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LIBRI IN USCITA DAL 7 NOVEMBRE. IN PRIMO PIANO CHARLIE KAUFMAN

LIBRI IN USCITA

IN PRIMO PIANO
Charlie Kaufman - Formichità (Einaudi, 7 novembre)

Kaufman, Formichità


Kaufman è lo sceneggiatore, tra gli altri, di Essere John Malkovich e Se mi sposi ti cancello (Eternal Sunshine of the Spotless Mind, titolo sicuramente più decoroso) e anche regista in proprio. Questo librone (più di 700 pagine) è il suo esordio romanzesco, molto kaufmaniano si dice (ironia, teatro dell'assurdo, satira, "gag"), ne ho sentito parlare come di un libro che incanta e diverte inizialmente e annoia a morte poi. Può essere poi che la verità, come spesso succede, sia meno estrema.
Quoziente lista: 6 su 10.

Gail Parent - Sheila Levine è morta e vive a New York (Baldini + Castoldi, 3 novembre)
La Parent è più nota in patria come sceneggiatrice e produttrice per la TV (due sceneggiatori di seguito, wow) questo però è un romanzo del 1972 che sembra situarsi in qualche luogo immaginario tra Erica Jong, certo Roth (la scrittrice è ebrea americana) e un'impossibile premonizione di Bridget Jones e delle ragazze di Sex in the City.
Quoziente lista: 7 su 10, poi è tanto che non parlavo di Baldini e Castoldi (ora col +).

Fernando Bermúdez - Segreto a più voci (Spartaco, 10 novembre)
Tanto sono oscuri passato e carriera di questo scrittore argentino ma residente a Stoccolma, che ho pensato, e talvolta ancora penso, che si trattasse di un eteronimo o uno pseudonimo o un collettivo e/o un'invenzione di editore e traduttore. Comunque sia: pur in un registro conosciuto in altra letteratura sudamericana (l'assurdo, il surreale, il meta-letterario) i racconti di La metà del doppio rappresentavano un buonissimo esito del genere, suscita quindi ancora più curiosità questo primo romanzo in assoluto del taciturno scrittore, ambientato in Argentina durante l'epoca peroniana (tarda) e che dovrebbe riprendere e ampliare i "modi" conosciuti nei racconti che citavo sopra.
Quoziente lista: 9 su 10, se poi scopro qualcosa sull'autore, ve lo dico.

Alessandro Baricco - Abel. Un western metafisico (Feltrinelli, 7 novembre)
In un'intervista Baricco dice che questo ritorno al romanzo dopo otto anni non era previsto ma gli è insomma venuto così. Si tratta di un western metafisico. Le due cose potrebbero fare pensare al peggio nonostante le indubbie capacità tecnico-affabulatorie dell'autore, ma magari proprio per questo è invece valido.
Quoziente lista: 5 su 10.

Nana Kwame Adjei-Brenyah - Catene di gloria (Sur, 8 novembre)
L'autore è una delle shooting star della letteratura giovane (afro)americana, ricorderete forse i racconti di Friday Black, per me notevoli. Questo è il suo primo romanzo, grosso, distopico, satirico, scatenato e coloratissimo, credo, come la bella copertina.
Quoziente lista: 8 su 10.

Irina Zhurov – La geologa, il cigno e i vecchi credenti (Playground, 10 novembre)
Nata in Uzbekistan, la Zhurov (la grafia internazionale è Zhorov, se la doveste googlare) ma vive e lavora negli Stati Uniti e scrive in inglese (mi avrebbe in effetti sorpreso la pubblicazione da parte di Playground di un’autrice russa). Russi sono però i temi, con uno straordinario incontro tra una geologa e una famiglia che abita in Siberia e che sembra essersi fermata in un mondo più antico di trecento anni (un po’lo stesso spunto di The Village di Shyamalan). Discrete lodi negli Stati Uniti.
Quoziente lista: 5 su 10.

 Cheong-Myeong-Kwan – Whale (e/o, 8 novembre 2023)

Libro finalista all’International Booker Prize di quest’anno, uno scrittore sudcoreano e Una storia tra saga familiare, satira e realismo magico che potrebbe da lontano ricordare il primo Rushdie.
Quoziente lista: 7 su 10.

 Ivan Vladislavic – La distanza (Utopia, 10 novembre)

Vladislavic è scrittore sudafricano, associato talvolta al postmoderno, in questo romanzo attraverso la storia di due fratelli e dell’ossessione di uno per due per Muhammad Ali, vengono percorsi quarant’anni di storia sudafricana. Ho letto recensioni discordanti: alcuni critici affascinati, ma anche un paio tra dubbiosi e stroncatori Credo molto influisca appunto lo sguardo postmoderno (freddo) dello scrittore e la narrazione “a frammenti”.
Quoziente lista: 6 su 10.

 Jesmyn Ward – Giù nel cieco mondo (NN, 7 novembre)

Nuovo romanzo per la Ward, che qualche anno fa aveva conquistato diversi lettori con la sua trilogia di Bois Sauvage, sempre edita per NN. Siamo anche qui in un territorio narrativo dove i temi portanti sono la condizione nera, la schiavitù, il razzismo e l’utopico riscatto. Potrebbe ricordare un po’ La ferrovia sotterranea di Whitehead, ma credo che molto diversi siano metodo e scrittura.
Quoziente lista: n.g. (vorrei prima completare la trilogia).

 



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