GLI INIZI
Inizio con Don Robertson, scrittore americano amato da Stephen King e in fase di scoperta nel nostro paese. Nutrimenti aveva cominciato con L´uomo autentico, un grande e non banale page turner, e ora sta pubblicando progressivamente la saga di Paradise Falls.
Si tratta di circa 1400 pagine divise in due libri di grandi dimensioni, che ripercorrono le vicende dell´immaginaria cittadina dell´Ohio negli anni della guerra civile americana e nei trenta successivi.
Il primo volume, Paradise Falls: il paradiso è già uscito nel 2018 e ne ho sentito dire prodigi, oltre ad avere assistito durante il Salone di Torino dello scorso anno a una rivelatoria lettura di Nicola Manuppelli (che ne è stato promotore presso Nutrimenti e ne è traduttore), e la saga viene completata tra Febbraio e Marzo con Paradise Falls: l´Inferno che segue le storie tumultuose del luogo fino alla fine dell´ottocento.
Cosa c´è da aspettarsi: violenza, personaggi larger than life, spirito americano nel bene e nel male, volontà di potere e conquista, e grande scrittura, epica.
Peraltro i due romanzi possono essere visti come un enorme "prequel" di L´ultima stagione, già edito, nel quale il protagonista Howard Amberson ha trascorso la sua vita (a novecento inoltrato) proprio a Paradise Falls. Prendetevi i libri, e prendetevi tempo.
Un libro americano che attendo con grande trepidazione è A casa quando è buio di James Purdy, per Racconti edizioni.
Magari qualcuno ricorda il mio entusiasmo per Non chiamarmi col mio nome, la prima raccolta/selezione di racconti dello scrittore pubblicata dall´editore romano. Una voce originale, aspra, dura, uno scrittore di interni e dinamiche familiari sensibile e spietato, assolutamente non inferiore ai grandi della short story americana. Il nuovo libro, in uscita a fine Febbraio, è una seconda raccolta/selezione dei racconti dell´autore, e costituirà con l´altro un corpus di 400 pagine, forse imperdibile per gli amanti del genere (e non solo).
Il terzo americano è Chris Offutt, che si trova come altri scrittori latamente west-bucolici in un momento di spolvero qui in Italia. Dopo i racconti di Nelle terre di nessuno, e il (buon) romanzo Country Dark, Minimum Fax sta per ora pubblicare il memoir de Mio padre il pornografo (del 2016).
Offutt, a partire da un´eredità ricevuta dal genitore, di cui fanno parte "otto quintali di narrativa pornografica" (di sua produzione, per intenderci), si immerge nel proprio passato e prova a capire definitivamente la figura paterna. Dopo racconto e romanzo, ecco quindi autobiografia, uno spunto intrigante e un modo per scoprire ulteriormente un autore che a me è parso di sicuro valore. E magari il meglio deve ancora arrivare.
Andiamo all´anglofono non-US, si tratta del nord-irlandese Nick Laird, che torna sempre per Minimum Fax con Il ritorno degli dei, storia in montaggio parallelo, che verte attorno al rapporto tra due sorelle ma anche include il tema della religione nell´Irlanda del Nord e nell´isola in Papua Nuova Guinea dove una nuovo culto è in via di costituzione. A leggere le recensioni sulla stampa inglese pare una costruzione fascinosa, intelligente e forse un po´teorica. Infatti è piaciuta a Eggers. Da guardarci dentro.
E arriviamo alle due bonus-track di lingua non-inglese.
Il primo è Il viaggiatore di Ulrich Alexander Boschwitz per Rizzoli (fuori a Gennaio), uno dei tanti libri "in presa diretta" sul nazismo, scritto da un Boschwitz ventitreenne (sarebbe morto a soli ventisette anni nel naufragio della nave sulla quale stava intraprendendo l´ennesima fuga, abbattuta da un U-Boot).
Come da titolo, si tratta della storia fortemente autobiografica di un personaggio in fuga dalla persecuzione nazista, un libro - l´unico edito finora dell´autore - che è stato lodato dalla stampa e dalla critica tedesche per la maniera vivida, realistica e drammatica di raccontare le vicende di quel presente tragico e di presagire gli ancora più oscuri e crudeli sviluppi.Uno dei tanti, quindi, ma allo stesso tempo, non uno dei tanti.
Il secondo è il grande Mario Benedetti con Impalcature. Il romanzo del ritorno, uscito a Gennaio per Nottetempo. Come esplicito nel titolo, si tratta del ritorno di Benedetti (qui trasfigurato in "Javier") da 12 anni di esilio politico dall´Uruguay. Il libro è uscito per la prima volta nel 1996 e quello che me lo rende intrigante è l´utilizzo di una forma "aperta" e frammentaria, come a voler simulare l´imperfezione del ricordo e la sofferenza dell´esperienza. Come detto, una scelta stilistica particolare per Benedetti, vedremo se "di comodo" o in grado di dare ulteriore valore aggiunto alla già solitamente limpida visione dell´autore.
Dopo questi titoli spero interessanti, tornerò penso a qualche itinerario tematico, vedremo di che tipo. Stay tuned.
Ciao!! grazie per le Tue anticipazioni
RispondiEliminahai per caso notizie circa un'eventuale nuova pubblicazione in Italia di Eshkol Nevo ?
salve, grazie della domanda, non conosco tutti i segreti, ma non credo quest´anno venga pubblicato qualcosa di nuovo di Nevo (sembra un gioco di parole). Marco
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