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LIBRI E RECENSIONI. UNA LISTA DI DIECI LIBRI. ORDINE SPARSO, MOLTE IDEE

LISTA PER L´ESTATE NON TRADIZIONALE


Era da un po´di tempo che non pubblicavo una delle mie Liste, ma stavo accumulando materiale, che, come vedete, nello spirito di questo tipo di mio contributo, è eterogeneo, ma spero interessante. Possono essere presi come consigli per l´estate molto poco classici, o come un fare avanti e indietro nelle pieghe della letteratura, in ordine sparso, con il solo minimo comune multiplo della curiosità e dell´interesse.

Inizio da Ossa di sole di Mike McCormack, scovato in un articolo che parlava dei nuovi scrittori irlandesi (era citato anche Philip O´Cellaigh, del quale di recente Racconti ha pubblicato una raccolta molto interessante, La mia guerra segreta). Il libro di McCormack è uscito invece per il Saggiatore e parte dalla scrittura sperimentale di Joyce (il libro si compone di un´unica frase, un po´come Énard ha fatto in Zona) ma attualizza quella lezione per narrare l´epifania di un uomo moderno, i rimpianti sul passato, l´interrogazione sul presente, sui rapporti tra religione e tecnologia, tra incomprensibile e irreparabile. Interessante e appunto sperimentale.

Si sta parlando molto di Acqua di mare dell´americano Charles Simmons, pubblicato da poco per Big Sur; posto che Simmons è scrittore davvero interessante, il libro è un omaggio e anche qui una attualizzazione di Primo amore di Ivan Turgenev, una novella da noi pubblicata da Rizzoli (BUR) in una mini raccolta di due sotto quel titolo, insieme a un´altra del grande scrittore russo. Ecco, Rudin, letta l´anno scorso, era un´altra piccola-grande novella, succosissima, densa, direi un vero capolavoro di Turgenev (e qui non aggiungo l´aggettivo "piccolo") e il tutto mi fa venir voglia in primis di prendere in mano Primo amore, ovviamente senza togliere niente alla "reprise" di Simmons (che peraltro credo di avere in un´edizione precedente).

Vado avanti con un altro libro di cui si sta parlando abbastanza: Come muoversi nella folla della scrittrice francese, ma di fatto anche americana, Camille Bordas. Questo romanzo è il suo primo a essere stato scritto in inglese, me lo riferiscono come una storia fortemente generazionale, salingeriana, ed è piaciuto a persone di cui mi fido.

Una cosa che ho scoperto parlando con un diplomatico di professione con la passione della scrittura, è che questo accostamento di (diciamo) attività, ha una certa tradizione nel nostro paese, e parlo qui di pura narrativa, non di libri legati alla prestigiosa e itinerante professione principale.
Appartiene a questa tradizione Silvio Mignano, più volte incaricato come ambasciatore in America Latina, il che ci porta al fascinoso Il danzatore inetto, per DeriveApprodi, ambientato a Cuba, tra rifrazioni letterarie - uno scrittore italiano in loco per studiare l´opera di Lezama Lima, e le atmosfere programmaticamente intriganti (spesso, va detto, descritte o trattate in maniera un po´cliché, ma non sarà questo il caso) dell´isola.

Passo poi a due libri tedeschi, che hanno la caratteristica di essere citati nella parte iniziale de La parte dei critici, la prima delle cinque di cui si compone 2666 di Roberto Bolano. Erano gli unici due che non conoscevo, tra tanti nomi noti, e mi sono incuriosito.
Si tratta di due scrittrici, Ricarda Huch, ammirata da Thomas Mann, autrice anche di opere storiche e autobiografie, qui con la narrativa de L´ultima erstate (Ponte alle Grazie), breve romanzo dal retroscena politico ambientato nella San Pietroburgo "movimentata" del 1906.
Poi Anna Seghers, tedesca di radici ebree, destinata a un ruolo politico importante nel dopoguerra nella politica culturale della DDR (cosa che ovviamente potrebbe avere i suoi lati oscuri), che qui rappresento con La gita delle ragazze morte (Marsilio), storia di un´apparentemente idilliaca "scampagnata", raccontata però dalla prospettiva autobiografica della scrittrice esiliata in Messico per motivi politici, a fine secondo conflitto mondiale.. Anche questo libro ha la dimensione contenuta e amichevole della novella, e pare unire una sorta di realismo magico e fiabesco tipico dell´autrice, al suo altrettanto usuale impegno politico.

Altro romanzo di cui si sta parlando molto, tornando "sopra", alla contemporanea, è Falsa partenza, esordio della giovane scrittrice francese Marion Messina, che tratta di temi moderni come l´immigrazione "di cervelli", il precariato e l´amore giovane all´ombra dello stesso, il tutto con un occhio, uno sguardo disilluso che in patria hanno fatto accostare l´autrice a Houllebecq. Pur facendo la tara all´hype, mi pare ci siano motivi di forte interesse. In Italia esce per La Nave di Teseo.

Ho citato prima Racconti edizioni, e presento adesso quelli dell´americana ZZ Packer, raccolti in Bere caffè da un altra parte, proposto in Italia per la prima volta nel 2006 dalla defunta ISBN e ora riproposto dalla casa editrice romana specializzata nel genere. Paiono storie fortemente radicate nella consapevolezza di essere neri negli Stati Uniti di oggi, dove pregiudizi e razzismo latente (o esplicito) sono o paiono ancora fortemente presenti. Autrice, segnalo, premiata e stimata in patria.

Ultimo excursus nella narrativa con Roberto Pazzi e La trasparenza del buio (Bompiani), vale come segnalazione di uno scrittore credo a volte sottovalutato, o, se vogliamo, spesso lasciato fuori da canoni, panoramiche e liste. Questa è una storia di amori omosessuali in tarda età che potrebbe essere da Walter Siti, ma con differente stile, mi pare di poter dire, dai pareri letti in rete, con meno sostrato e sofferenza filosofico-religiosa, e forse con più leggerezza.

Chiudo con la non-fiction di Transeurope Express. Alla ricerca di un continente perduto, di Owen Hatherley, scrittore e giornalista inglese, che qui propone una geografia ideale e una ricognizione attuale dell´Europa attraverso la descrizione cultural-sociale-architettonica di ventiquattro città. Una piccola anticipazione: per l´Italia è rappresentata Bologna con l´appellativo di città del "comunismo conservatore". Da noi lo pubblica Einaudi e mi interessa molto, per tipo di sguardo che mi attendo e come amante della dimensione urbana.

Spero di aver dato qualche spunto, questi erano solo i primi dieci libri (mi sono auto-limitato) di tante liste potenziali ancora da venire. Stay tuned.



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