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LE ANTICIPAZIONI. DAL 13 AL 17 SETTEMBRE. ALESSANDRO PIPERNO. FRANCESCO PERMUNIAN. COLSON WHITEHEAD. DAVIDE ORECCHIO. JOHN CHEEVER. FRANCIS SCOTT FITZGERALD

LE ANTICIPAZIONI DAL 13 AL 17 SETTEMBRE

Come di consueto raccolgo qui alcuni dei libri interessanti in uscita questa settimana. Si comincia a entrare nel vivo anche per quanto riguarda i grandi nomi.


Alessandro Piperno - Di chi è la colpa (Mondadori, 14 Settembre)


Un nuovo romanzo di Piperno - a cinque anni dal poco riuscito Dove la storia finisce - mi pare una notizia di rilievo. Cinque anni sono tanti e nel frattempo Piperno potrebbe sembrare addirittura fuori moda, come romanziere classico e borghese, allo stesso tempo quel tipo di romanzo, se fatto bene, non passa mai davvero di moda (che sarebbe come dire che non esistono mode di lungo periodo, ma solo congiunturali).
Il libro pare peraltro toccare molti temi tipici dello scrittore: i rapporti familiari (specie se distorti, malati), l'impostura, le tare e i complessi di colpa che derivano dalla propria formazione. Credo sarà una delle mie letture entro la fine dell'anno, 

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Francesco Permunian - Giorni di collera e di annientamento (Ponte alle Grazie, 16 Settembre)


Permunian è uno dei segreti abbastanza ben nascosti della narrativa italiana, uno "scrittore di scrittori", che passa (nuovamente) a una major, Ponte alle Grazie, quindi gruppo GeMS e lo fa paradossalmente con un romanzo/satira/invettiva sul successo letterario, mal sopportato dal protagonista-scrittore che per quello (per quel successo) si odia. Mi sembrano ottime premesse, specie se non ci si ferma alla superficie (ovvero, se si accreditano a Permunian le capacità di scrivere una satira non greve e non banale).

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Colson Whitehead - Il ritmo di Harlem (Mondadori, 14 Settembre)


Il nuovo romanzo dell'autore - prolifico - che ha saputo vincere due volte il Pulitzer per la Fiction. Il titolo suona meglio in inglese (Harlem Shuffle), il libro sembra avere le facciata e le forme di un crime spiccatamente cinematografico (alla Tarantino o alla Spike Lee?) anche se sospetto che poi sia il proseguimento del discorso "storico/morale" (sulla razza, ma non solo) che Whitehead conduce da qualche libro, con risultati direi alterni, se parliamo di qualità. 

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Davide Orecchio - Storia aperta (Bompiani, 15 Settembre)


Orecchio mi sembra essere uno degli scrittori italiani più dotati in circolazione, sia in generale che riferendosi al genere che "cura", a metà tra saggio narrativo, reportage, fiction. Qui si presenta con un nuovo editore e un libro grosso e ambizioso, la ricostruzione della storia del padre e con lui di anni tumultuosi e contraddittori di storia italiana. Certamente - per me - molto interessante, sapendo poi come lo scrittore sappia lavorare questo materiale concreto, reale.

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John Cheever - Una visione del mondo (Feltrinelli, 16 Settembre)


Non si tratta di un libro inedito di Cheever, ma di una selezione (ampia, quasi 300 pagine) di suoi racconti a cura di Julian Barnes. Non manca per esempio il celeberrimo "Il nuotatore", una sorta di racconto-esempio di cosa debba o possa essere la short story.
Ovviamente i completisti continuano ad avere disposizione il volume da 800 pagine (i 61 racconti di Cheever "collected") sempre per Feltrinelli.


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Francis Scott Fitzgerald - Silenzio al risveglio (Feltrinelli, 16 Settembre)


Ancora racconti, ancora Feltrinelli e noto come manchi finora in Italia (se non sbaglio, e non credo di sbagliarmi) un'edizione che raccolga tutta la produzione breve di Fitzgerald. 
Questi sono i suoi ultimi diciotto racconti, la sua produzione "tarda" e sono stati peraltro già pubblicati da Mattioli 1885 con il titolo La sveglia e la traduzione di Manuppelli (qui vengono invece impiegati diversi traduttori).
Prima o poi si dovrà "sistemare"  la bibliografia dello scrittore per quanto concerne i racconti: la sequenza principale delle raccolte è Filosofi e maschiette (Passigli), I racconti dell'età del Jazz (celeberrimi, i più tradotti), Tutti i giovani tristi (Mattioli 1885) e questi, a cui si aggiungono Per te morirei e altri racconti perduti (Bur), ma anche un'ulteriore messe (o massa) di altre short stories non pubblicate o fuori catalogo o pubblicate in parte. Caldeggerei un Meridiano, ma intanto esce questo.

Commenti

  1. Orecchio nel carrello insieme a Whitehead e a "La gang" di Graeme Armstrong (Guanda, mi pare 9 settembre): ha ricevuto ottime critiche in patria ("The Young Team"). ‘A swaggering, incendiary debut’ – Guardian
    ‘One of the most admired young voices in British fiction’ – The Times.

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