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BRYAN WASHINGTON - PRANZO DI FAMIGLIA

AMARE E S***ARE A HOUSTON


Pranzo di famiglia

Pranzo di famiglia è il secondo romanzo di Bryan Washington, e arriva dopo i racconti di Lot e l’esordio romanzesco di Promesse (in originale Memorial), che lo hanno portato a uno status ai autore tra i più considerati nel panorama statunitense e giovane.

Washington è nero e gay, e sono due elementi importanti per la contestualizzazione della sua narrativa, che qui ancora più che nel primo “vive” all'interno delle dinamiche di relazione e sesso queer: la promiscuità sessuale, l’uso compulsivo delle App finalizzate a quello scopo, il coming out nei confronti di famiglie a volte tradizionaliste.

In un certo senso Washington è tanto coerente con le scelte tematiche e stilistiche del suo primo romanzo da proporci un prendere o lasciare: o si accetta questo universo (che rimane) molto simile a quello della prima opera, personaggi che si esprimono nello stesso modo, uno scandito del linguaggio di nuovo estremamente paratattico (con la scelta di non mettere le virgolette a introdurre il dialogato), un utilizzo estremo di gerghi giovanilistici e comunitari e il cambio di punti di vista nel corso della narrazione, o si rischia non solo di non trovare sintonia, ma addirittura di sentirsi respinti (comunque sia, credo lo si scoprirebbe dopo poche pagine) da luoghi e registri tanto marcati e marcanti.

 

Rispetto a Promesse, Pranzo di famiglia è addirittura più laconico e diretto: nella storia di Cam e TJ in una Houston in via di gentifricazione troviamo una parabola sulla confusione (sentimentale, sessuale) giovanile e sulla speranza (ci mancherebbe altro!) di un cambiamento e di una redenzione. Ma anche una sorta di richiamo all'importanza delle strutture familiari tradizionali (seppur “aperte”), che possono operare da rete (quelle per acrobati troppo azzardati nelle loro evoluzioni).

 

A me il romanzo è piaciuto, Washington sta perfezionando uno stile e una visione piuttosto peculiari, il problema sarà probabilmente non ripetersi, venire fuori da una formula che potrebbe rapidamente usurarsi. Devo riportare comunque almeno un parere autorevole (in questo caso non posso rivelare il latore) che vede il romanzo non riuscito e gravido di luoghi comuni. Potrebbero essere vere entrambe le cose: nel secondo caso, probabilmente è la vita-gay a Houston a essere un luogo comune, se analizzata alla radice come sembra fare lo scrittore. D'altra parte, direbbe un detrattore, un romanzo non deve contenere per forza la realtà più prosaica e smaccata.


Per me, Washington rimane una voce interessante e peculiare della nuova narrativa americana (da confrontare, nel caso, col più tradizionalista – nello stile -  Brandon Taylor). A lui trovare il modo di mettere insieme questa particolarità della sua voce con una ragionevole evoluzione della sua scrittura.


Voto: 7+

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Informazioni sul libro
Bryan Washington - Pranzo di famiglia
Traduzione di Fabio Cremonesi
NN Editore 2024
352 pag.
Attualmente in commercio
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