OVVERO: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
Ho letto con grande interesse i due brevi racconti di Demetrio Paolin raccolti in questo volumetto dal titolo Lo stato dell´arte, edito da Autori Riuniti.
Il titolo stesso ha un significato pregnante: come ci spiega Paolin nella prefazione questi due sono destinati a essere gli ultimi scritti di fiction pura dell´autore, che si dedicherà in futuro, se ho ben capito, alla saggistica e a forme spurie (mix della stessa con fiction, auto-fiction, riflessione filosofica) che lo rispecchiano e interessano di più.
In questo senso la mini-raccolta è molto interessante come punto finale - stato dell´arte - di un percorso narrativo/artistico.
Vale quindi la pena di iniziare dal secondo, a mio modo di vedere già rappresentate del genere spurio, dove uno scrittore (immagino Paolin) parla di come stia rinunciando di fatto a scrivere un racconto di pura fiction su uno scrittore (identificabile con Paolin) in quanto fondamentalmente non trova interessante quello che ha concepito, lo trova banale, risaputo.
In questo modo mi pare che l´autore inveri il primo racconto, di fatto di pura fiction, che pur essendo qualitativamente buono, in qualche modo sembra voler dare ragione a quanto il Paolin del secondo pezzo presume; il tema (il "body artist") c´era già nel libro precedente dell´autore, Conforme alla gloria e ha anche echi delilliani. Non è quindi nuovo. Anche il modo di trattarlo non è particolarmente originale pur mostrando lirismi suggestivi specie nelle parti dedicate a una certa simbiosi con la natura. Aggiungo poi in termini di curiosità folkloristica come il personaggio principale rischi in alcuni aspetti di sembrare una sorta di parodia/trasposizione di Mauro Corona.
È come se insomma nel combinato della prefazione e delle due storie Paolin volesse dare un monito, come dire al lettore "guarda, se continuassi con la fiction pura il prossimo racconto rischierebbe di non essere più neanche qualitativamente buono, ma solo banale, già sentito, prevedibile".
Proprio nel secondo in effetti il mix di auto-fiction (nascosta), riflessioni sulla scrittura e addirittura latamente teologiche mostra con chiarezza come possano o potrebbero essere felici gli esiti dello scrittore in un contesto, come detto in premessa, più spurio.
Come dicevo il livello qualitativo è elevato, ho pensato che come stile, atmosfere, tipo di costruzione e di sospensioni, i racconti starebbero bene in una delle raccolte "maggiori" di Daniele Del Giudice e possono essere letti senza farne questione di interpretazione (vagamente) meta-letteraria, come ho cercato di fare io.
Il tutto stimola la curiosità per la prossima uscita di Paolin, che dovrebbe uscire tra il 2019 e il 2020 sempre per Voland e avere un argomento centrale di stampo biblico. Attenderemo e vedremo.
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Informazioni sul libro
Demetrio Paolin - Lo stato dell´arte
Ed. Autori Riuniti 2019
60 pg.
Attualmente in commercio
----------------------------------------------------- 60 pg.
Attualmente in commercio
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