SEGNALATORI
Ho scoperto - da tempo devo dire - che le liste intrigano me stesso ma anche alcuni lettori del mio Blog, e le liste mi fanno stare bene, inoltre nascono quasi sempre dalle mie inclinazioni, certo, ma anche da suggerimenti esterni, vostri, per cui chiudiamo il cerchio, e amiamo le liste, brindiamo alle liste.
Qui qualche estratto, spero non banale, di quella attuale dei desideri su IBS.
The book fools bunch - Guida tascabile per maniaci dei libri (Clichy)
Lo sappiamo: il maniaco dei libri cerca sempre nuovi spunti, spera sempre che venga fuori qualcosa che non conosce, che nelle pieghe del tempo, dello spazio e delle librerie verticali oppure orizzontali si nascondano autori e capolavori nascosti di cui non sa niente, o altri di cui sa e che ha dimenticato.
Mi pare che questa misteriosa guida sia qualcosa per tutti questi: 500 pagine di rimandi, libri fondamentali (ricorderete comunque le serie dei 1.000 libri da leggere prima di morire, quante cose ho scoperto), vincitori di premi letterari, percorsi tematici.
Non vorrei mai averlo scoperto.
Segnalatore: Antonio Vena
James Baldwin - Gridalo forte (Amos edizioni)
Con Whitehead e il saggio di Ta-Neishi Coates ho finalmente letto qualche libro sulla questione razziale (un tema che mi appassiona piú dal punto di vista sociologico che da quello del romanzo). Come ideale collegamento, credo si possa riscoprire Baldwin, scrittore che pare fondamentale su questo tipo di temi (ma anche come voce, come scrittura, insomma). Questo titolo - il suo esordio - lo metto come rappresentante della sua produzione disponibile in Italia, tra cui il seminale saggio di La prossima volta il fuoco.
Segnalatore indiretto: Luigi Buscaglia, nell´ambito dell´operazione Richard Russo
Jon Fosse - Melancholia (Fandango)
Questa storia tragica e modernista di nevrosi, dove si racconta del pittore norvegese Lars Hertevig sta qui e ha senso se si legge chi è il segnalatore e come è nata la cosa.
Segnalatore: Karl-Ove Knausgard. Esatto, leggendo il quinto capitolo della sua saga, quando frequenta la scuola di scrittura a Bergen, esce questo Jon Fosse, descritto sapidamente come un un suo insegnante imbarazzato e allo stesso tempo capace di imporsi, ai tempi (Knausgard aveva 19 anni) uno scrittore di 27 e già affermato. Ho pensato fosse la copertura per un reale scrittore norvegese, ma poi ho riflettuto sull´operazione di Knausgard che non ha filtri. E infatti Jon Fosse esiste ed è pubblicato in Italia, cosa chiedere di meglio, infine.
Damon Runyon - Bulli e pupe (Castelvecchi)
Scrittore e giornalista americano, versato nell´arte del racconto, forte nell´anticipare l´hard-boiled e nel coniare frasi e gerghi (si veda il titolo del libro), questa è una raccolta delle sue short story più note.
Segnalatore: Franco Mimmi
Hans Jacob Christoffel von Grimmelshausen - L´avventuroso Simplicissimus (Tombolini)
Credo che nell´immaginario collettivo letteratura tedesca e romanzo picaresco non vadano insieme, eppure insieme al Barone di Münchhausen (che vira maggiormente sul fantastico), questo romanzo del ´600 entri benissimo nel genere e meriti una riscoperta.
Chi vive a Monaco - come me - vive molto questa fascinazione, il Simplicissimus è infatti stata una rivista satirica che ha attraversato le epoche, resistendo sostanzialmente anche al nazismo, redatto nella metropoli bavarese, ed è presente in mostre, angoli di strade, nomi di birrerie. Non invasivamente, ma percepibile, per chi ha una certa sensibilità.
Segnalatore: me stesso
Ngugi Wa Thiong´o- Un chicco di grano (Calabuig)
Non credo di aver mai letto nulla, di letteratura africana, mi pare una lacuna, anche se ognuno ha le proprie predilezioni, Thiong´O é scrittore kenyano di quelli che ricorrono quando si parla di queste letterature, Calabuig è editore creativo e ampiamente affidabile, potrebbe essere un punto di inizio, pur tenendo conto del necessario realismo magico.
Segnalatore: Nnedi Okorafor, scrittrice nigeriana, in una intervista per Tuttolibri
Enrico Franceschini - Vivere per scrivere (Laterza)
Come saprete, Franceschini è giornalista che ha coperto per La Repubblica diversi paesi esteri, in particolare la zona anglofona. Qui intervista 40 scrittori incontrati durante la sua attività. Vi dico solo un nome: Martin Amis. E non parrebbe l´unico, tra i grandi.
Segnalatore: qualcuno su Facebook, ho dimenticato chi
Jo Lendle - Una terra senza fine (Keller)
Autore tedesco che non conoscevo, Keller è praticamente una garanzia, questa è la storia vera e "larger than life" di Alfred Wegener, meteorologo e scopritore della teoria della deriva dei continenti. Una storia che da noi avrebbe potuto raccontare Daniele Del Giudice, forse, e forse con altri mezzi.
Segnalatore: qualche fanciulla nell´ambito della ricerca degli scrittori stranieri belli
Claire Waye Watkins - Deserto Americano (Neri Pozza)
Va ora di moda il western, e va sempre di moda la distopia, la trama di questo romanzo pare essere uscita dalle dita di un McCarthy estremista con questa spedizione in una California rovinata dalla siccità, con personaggi emblematici (un ex-soldato, una ex-modella, una bambina) che cercano di sopravvivere o vivere in questo mondo riarso.
Segnalatore: me stesso
Isaak Babel´ - I racconti di Odessa (BUR)
Babel´è stato scrittore russo/ebreo e - vedete anche il segnalatore - in un mondo meno accelerato e più attento forse starebbe tra i classici delle letterature ebree miste e internazionali insieme magari a un Isaac B. Singer, o - perché no - a Malamud (figlio di russi).
Questi sono racconti vividi che trattano della gioventù dell´autore a Odessa, per il resto si veda sotto.
Segnalatore: Paul Auster in 4 3 2 1, uno dei testi seminali di Archie Ferguson
Nathanael West - Il giorno della locusta (Einaudi)
Uno dei grandi classici hollywoodiani insieme ad esempio a L´amore dell´ultimo milionario di Fitzgerald e a tante altre cose, una visione assolutamente cupa e disperata del sogno hollywoodiano e forse del sogno americano tout court, uno dei tanti scrittori made in USA che si potrebbero e dovrebbero riprendere. Segnalo anche Signorina cuorinfranti (Minimum Fax), altra amara parabola, pre-yatesiana.
Segnalatore: me stesso su ispirazione di supplementi letterari
Ivan Turgenev - Rudin (Mursia)
Io, diavolo, non ho mai affrontato la letteratura russa come ho fatto con quella americana, per cui ho diverse lacune. Parlandone e riferendomi a Turgenev, mi è stato detto che più che Nido di nobili e Padri e figli QUESTO sia il libro da avere. Ovviamente in una edizione abbastanza vintage e ovviamente molto russo, con questo personaggio velleitario, idealista e (immagino) verboso.
Segnalatore: Antonio Russo de Vivo
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