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LE ANTICIPAZIONI. LIBRI IN ARRIVO: CHOI, DOUGLAS STUART, SPRING, TIBOR FISCHER, FEDERMAN.

GENNAIO E FEBBRAIO 2021


Come promesso, torno relativamente presto con una serie di libri un uscita in questi primi due mesi del 2021: come in un'ideale ripartenza dai Libri big in arrivo parto con due romanzi "premiati" degli ultimi due anni.

Di Susan Choi e del suo Esercizi di fiducia (BigSur), vincitore del National Book Award 2019, avrete sentito parlare, perché il libro sta conquistando diversi lettori già a pochi giorni dalla sua uscita.
Venduto in patria come romanzo  #metoo, mi pare piuttosto avere a che fare coi rapporti di potere negli anni della formazione (qualcuno ha parlato di atmosfere simili a quello della celebre serie Fame). 

Storia di Shuggie Bain dello scozzese naturalizzato USA Douglas Stuart ha vinto invece il Booker Prize 2020, ed è un romanzo di formazione e amore filiale ambientato nella Glasgow "proletaria" degli anni ottanta, prima che la città diventasse insomma un apparente gioiello di ricostruzione post-industriale e gentrificazione. Da lontano mi ricorda atmosfere che ricollego a registi come Ken Loach o il primo Frears, in ogni modo mi interessa molto. Lo pubblica Mondadori.

Rimanendo in territori anglosassoni, ecco la riedizione da parte di Corbaccio del "classico dimenticato" Figlio mio, figlio mio del gallese Howard Spring, romanzo del 1938, anch'esso proletario, di formazione, di guerra, di amicizia virile; qui il pensiero andrebbe a un grande cantore del proletariato inglese come Alan Sillitoe, ma a prima vista la scrittura di Spring mi pare avere un respiro più posato e classico.

Rimango in UK con Tibor Fischer e il suo ultimo Come governare il mondo, del 2018 e ora pubblicato in Italia da Marcos y Marcos. Come nelle tradizioni dell'autore (che in Italia non si è mai veramente affermato neppure nelle nicchie di appassionati di letteratura made in England), sembra una satira, in questo caso con protagonista un regista televisivo in crisi e il suo disperato tentativo di risalire la china. A quanto ho visto, ottime recensioni, specialmente per il senso del comico e della satira (non priva di elementi drammatici).

Un classico dimenticato, come dicevo sopra di Spring, potrebbe essere anche A tutti gli interessati del franco-statunitense Raymond Federman. Il libro è del 1990, viene pubblicato ora nelle sobrie ed eleganti Letture Einaudi, e ha a che fare con le esperienze dell'autore ai tempi dell'Olocausto, una storia di sopravvissuti, di memoria, e mi pare anche di difficoltá di raccontare esperienze indicibili, in effetti il romanzo è descritto come volutamente frammentario e sperimentale. E io sono curioso.

Finora mi sono mosso in territori soprattutto anglofoni, le prossime due puntate saranno incentrate su alcuni scrittori italiani e poi sui territori mitteleuropei. Seguitemi: Stay tuned.




Commenti

  1. Più della Choi mi attira Douglas Stuart. Anche se un National Book Award...

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