DICKER E IL PROMESSO BEST-SELLER
Joel Dicker - scrittore svizzero di lingua francese ancora relativamente giovane - era emerso qualche anno fa con il successo internazionale de Il caso Harry Quebert, romanzone molto furbo e abbastanza divertente, ed arrivato a vendere circa tre milioni di copie in tutto il mondo.
Il bis era arrivato con l´ulteriore successo, ma non allo stesso livello del primo, de Il libro dei Baltimore, che del suo precedessore riprendeva il protagonista Marcus Goldman.
Arriva ora un nuovo romanzo di Dicker: esaurito il filone-Quebert (o meglio, quello Goldman), lo scrittore si affida comunque a un nuovo forte gancio romanzesco, vagamente Capote-iano.
Ne La scomparsa di Stephanie Mailer, in uscita il 10 Maggio per La Nave di Teseo, ci sono diversi ingredienti di genere, tra cui un omicidio brutale, la riapertura del caso vent´anni dopo, la scomparsa della giornalista (la Stephanie del titolo) che cerca di riaprirlo.
Dicker non è il genio che D´Orrico ha cercato di propinarci e venderci, ma mi pare un discreto e scorrevole scrittore di genere, forse quindi un librone (650 pagine), un page-turner adatto a una lettura estiva e/o balneare.
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