Passa ai contenuti principali

LIBRI E RECENSIONI. DAG SOLSTAD - TENTATIVO DI DESCRIVERE L´IMPENETRABILE

NORVEGIA EUROPA MONDO

Risultati immagini per tentativo di descrivere l'impenetrabile

Mi pare che sotterraneamente Dag Solstad si stia imponendo nel gradimento di lettori attenti alle evoluzioni del romanzo europeo, e questo nonostante lo scrittore norvegese parta o partisse da una situazione di oggettivo svantaggio, il suo paese è in effetti periferico rispetto al totale delle letterature tradotte nel nostro paese (anche se con Karl-Ove Knausgard ha prodotto un caso letterario di rilievo) e Solstad fa di tutto per riflettere nella sua narrativa storie fortemente radicate in un contesto norvegese, anzi in parte di quel contesto, trattando soprattutto di momenti di crisi di un certo tipo di intellettuale o di persona appartenente a una élite socialdemocratici, in un paese in cui la socialdemocrazia accogliente e ben-intenzionata è stata spesso, e anche a ragione, presa a modello.

Ecco quindi che le traduzioni di Solstad da noi sono state meritorie ma tutto sommato rade e discontinue, ad esempio La notte del professor Andersen è uscito in patria nel 1996 e ci ha raggiunto nel 2015, Romanzo 11, Libro 18, viene pubblicato in originale nel 1993 e da noi, sempre per Iperborea, nel 2017, rendendo potenzialmente ancora più difficile una "identificazione" del lettore non-norvegese con temi e atmosfere dei romanzi in questione, come dire: lontano nello spazio e nel tempo.

Lo stesso si potrebbe dire di questo Tentativo di descrivere l´impenetrabile del 1984, da noi uscito nel 2007 e qui prima di proseguire tocca prendere le distanze da quanto scritto sopra, perché in qualche modo insinuante e fine le storie di Solstad non solo "coinvolgono" ma lo fanno, almeno per quanto mi riguarda, in maniera molto più universale, per usare un aggettivo magari banale ma spero "trasparente", di quello che farebbero pensare ambientazione e diciamo caratteristiche oggettive delle situazioni descritte.

Alla mia terza lettura dell´autore norvegese, arriverei a parlare di un metodo-Solstad, i cui elementi costitutivi potrebbero essere appunto in primis un momento di crisi esistenziale di un personaggio norvegese di ideologia socialdemocratica, spesso appartenente a una élite intellettuale o alla classe dirigente, e poi un crimine o un comportamento anti-sociale, legati al momento di crisi di cui sopra, ma allo stesso tempo quasi slegati dalla vera personalità del protagonista, difficilmente spiegabili eppure in qualche modo ineluttabili o presentati, descritti come tali.
Non fa eccezione questo romanzo, dove il protagonista, architetto, alto funzionario di un ente pubblico, appena divorziato, si trasferisce in uno di quei teorici quartieri-satellite-modello (quello che da noi poteva essere l´idea del CEP) peraltro proprio da lui progettato, alla ricerca di un contatto più reale con se stesso e con un certo tipo di identità norvegese verace. Questo si risolve in una sua amicizia con i vicini, una coppia di giovani diciamo proletari, se il termine ha ancora senso, un rapporto che a un certo punto però si complicherà in un senso che preferisco non rivelare.

Questo, come quelli citati sopra, è un romanzo molto denso che parte da una critica profonda del modello socialdemocratico e dell´ideale paternalistico, da parte delle élite, di voler decidere cosa sia preferibile per il popolo (tema mi pare paradossalmente molto attuale, forse più attuale adesso, per le democrazie occidentali, che ai tempi della stesura del romanzo), a questo filone diciamo di tipo saggistico-filosofico si accompagna uno spiccato senso satirico di Solstad (che a volte pare divertirsi davvero tanto a ritrarre tic e automatismi dei suoi personaggi, peraltro senza mai disprezzarli) e a una azzeccata gestione del ritmo quando prevale la parte diciamo "thriller".

Alla mia terza lettura di questo autore, rimango convinto che si tratti di una voce distintiva e realmente "maggiore" della letteratura europea, per profondità e coerenza del discorso, declinazione dello stesso con spirito sanamente romanzesco (quindi senza cadere nella semplice enunciazione della tesi), per sviluppo dei personaggi e ricostruzione quasi iperrealistica degli ambienti. E sono convinto, con qualche prova a mio favore (pareri di chi ha letto traduzioni inglesi di suoi libri non pubblicati in italiano) che il meglio o una parte del meglio debba ancora venire, o possa farlo se Iperborea continuerà a proporre nuovi testi dello scrittore. Nel frattempo, consiglio caldamente questo.

---------------------------------------------------
Informazioni sul libro

Dag Solstad - Tentativo di descrivere l´impenetrabile
Traduzione di Massimo Ciaravolo e Maria Valeria D´Avino
Ed. Iperborea 2006
212 pg.
Attualmente in commercio 

----------------------------------------------------- 

Commenti