VIAGGI SENTIMENTALI
Si sta ormai imponendo come genere a parte un tipo di memoir narrativo che si propone di “istruir raccontando”, mischiando appunto la parte propriamente autobiografica a elementi saggistici, normalmente appartenenti al genere della saggistica biografica (vedi ad esempio Viaggio a Echo Spring di Olivia Laing e metterei in questo scomparto anche il recente Incompletezza di Deborah Gambetta) o, come in questo caso, al reportage di viaggio.
La sfida è quella di mantenere l’equilibrio tra gli elementi e soprattutto dare forza sufficiente all’elemento di raccordo tra biografia personale e tema saggistico, cosa che ad esempio alla Laing nel libro citato sopra non era riuscita appieno.
La messicana Jazmina Barrera in Quaderno dei fari se la cava piuttosto bene, intanto si tratta di un'opera piuttosto breve e questo modera la meccanicità (di elencazione e nozionismo) che a volte affligge questo tipo di narrazione, inoltre il “movimento” che l’autrice stessa si è imposto (o che le è capitato di dover intraprendere) per visitare gli edifici del titolo è ben rappresentato e sembra effettivamente corrispondere a un moto e un legame personali della Barrera con l’oggetto della sua ricerca (mentre, per tornare alla Laing, non mi era parso che il tema dell’alcolismo la toccasse particolarmente dal punto di vista emotivo, né che ne avesse particolare esperienza).
Pur contenendo gli obbligatori elementi di erudizione (Walter Scott, la Woolf, Stevenson, Poe, tra gli altri), la scrittrice non affolla la pagina di “name dropping” e il risultato è una salutare e a volte lirica leggerezza.
La sfida è quella di mantenere l’equilibrio tra gli elementi e soprattutto dare forza sufficiente all’elemento di raccordo tra biografia personale e tema saggistico, cosa che ad esempio alla Laing nel libro citato sopra non era riuscita appieno.
La messicana Jazmina Barrera in Quaderno dei fari se la cava piuttosto bene, intanto si tratta di un'opera piuttosto breve e questo modera la meccanicità (di elencazione e nozionismo) che a volte affligge questo tipo di narrazione, inoltre il “movimento” che l’autrice stessa si è imposto (o che le è capitato di dover intraprendere) per visitare gli edifici del titolo è ben rappresentato e sembra effettivamente corrispondere a un moto e un legame personali della Barrera con l’oggetto della sua ricerca (mentre, per tornare alla Laing, non mi era parso che il tema dell’alcolismo la toccasse particolarmente dal punto di vista emotivo, né che ne avesse particolare esperienza).
Pur contenendo gli obbligatori elementi di erudizione (Walter Scott, la Woolf, Stevenson, Poe, tra gli altri), la scrittrice non affolla la pagina di “name dropping” e il risultato è una salutare e a volte lirica leggerezza.
Non una pietra miliare della letteratura di viaggio o del genere memoir, ma un buon libro compatto che non spreca energie in voler dimostrare troppo, e troppe non ne pretende dal lettore.
Voto: **** / 7
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Informazioni sul libro
Jazmina Barrera - Quaderno dei fari
Traduzione di Federica Niola
La Nuova Frontiera 2021
128 pag.
Attualmente in commercio
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