NOTED/UNNOTED NR.2
Questo secondo numero di Noted/Unnoted nasce e ruota attorno a un consistente "corpo" di arrivi, declinati come acquisti in libreria, ma andiamo con calma, ordine e struttura.
Iniziamo dalle letture. Per principio evito di parlare di libri di cui sto per inserire una recensione completa, dico quindi alcune cose su due (letture) in corso.
Uno lo porto con me da un paio di mesi: si penserà quindi che sia brutto e noioso, in realtà si tratta invece di un saggio molto adatto a una lettura scandita nel tempo, seguendo un viaggio nell'architettura e nella concezione di una trentina di grandi (o importanti, o significative) città europee. Il libro è Trans-Europe express e l'autore Owen Hatherley (Einaudi), scrittore e giornalista inglese specializzato in temi di estetica e architettura. Il suo è un occhio esperto ma con la capacità di cogliere dietro l'aspetto specialistico - comunque affascinante - i collegamenti storici e sociali, l'idea che le città e le nazioni avevano di se stesse e il modo in cui gli architetti cercavano di trasmetterla, se vogliamo anche l'utopia dove adesso magari vediamo solo brutture.Davvero molto interessante (tra le città italiane ci sono - per dire - Bologna e Arborea) e da non confondere con quello di Paolo Rumiz che ha praticamente lo stesso titolo.
Ho poi iniziato Ultimo stadio di Francesco Negri, un romanzo su cui Transeuropa (puramente casuale che l'editore si chiami praticamente come il libro appena nominato) ha puntato molto, l'esordio di un autore giovane e piuttosto misterioso per l'imperdonabile collana Wildworld. In effetti le prime pagine già colpiscono, sembra di essere di fronte a un pulp ulteriormente incattivito ed esacerbato e modernizzato, e si parte con un (tentato) pugno allo stomaco del lettore, come si suol dire, con la descrizione cruda di una scena da snuff-film. Ho sensazioni buone, da confermare proseguendo.
Gli arrivi: parlando di quelli veri e propri, mi è stata "girata" la novella Arianna di Anton Cechov in una nuova edizione curata da Intrecci. Le novelle sono una passione, cercherò di leggerla presto.
Come dicevo, catalogo in questo caso come arrivi anche cose che ho comprato in libreria qui in Germania. Mi sono ripromesso di leggere (ancora) di più e dove possibile in lingua originale e mi sono mosso di conseguenza.
Ho preso due libri in inglese e cinque in tedesco. I primi due: The arrest di Jonathan Lethem (in italiano esce nei prossimi mesi per La Nave di Teseo), una sorta di post-apocalittico/distopico che pare confermare la recente tendenza dell'autore a divertirsi spaziando tra i generi più che a seguire le orme-bellowiane di inizio carriera e Klara and the sun di Kazuo Ishiguro (in Italia per Einaudi a Maggio), che sembra un po' Macchine come me di McEwan "rifatto" con un robot donna.
Tra quelli in tedesco, i primi tre sono in effetti danesi tradotti, mi interessano molto, non esiste un'edizione italiana e ho mi sono buttato: si tratta di una autobiografica "trilogia di Copenhagen" della scrittrice e poetessa Tove Ditlevsen, donna dalla vita tormentata e piuttosto breve (1917-1976, morta per overdose di sonniferi). I tre volumi (usciti separatamente in Germania, uniti invece nell'edizione inglese, per un totale di circa 360 pagine) portano i titoli di "Infanzia", "Giovinezza" e "Dipendenza" e mostrano una Copenaghen bassa e povera, una vita stradaiola descritta in maniera diretta e brillante. A me è venuto in mente Knausgard, soprattutto per i titoli, ho visto anche paragoni con la Ferrante, immagino per il tipo di ambientazione. Speriamo che qualcuno "ve" li traduca in italiano.
Infine, lo scrittore svizzero Christian Kracht, a inizio carriera trattato come il Bret Easton Ellis germanofono proprio sulla base di uno dei due romanzi che ho comprato, l'esordio Faserland del 1995, che ha una trama e tematiche davvero molto simili ad American Psycho. Nel frattempo Kracht ha fatto una discreta carriera, è diventato uno degli scrittori importanti sui mercati di lingua tedesca, è stato tradotto anche in italiano (Imperium per Neri pozza, recentemente I morti per La Nave di Teseo) e con l'ultimo Eurotrash sembra aver voluto chiudere in maniera autobiografica/auto-fiction il cerchio aperto con il romanzo d'esordio, esplicitamente richiamato nell'incipit.
Andiamo poi alla Lista dei desideri: propongo tra le altre cose un piccolo itinerario nei libri dell'editore Morellini, storicamente specializzato in editoria di viaggio e guide turistiche, con due titoli: una Guida al turismo industriale di Jacopo Ibello e Luoghi e libri. Spunti letterari per viaggiare in Italia e in Europa di Mariangela Trafficante. Va bene, ora siamo bloccati ma non lo saremo per sempre.
Andiamo poi alla Lista dei desideri: propongo tra le altre cose un piccolo itinerario nei libri dell'editore Morellini, storicamente specializzato in editoria di viaggio e guide turistiche, con due titoli: una Guida al turismo industriale di Jacopo Ibello e Luoghi e libri. Spunti letterari per viaggiare in Italia e in Europa di Mariangela Trafficante. Va bene, ora siamo bloccati ma non lo saremo per sempre.
Per la narrativa cito la riedizione (provvidenziale direi) de I superflui di Dante Arfelli per l'editore Readerforblind. Come coincidenza personale e gioiosa dico che il libro e il suo autore comparivano in uno dei bellissimi racconti della raccolta Il prossimo compleanno di Lorenzo Mercatanti; per quanto concerne Arfelli, da outsider era arrivato nel primo dopoguerra a vendere 800.000 copie di questo romanzo di disillusione e vite (troppo) qualunque, per poi sostanzialmente ritirarsi dalla scena letteraria.
All'ultimo momento prima di stendere la rubrica mi è stato segnalato (e ringrazio!) un romanzo che forse mi sarei perso, Lady Chevy di John Woods, non so se definirlo - per quello che ho compreso - thriller rurale, american gothic o magari anche semplicemente una storia di violenza e terre provinciali, che si muove molto bene nel catalogo del suo editore, NN.
Chiudo con la musica, ne ascolto sempre molta e mi limito a due segnalazioni: il nuovo album degli Arab Strap riapre una storia che si era interrotta nel 2005. Ho letto sulla stampa specializzata giudizi positivi (meritati) e anche l'attribuzione di contenuti innovativi (per il gruppo) che non ho visto. As days get dark racchiude secondo me il tipico songrwriting electro-folk in minore degli scozzesi in una veste forse più cromata e lussuosa dal punto di vista dei suoni (più produzione, più elettronica, più pulizia e definizione). Mi pare un ottimo album.
Chiudo con la musica, ne ascolto sempre molta e mi limito a due segnalazioni: il nuovo album degli Arab Strap riapre una storia che si era interrotta nel 2005. Ho letto sulla stampa specializzata giudizi positivi (meritati) e anche l'attribuzione di contenuti innovativi (per il gruppo) che non ho visto. As days get dark racchiude secondo me il tipico songrwriting electro-folk in minore degli scozzesi in una veste forse più cromata e lussuosa dal punto di vista dei suoni (più produzione, più elettronica, più pulizia e definizione). Mi pare un ottimo album.
Rendiamo poi onore a un gruppo italiano: sapete quando si ascolta una cosa, in questo caso tra new-wave e post-punk nevrotico ed elettrico, e si dà per scontato che arrivi da Uk, Usa, o al limite dall'Austrialia? Ecco gli A/Lpaca sono di Mantova e con Make it better firmano un disco di grande livello, suonato benissimo e ovviamente non per tutti i gusti (bisogna saper assorbire i generi citati sopra).
Chiudo qui, spero di non aver creato frustrazione indicando troppi libri che non sono ancora disponibili in italiano.
Alcuni in arrivo o in lista li ho comunque riservati per una prossima puntata di più canoniche anticipazioni. Stay tuned.
As Days Get Dark è un album splendido (penso di averlo già ascoltato più una ventina di volte). Non citi "Il mondo dietro di te" dell'americano Rumaan Alam - mi pare di aver capito che lo leggerai a breve: lo avevi menzionato nella rubrica Le Anticipazioni. Anche se l'Ohio non è certo uno stato del Sud, "Lady Chevy" può anche accostarsi al southern gothic: comunque da quello che scrivi hai inquadrato bene il romanzo. Cosa consiglieresti per chi non legge il Tedesco di Christian Kracht? Mi sembrano interessanti Faserland ed Eurotrash, che però non sono tradotti in Italiano, magari lo sarà Eurotrash. Un giudizio rapido sui i due testi citati nella traduzione italiana? Grazie come sempre!
RispondiEliminaper Kracht tra quelli italiani mi sembra più interessante I morti, ambientato nella Berlino anni '30. Sono tutti e due romanzi storici peraltro.
EliminaPer i due in inglese, non so ancora, ho l'impressione che Lethem sia nuovamente tanto scombiccherato e "off" da piacermi
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