VIENE L´AUTUNNO
A Settembre riprendono a muoversi le rotative editoriali, e volevo qui riassumere, come mi é stato chiesto in altro luogo, alcune delle "grandi uscite" in arrivo e per me interessanti. Naturalmente, proprio per questo afflato personale, non si tratta di una lista esaustiva.
Dopo la trilogia di Grouse County (La fine dei vandalismi, A caccia nei sogni, Pacifico - tutti e tre eccellenti) avremo un nuovo Tom Drury con Il movimento delle foglie (NN), titolo che traduce liberamente l´originale The driftless area, del 2006. Si tratta nuovamente di una storia di gente comune, di Midwest, e in questo caso di amore, quello del protagonista Pierre Hunter, "un talento particolare per mettersi nei guai" (leggo dal catalogo dell´editore) per la "misteriosa" Stella Rosmarin. Drury unisce trame centrifughe a una scrittura di grandissima qualità, per me ottima scoperta degli ultimi anni, nella diversità dei due non lo ritengo inferiore al "campione" dell´editore milanese, ovvero il celeberrimo Kent Haruf.
Molto atteso anche il nuovo di Valeria Luiselli ovvero Archivio dei bambini perduti (La nuova frontiera), la scrittrice messicana naturalizzata statunitense riprende in forma romanzesca alcuni dei temi affrontati nel saggistico Dimmi come va a finire, in particolare i bambini che dal Messico attraversano da soli il confine. Ma trattandosi in questo caso di un romanzo, c´è molto altro, e il libro mi pare sia giá piaciuto a esperti di americana come ad es. Paolo Latini del Blog Americanorum.
Avremo poi il ritorno alla narrativa di Jonathan "Le benevole" Littell con Una vecchia storia (Einaudi) uscito in Francia nel 2012 e poi in edizione ampliata nel 2016, e ha un impianto vagamente perec-chiano, un uomo si aggira in un corridoio, dietro ogni porta si nasconde un´ossessione o un tema. Pare ci sia molto sesso.
Sempre per Einaudi esce Macchine come me di Ian McEwan, se ne è già parlato molto, ricostruisce una realtà ucronica e tratta i temi (molto in voga, e McEwan é specialista nell´intercettare temi in voga) della robotica e dell´intelligenza artificiale.
Molto atteso per gli appassionati di americana é Il volontario di Salvatore Scibona (66th and 2nd) dove lo scrittore di origine italiana (tradita da nome e cognome) percorre quarant´anni di storia statunitense, a partire dalla guerra del Vietnam. Fin dalla copertina americana vengono richiamate suggestioni postmoderne, e in effetti la critica in loco ha apprezzato tirando in ballo, tra gli altri, DeLillo (a me la storia fa venire in mente anche Powers, in maniera magari vaga e imprecisa) ed ha avuto l´endorsement di una che ha l´occhio giusto per queste cose, Rachel Kushner.
Finisco con altri due Einaudi, La clausola del padre dello svedese Jonas H.Khemiri, di cui avevo apprezzato, e anche notevolmente, Tutto quello che non ricordo, una storia di padri e figli, estremamente moderna dall´idea che mi son fatto, e come il precedente "a incastri" e montaggi paralleli, tecnica in cui Khemiri mi pare eccellere, come altri scrittori moderni come ad esempio Coe o Nevo, a cui un po´per tipo di narrativa lo associo.
Finisco con Il coltello di Jo Nesbo che è il nuovo Harry Hole, e in quanto tale per me attessissimo, vista anche la ritrovata qualità degli ultimi capitoli della serie.
Ci sará poi tempo e modo di occuparsi di altre cose, per il momento, peró, chiudo qui. Stay tuned.
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