LIBRI IN USCITA
Rachel Cusk – Corteo (Einaudi, 21 gennaio)
Qualcuno presentandolo qui in Italia lo ha definito saggio; originariamente, in inglese, viene venduto in maniera esplicita come “Novel”, vedendone la struttura, con la divisione netta in quattro capitoli, ognuno trainato da un differente personaggio, si potrebbe addirittura pensare al romanzo di racconti, ma alla fine immagino si tratti di un’opera spuria, cuskiana, tra riflessione e invenzione.
Per lo standing dell'autrice merita il posto in evidenza, anche se leggendo dalle recensioni anglofone non sembra essere il suo libro maggiormente riuscito.
Quoziente lista: 7 su 10.
Quoziente lista: 7 su 10.
Uwe Timm – Tutti i miei desideri (Sellerio, 21 gennaio)
Timm è certamente considerabile (e considerato) tra i maggiori scrittori tedeschi viventi; è bene che Sellerio si stia occupando di portarlo in libreria con continuità.
Questo è un suo memoir dei suoi anni come apprendista pellicciaio (sic!), e capisco che la definizione di memoir potrebbe provocare un po’ di stanchezza, che il riferimento a Roth nel lancio fa addirittura aumentare - però lo scrittore vale e al libro va data almeno un’occhiata.
Quoziente lista: occhiata mirata!
Luis Landero – Una storia ridicola (Fazi, 21 gennaio)
Per quanto riguarda lo spagnolo Landero, ero incappato qualche anno fa in La vita negoziabile (per Mondadori), romanzo non perfetto ma con molti aspetti affascinanti e che sicuramente mi parlava di uno scrittore da noi piuttosto sconosciuto ma molto valido e poco convenzionale.
Era invece più convenzionale e standard (pur godibile) Pioggia sottile, uscito per Fazi, che pubblica pure questo nuovo.
Sembra una nuova storia di rapporti amorosi, familiari e con un occhio particolare al tema delle differenze sociali, che mi pare peculiare nella poetica dello scrittore.
Quoziente lista: da guardare, ma stavolta non mi accontento del godibile.
Alfred Döblin – Berlin Alexanderplatz (Mondadori, 21 gennaio)
Torna in una nuova traduzione il capolavoro di Döblin, probabilmente uno dei romanzi importanti del ‘900: proprio per la miscela linguistica utilizzata da Döblin, torrenziale, espressionista, ma (secondo me) allo stesso tempo ancorata a un certo tipo di “realismo sociale”, credo che
una rinfrescata (della traduzione) possa fare particolarmente bene al libro. E di ritrovarlo in libreria era arrivata l’ora.
Quoziente lista: già letto, ma rileggerò (ero molto, troppo, giovane).
Irène Némirovsky – Il carnevale di Nizza e altri racconti (Adelphi, 21 settembre)
Questo è un volume che raccoglie alcuni racconti della scrittrice russo-francese, dagli esordi fino a poco prima degli anni ’40, forse in questo senso il riferimento dell’editore ai “Primi scritti giovanili” è addirittura limitativo.
Certamente non mancano alcuni di quegli scritti, che in qualche caso si distinguono per uno stile cinematografico-teatrale.
Forse si tratta di un libro destinato soprattutto ai consolidati della scrittrice, ma comunque prezioso per dare nuovi elementi per collocarne l’evoluzione.
Quoziente lista: non sono ancora un fan consolidato
Thomas Bernhard – Correzione (Adelphi, 21 settembre)
Arriva in Adelphi un Bernhard che avevamo visto (o non visto) in un’edizione Einaudi mi pare poi finita fuori commercio.
La traduzione è la stessa, per il resto che dire? Rientra nelle opere maggiori di Bernhard e in quanto tale potrebbe e dovrebbe essere un “must”.
Quoziente lista: non ancora letto, lo farò in tedesco, ma sarebbe un 10 su 10.
Jószef Debreczeni – Crematorio freddo (Bompiani, 22 gennaio)
Uno di quei casi letterari che (lodevolmente) si ripetono: un libro-testimonianza di Auschwitz, di un giornalista-scrittore ungherese e sopravvissuto, a lungo disponibile solo in ungherese e (finalmente) recentemente tradotto nelle principali lingue.
Non so dire cosa lo renda peculiare rispetto ad altri libri dello stesso tipo, ma immagino il punto sia proprio questo: leggerlo.
Quoziente lista: 7 su 10.
Timm è certamente considerabile (e considerato) tra i maggiori scrittori tedeschi viventi; è bene che Sellerio si stia occupando di portarlo in libreria con continuità.
Questo è un suo memoir dei suoi anni come apprendista pellicciaio (sic!), e capisco che la definizione di memoir potrebbe provocare un po’ di stanchezza, che il riferimento a Roth nel lancio fa addirittura aumentare - però lo scrittore vale e al libro va data almeno un’occhiata.
Quoziente lista: occhiata mirata!
Luis Landero – Una storia ridicola (Fazi, 21 gennaio)
Per quanto riguarda lo spagnolo Landero, ero incappato qualche anno fa in La vita negoziabile (per Mondadori), romanzo non perfetto ma con molti aspetti affascinanti e che sicuramente mi parlava di uno scrittore da noi piuttosto sconosciuto ma molto valido e poco convenzionale.
Era invece più convenzionale e standard (pur godibile) Pioggia sottile, uscito per Fazi, che pubblica pure questo nuovo.
Sembra una nuova storia di rapporti amorosi, familiari e con un occhio particolare al tema delle differenze sociali, che mi pare peculiare nella poetica dello scrittore.
Quoziente lista: da guardare, ma stavolta non mi accontento del godibile.
Alfred Döblin – Berlin Alexanderplatz (Mondadori, 21 gennaio)
Torna in una nuova traduzione il capolavoro di Döblin, probabilmente uno dei romanzi importanti del ‘900: proprio per la miscela linguistica utilizzata da Döblin, torrenziale, espressionista, ma (secondo me) allo stesso tempo ancorata a un certo tipo di “realismo sociale”, credo che
una rinfrescata (della traduzione) possa fare particolarmente bene al libro. E di ritrovarlo in libreria era arrivata l’ora.
Quoziente lista: già letto, ma rileggerò (ero molto, troppo, giovane).
Irène Némirovsky – Il carnevale di Nizza e altri racconti (Adelphi, 21 settembre)
Questo è un volume che raccoglie alcuni racconti della scrittrice russo-francese, dagli esordi fino a poco prima degli anni ’40, forse in questo senso il riferimento dell’editore ai “Primi scritti giovanili” è addirittura limitativo.
Certamente non mancano alcuni di quegli scritti, che in qualche caso si distinguono per uno stile cinematografico-teatrale.
Forse si tratta di un libro destinato soprattutto ai consolidati della scrittrice, ma comunque prezioso per dare nuovi elementi per collocarne l’evoluzione.
Quoziente lista: non sono ancora un fan consolidato
Thomas Bernhard – Correzione (Adelphi, 21 settembre)
Arriva in Adelphi un Bernhard che avevamo visto (o non visto) in un’edizione Einaudi mi pare poi finita fuori commercio.
La traduzione è la stessa, per il resto che dire? Rientra nelle opere maggiori di Bernhard e in quanto tale potrebbe e dovrebbe essere un “must”.
Quoziente lista: non ancora letto, lo farò in tedesco, ma sarebbe un 10 su 10.
Jószef Debreczeni – Crematorio freddo (Bompiani, 22 gennaio)
Uno di quei casi letterari che (lodevolmente) si ripetono: un libro-testimonianza di Auschwitz, di un giornalista-scrittore ungherese e sopravvissuto, a lungo disponibile solo in ungherese e (finalmente) recentemente tradotto nelle principali lingue.
Non so dire cosa lo renda peculiare rispetto ad altri libri dello stesso tipo, ma immagino il punto sia proprio questo: leggerlo.
Quoziente lista: 7 su 10.
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