Passa ai contenuti principali

LIBRI E RECENSIONI. RICHARD POWERS - IL SUSSURRO DEL MONDO

LA RELIGIONE DEGLI ALBERI

Il sussurro del mondo - Powers, Richard - Ebook - EPUB con DRM | IBS

Arrivo un po´in ritardo, rispetto al momento in cui l´ho terminato, su Il sussurro del mondo di Richard Powers, premio Pulitzer 2019 per la Fiction.
Diciamo in premessa che Powers è uno tra i miei scrittori preferiti, e che sono stato felice sia del Pulitzer che del "rilancio" in Italia da parte de La Nave di Teseo, dopo alterne fortune tra Bollati Boringhieri e Mondadori. Su questo punto torno in un altro "pezzo".

Il sussurro del mondo è un romanzo immensamente fascinoso e attraversato da una passione civile encomiabile e allo stesso tempo è un libro imperfetto, secondo me non all´altezza delle migliori opere di Powers.
Lo scrittore di Evanston spazia spesso nella sua produzione in campi umanistici e scientifici, ne fa diciamo un piedistallo delle sue architetture romanzesche (ma dire piedistallo, mi rendo conto, è limitativo) - faccio alcuni esempi: in Tre contadini che vanno a ballare la fotografia e in più generale il "Mostrare" e il "Guardare", in Galatea 2.2 l´informatica, nel bellissimo Orfeo la musica.

Qui abbiamo come scienza la Dendrologia, e come suo derivato l´ecologia, e ancora più precisamente i movimenti ecologisti, che anche nella realtà non romanzesca stanno accompagnano con minore o maggiore clamore le evoluzioni mondiali. Il titolo originale in effetti rende meglio l´idea: The Overstory, che contiene in sé la radice di "storia" ma che letteralmente è il "Baldacchino" che le chiome o corone degli alberi creano in una foresta. Questo fa capire bene in cosa ci immergeremo, ed en passant dico che il primo grande merito di Powers è stato, grazie a una narrazione poderosa e lirica e a una documentazione rigorosa e affascinante, di farmi appassionare a una storia di e specie all´inizio della storia di farmeli vivere e vedere, anche nella vita quotidiana, in modo differente.

Nel romanzo, che ne segue anche strutturalmente la forma in primis nella divisione in capitoli, vengono intrecciate le vicende di personaggi ai quali per motivi diversi gli alberi cambiano la vita. In effetti le prime 300 pagine (sì, è un romanzo lungo) con le storie parallele dei personaggi umani, l´insieme di motivi e radici per cui vengono a contatto coi veri protagonisti del libro, l´inserirsi di una cascata di nozioni e descrizioni naturalistiche, funzionano e affascinano e mi son trovato nei paraggi del Powers migliore.

Ho però poi avuto l´impressione, suffragata da alcune interviste all´autore, che la passione di Powers e il suo slancio ecologico fossero veri e personali, e il romanzo comincia a battere in testa proprio quando slancio e passione prendono la mano all´autore e si insufflano in tutte le scene; per dirla semplice senza fare eccessivi spoiler, a un certo punto tutti i personaggi tranne uno si impegneranno in prima persona nella difesa degli alberi e dei boschi e ho come avvertito, credo con qualche ragione, un eccesso di uniformità, una ripetizione di pensieri, parole e azioni. Non so se fosse voluto, ma i beniamini di Powers iniziano a parlare e pensare nello stesso modo, alcune scene di protesta civile assomigliano l´una all´altra, si iterano senza dare un vero valore aggiunto. Facendo un paragone attinente, è come quando i manifestanti di una protesta si limitano ad alzare la voce ripetendo uno slogan come a volersi far sentire di più, senza che questo li renda necessariamente più efficaci. Ma un romanzo non è una manifestazione, e questa è un´aggravante, perché se vogliamo la reiterazione sazia e a volte viene la tentazione di parteggiare per i cattivi: poliziotti e boscaioli che a loro modo difendono le foreste - ovviamente difendono il loro diritto a offenderle. 

Per fortuna giunge il finale, con un salto temporale che permette di nuovo di distinguere i singoli "strumenti" (fuor di similitudine: le voci dei personaggi), e di innalzarci nuovamente negli spazi idealisti di un possibile bilancio, un bilancio che riguarda di fatto il destino del mondo, se si abbraccia la visione e il messaggio ecologisti sottesi al romanzo. 

Come forse già espresso, è un libro per me in conclusione bello e disuguale, fascinoso e imperfetto, a volte capace di ritmo e vette notevoli e talvolta lento e vagamente esasperante.

Non è il miglior libro di Powers ma neanche quello in cui la necessità teorica soffoca di più la narrazione (quello è invece il caso del pleonastico Galatea 2.2). Per me non ha poi molto senso, parlando di questo mio scrittore, procedere a consigliarlo o meno, mi sento solo di dire che il tema è realmente attuale, che le doti narrative espresse sono comunque cospicue e che è difficile uscire dalla narrazione senza aver imparato qualcosa. Lo sforzo (che comunque c´è) mi pare valga la pena.

---------------------------------------------------
Informazioni sul libro
Richard Powers - Il sussurro del mondo
Traduzione di Licia Vighi
658 pag. 
Ed. La Nave di Teseo 2019
Attualmente in commercio
----------------------------------------------------- 

Breve nota sulla traduzione: era stata criticata al momento dell´uscita. L´ipotesi era che si fosse fatto in fretta per capitalizzare la vittoria al Pulitzer. Erano girati articoli abbastanza puntuali nel mostrare alcune pecche. Che c´erano. Ecco io dico che se ci si immerge nel flow della narrazione, queste non incidono sulla lettura. Inoltre, anche per chi legge in originale, si tratta di un libro zeppo di termini tecnici e scientifici, per cui credo vada apprezzato ancora di più lo sforzo della (secondo me molto brava) traduttrice. 

Commenti