MEDIO-MAN
Questo T Singer è del 1999, viene quindi dopo La notte del professor Andersen e fa sperare che Iperborea, compatibilmente con il momento, sia in via di traduzione delle opere più recenti di Solstad.
La poetica e i modi di Solstad sono quelli consueti: romanzi molto cerebrali, ostinatamente celebrali, poca vera trama, poco movimento, un sostrato filosofico (o esistenziale) predominante ma mai prepotente, una riflessione corrosiva sulla socialdemocrazia benintenzionata e la sua applicazione in Norvegia e come nucleo dell´azione dei suoi anti-eroi un trauma e un'impossibilità.
Per T Singer, aspirante scrittore che mai ha concretizzato, bibliotecario, eterno precario nel lavoro e nella vita, l´impossibilità sembra da una parte consistere nell´aderire ai valori sociali e ricreativi che sono parte integrante della buona socialdemocrazia e in generale
dell´esistenza nelle società del benessere, dall´altra nel venire a patti con la propria natura riflessiva fino all'elucubrazione.
Se spesso viene utilizzata impropriamente l'espressione Uomo senza qualità, trascurando che l´eroe di Musil ne aveva in realtà troppe, ecco che T Singer sarebbe in questa lettura un uomo dalle Qualità Medie-troppo-Medie (forse mediocri), tanto medie e insignificanti da spingerlo non solo all intima derisione di coloro che attorno a lui, nella stessa situazione, si sforzino di avere una vita fuori dall´ordinario, ma anche alla quasi completa inazione, compresa quella affettiva.
Questo è un romanzo forse non raggelato (Solstad è dotato di empatia e Humor) ma di certo raggelante, direi disperante, forse il più radicale, anche nelle forme e nella studiata lentezza, tra quelli letti finora dello scrittore norvegese. Nella sua produzione, lo consiglio ma lo ritengo libro da iniziati, chi non lo abbia ancora letto può provare a farsi un´idea tramite i (leggermente) più mobili libri che ho già recensito e che trovate ai link sopra, o da Romanzo 11, Libro 18 che qui aggiungo.
Ma Solstad rimane ed è secondo me uno scrittore di primissima grandezza nel panorama europeo odierno.
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Se spesso viene utilizzata impropriamente l'espressione Uomo senza qualità, trascurando che l´eroe di Musil ne aveva in realtà troppe, ecco che T Singer sarebbe in questa lettura un uomo dalle Qualità Medie-troppo-Medie (forse mediocri), tanto medie e insignificanti da spingerlo non solo all intima derisione di coloro che attorno a lui, nella stessa situazione, si sforzino di avere una vita fuori dall´ordinario, ma anche alla quasi completa inazione, compresa quella affettiva.
Questo è un romanzo forse non raggelato (Solstad è dotato di empatia e Humor) ma di certo raggelante, direi disperante, forse il più radicale, anche nelle forme e nella studiata lentezza, tra quelli letti finora dello scrittore norvegese. Nella sua produzione, lo consiglio ma lo ritengo libro da iniziati, chi non lo abbia ancora letto può provare a farsi un´idea tramite i (leggermente) più mobili libri che ho già recensito e che trovate ai link sopra, o da Romanzo 11, Libro 18 che qui aggiungo.
Ma Solstad rimane ed è secondo me uno scrittore di primissima grandezza nel panorama europeo odierno.
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Informazioni sul libro
Dag Solstad - T Singer
Traduzione di Maria Valeria d´Avino
247 pag.
Ed. Iperborea 2019
Attualmente in commercio
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