l'impossibilità, e acquisire (trovare) la capacità di descriverci credibilmente e senza teatralità i momenti caldi delle vicende familiari dello scrittore. Come dicevo, sventurate, una somma di violenze prevalentemente psicologiche tanto sottili da non essere (probabilmente) pienamente percepibili dall'esterno né pienamente riassumibili da chi parla del libro.
Quello che posso provare a evocare è una sensazione di spiccato nichilismo: c'è stato veramente poco da salvare nella famiglia di Bajani, e lui ne è uscito distruggendo, tagliando e rifiutando di voltarsi indietro. Ma la scrittura di "memoir" (o forse la scrittura in generale) lo fa, si volta indietro, e questo è un possibile segnale di catarsi e speranza. Bajani ci ha portato nel suo dramma, un dramma a onde continue, senza una vera e propria esplosione (forse, quindi, il peggiore dei drammi) e lo ha fatto molto bene. Questo è un merito. L'autore non mi convince invece in un suo tentativo di dimostrarci, come dichiara il sottotitolo nel frontespizio, che questo sia un romanzo. A questo proposito fanno capolino  nel libro, nella prima parte, alcune riflessioni di tono saggistico, potenzialmente molto interessanti ma da una parte non completamente sviluppate, in altri termini un po' lasciate cadere, dall'altra fallaci, perché per fare il romanzo non basta dichiarare che ci si è affidati all'invenzione per illuminare quelle parti di vita non direttamente vissute. La realtà di L'anniversario sono le vite vere di papà e mamma Bajani, e di Andrea, e della sorella, e di altri personaggi della sua famiglia, e questo libro è un memoir. Non il migliore di tutti i memoir sul tema, ma un valido esemplare del suo genere, e che sta sostanzialmente meritando ciò che sta ricevendo.

Voto: 7+
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Informazioni sul libro
Andrea Bajani - L'anniversario
Feltrinello 2025
123 pag.
Attualmente in commercio
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