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LIBRI E RECENSIONI. VALERIA LUISELLI - DIMMI COME VA A FINIRE

PER QUALE MOTIVO...?

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Avevo conosciuto la talentuosa scrittrice messicana-naturalizzata statunitense Valeria Luiselli con il memoir a frammenti, very modern e convincente, di Volti nella folla.
Questo piccolo ma prezioso Dimmi come va a finire (Un libro iun quaranta domande) è invece un reportage narrativo sul tema dell´ immigrazione clandestina di minorenni dal Sud-america e dal Messico verso gli Stati Uniti, un fenomeno assurto a grande notorietà dopo l´elezione di Trump, ma preesistente alla stessa.

È un libro che va a situarsi in una ben precisa tradizione e dimensione sociale-civile, nella quale situerei ad esempio l´altrettanto istruttivo Tra me e il mondo di Ta-Nehisi Coates.

Si parte dall´esperienza personale della Luiselli come interprete presso il tribunale federale dell´immigrazione di New York: la scrittrice viene a contatto con una realtà che lei stessa, ai tempi immigrata ancora priva di Green Card, stava testando, seppur in maniera meno drammatica, e diventa allo stesso tempo ricettacolo di storie, storie di ragazzini, di bambini. Le quaranta domande del titolo sono, in effetti, quelle del questionario che viene somministrato agli stessi migranti al loro primo "colloquio" preliminare. L´interprete - e in questo vi è credo un aspetto fortemente metaletterario - appunto interpreta deve aiutare questi profughi a esprimersi nella maniera più chiara possibile e allo stesso tempo captare ed elaborare quegli aspetti, quelle vicende di vita, che potrebbero renderne più semplice l´accoglienza.
Al centro stanno appunto i personaggi, certo, queste vicende tanto esemplari quanto vivide, ma il vero protagonista è il Mostro della Burocrazia Americana, un insieme di leggi, regolamenti, sanzioni, insensati (quindi fin troppo sensati, nelle intenzioni) costruito ad arte per rendere il più difficile possibile la regolarizzazione di questo fiume di "fuggitivi" in arrivo, loro nonostante, in una nuova Patria che sa, a volte, dare l´opportunità di una nuova Vita.

In questa contraddizione credo stia anche il cuore del romanzo, gli Stati Uniti sono un nemico e allo stesso tempo una speranza, la prima domanda del questionario ("Per quale motivo sei venuto negli Stati Uniti?") è in questo senso emblematica e non a caso apre e chiude idealmente il libro.

La Luiselli controlla prosa ed emozioni senza essere meramente cronachistica, in uno scenario caotico e ostile lascia qualche spazio all´evoluzione e all´ottimismo, mette alla luce contraddizioni e tematiche che anche noi europei conosciamo bene (ecco, ma negli Stati Uniti pare non vada di moda neppure il famigerato "aiutiamoli a casa loro". La priorità è "espelliamoli tutti", pare) e redige un documento o atto di accusa in forma narrativa per cui può ben valere l´espressione "andrebbe fatto leggere nelle scuole".

Nota: è stato il libro dell´anno 2017 per la sempre acuta Redazione Letteraria del Mucchio Selvaggio
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Informazioni sul libro

Valeria Luiselli - Dimmi come va a finire (Un libro in quaranta domande)
Traduzione di Monica Pareschi
Ed. La Nuova Frontiera 2017
94 pg.
Attualmente in commercio 
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Altri tre libri

Eduardo Galeano - Le vene aperte dell´America Latina (Sperling & Kupfer)
Forse il libro di maggior successo di Galeano, un reportage narrativo su contraddizioni, saccheggi, svolte, tempeste e tumulti di cinque secoli di storia dell´America del sud.

Sergio Gonzalo Rodriguez - Ossa nel deserto (Adelphi)
Un reportage narrativo documentatissimo sul tema agghiacciante di Ciudad Juarez e la serie impressionante di omicidi di donne lì avvenuti. Quando la realtà supera ogni capacità immaginativa.

Daniil I. Charms - Casi (Adelphi)
Includo il russo Charms, in quanto al pari degli altri due, è citato nel libro della Luiselli. Mentre nei due casi sopra è evidente un debito di ispirazione contenutistica, può essere che Charms, scrittore irregolare, frammentario, surreale, di piccole storie, immagini, deliri, bozze, sia stato di ispirazione stilistica per la scrittrice. In ogni caso suscita grande curiosità


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