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LIBRI E RECENSIONI. ROBERT PERISIC - I PRODIGI DELLA CITTÀ DI N.

VITE POST-TUTTO


I prodigi della città di N. del croato Robert Perisic è stata per me una delle rivelazioni dell'anno, ma a dire il vero avevo già preventivamente ottime sensazioni, poi confermate dalla realtà (non sempre succede).

Perisic gode di uno status importante in patria, da noi era stato pubblicato qualche anno fa da Zandonai con il precedente Il nostro uomo sul campo (del 2008, questo è in originale del 2015); come altri scrittori dell'area balcanica passati per l'ormai scomparso editore trentino, viene ora proposto da Bottega Errante, che sta facendo un grande lavoro in questo senso. Si tratta di un romanzo che parte con una forte caratterizzazione storica, sociale e geografica legata alla ex-Jugoslavia, ma che stilisticamente e strutturalmente si avvicina forse di più a riferimenti anglofoni (ci ho letto riflessi del DeLillo massimalista e geo-politico, orientativamente quello dei libri  fino a Rumore bianco), ma il paragone non è tanto importante perché il libro è abilmente costruito e ritmato, scritto con classe e maestria, e dimostra una forte personalità e padronanza di mezzi autonomi, senza dovere trovare per forza dei modelli a cui riferirlo (d'altra parte parliamo di uno scrittore classe 1969, quindi diciamo nella sua età letterariamente matura, consolidata).

Il plot è post-bellico (le guerre jugoslave), post-comunista e forse post-capitalista, e vede due cugini (verrebbe da definirli due avventurieri, ma Perisic ama le sfumature per cui il giudizio sarebbe limitativo) acquisire una vecchia fabbrica di turbine nella città di N., un relitto industriale socialista da riattivare in una zona economicamente depressa e ancora ferita o condizionata dagli spari e dal sangue (nemico, amico) di qualche anno prima. Lo scrittore si affida a una struttura centrifuga e polifonica: cambi di inquadratura, moltiplicazione dei protagonisti, cambiamenti stilistici e di punto di vista, un lavoro romanzesco tipicamente moderno, forse post-moderno, ma che non intacca il focus solido sulla storia, sui personaggi e sui dialoghi (sempre molto ficcanti e riusciti). Come nei grandi libri, i vari discorsi (politico, storico, sentimentale) convivono e si compenetrano senza che uno prevalga sull'altro. Capita di ridere e capita di arrivare vicini alla commozione, ci si riconosce (un sentiment, uno spirito dei tempi, una sorta di amarezza delle cose già cambiate e di quelle che cambieranno ancora, per sempre) seppure le vicende narrate siano tutto sommato lontane nello spazio e sempre di più del tempo.

I prodigi della città di N. è arrivato al secondo posto nella mia lista di libri top 2021, superato solo dal nuovo Franzen (e direi che qui c'è anche qualcosa di Franzeniano, specie nel disegnare i rapporti di potere tra i personaggi), ma al di là delle mie personali e congiunturali gerarchie, ci troviamo di fronte a un grande scrittore europeo e a un libro che consiglio di non perdersi (da parte mia, leggerò anche il precedente).

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Informazioni sul libro
Robert Perisic - I prodigi della città di N.
Ed. La Bottega Errante 2021
Traduzione di Elvira Mujcic
400 pag.
Attualmente in commercio

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