UN BRUNCH E UN BLOGGER ALLA SUA PREMIERE
Allora, ho festeggiato ieri – Domenica 24 Novembre – a Milano la mia premiere da Blogger; in settimana mi era arrivato da Longanesi un (inaspettato e gradito) invito a partecipare a un brunch con un ristretto gruppo di Blogger e giornalisti, insieme al bestsellerista spagnolo Ildefonso Falcones.
Ora,
mi era chiaro già prima, ma partecipando mi è diventato ancora più evidente
come in quel consesso fossi:
1.
L´unico non esercitante un mestiere gravitante nella sfera dei lavori culturali
2.
L´unico non residente in Italia
Per
questo motivo sarebbe fin troppo facile fare l´osservatore ironico alla Foster
Wallace (lui peraltro si penti di alcune cattiverie contenute nel famoso pezzo
sulla crociera)…l´esterno, il non integrato.
E
infatti non lo faccio.
Una
sola cosa: ho fatto un po´di tappezzeria (cribbio, sembrava vi conosceste
tutti!) e poi stanco di mangiare paella da solo mi sono presentato qua e là. Mi
scuserete se sono sembrato un po´sconclusionato, era un tentativo di battere la
timidezza
***
Ildefonso
Falcones. Un primo (forse rimarchevole, forse voluto?) risultato dei
responsabili di questo evento è stato che mi sono interessato (forse anche
altri?) di uno scrittore a cui in circostanze normali non mi sarei avvicinato.
Uno
scrittore di Best Seller. Che nel Brunch si è rivelato di risposta pronta e simpatico.
Mi
ero preparato, e sto leggendo il libro (La regina scalza), mi pare finora
discreto/buon intrattenimento, ma ne parlerò eventualmente a lettura finita. Io
non disdegno il mainstream e va bene, ciononostante o proprio per questo si
sono creati durante il Brunch tre mini-cortocircuiti
che vorrei raccontarvi.
***
Le domande sulle ingiustizie e le
donne.
Nei
libri di Falcones – ambientati nel passato, nella storia spagnola – vi sono
naturalmente ingiustizie, differenze di classe, discriminazioni varie. E figure
femminili forti. Per cui sono arrivate un paio di domande in questo senso, su
ingiustizia, ruolo della donna, discriminazione. A cui Falcones ha anche
risposto a tono, ecco. Ma erano le risposte del Falcones uomo, credo, piu´che
del Falcones scrittore, in quanto non penso ci sia nella sua opera uno sforzo
di vera teorizzazione di queste
problematiche. Ve ne è una rappresentazione, ecco. Il cortocircuito – ma forse è
un mio limite – deriva dal fatto che mai mi sarebbe venuto da chiedere a un
Falcones, a un bestsellerista,
un´opinione o un parallelismo sulle ingiustizie e le discriminazioni nella
storia.
Ps: E voi direte: e allora fai le tue domande, invece di criticare quelle degli altri!
Creare un Bestseller
Si
parlava delle donne; ho anche pensato (e sto pensando): questo libro lo
consiglierei a mia madre, a mia moglie – per i loro momenti di intrattenimento
e letture leggere. Furbo – in un mondo
dove le lettrici forti sono di più dei rispettivi lettori – puntare su figure
femminili tanto larger than life.
Ecco
– furbizia? Ma Falcones dice che prima di vedersi accettato il manoscritto del
primo “La cattedrale del Mare” ha subito una decina di rifiuti, si è visto
letteralmente “neanche aprire” dalle agenzie letterarie (ha anche aggiunto –
candidamente - che ha scritto pure cose
ambientate nella contemporaneità, ma che non gli vengono pubblicate).
Perché
scrivo questo?
Oh, guardiamoci intorno – è l´epoca dell´invidia, dei Richard
Tull che odiano il loro simile senza
talento che però vende milioni di copie.
Molto
spesso c´è tra gli aspiranti scrittori – tra alcuni di loro – una visione del
bestsellerista simile a quella che il reporter competente e un po´sfigato di
Dentro la Notizia aveva nei confronti di William Hurt. Il diavolo. Come se il bestseller fosse già da sempre dentro di
loro, cosi come i rapporti privilegiati con case editrici e (certamente) editor di talento che gli scrivono il libro – e un certo punto
fosse semplicemente uscito di forza dalla loro testa come Atena da quella del
padre Zeus (si vede che mi sto impegnando?)
Ecco,
a me pare che Falcones abbia parlato con sincero amore per la scrittura, per la
storia – per i propri temi insomma. Non sono uno psicologo, ma non ci vedevo
particolare calcolo (a dire il vero, più stupore per il proprio successo).
Cartina
tornasole: gli chiedono quali scrittori gli piacciono, e vengono fuori “solo”
riferimenti diciamo “bassi” (pop?) – Manfredi, Perez Reverte.
Non è
che i bestselleristi scrivono quindi bestseller fedeli alla linea che ogni
scrittore si propone (o dovrebbe fare):
scrivere cose che desidererebbe leggere. Leggono altri bestseller –
altri feuilleton – e quindi sono più adatti a scriverli.
In
questo senso (ora divento maligno) l´atteggiamento di molti aspiranti scrittori
di successo con le loro giaculatorie sullo scadimento dei gusti (a volte
parzialmente giustificate, intendiamoci) diventa una profezia autoavverantesi. Non leggi bestseller popolari? E allora
mai sarai in grado di scriverne uno.
Per
la cronaca, l´Informazione di Martin Amis ha venduto si stima 50.000 copie (ma
Amis era stato bravo a farsi dare un anticipo milionario).
Ognuno di noi è il Dan Brown di
qualcuno
Un
partecipante chiede con fare ironico (e suscitando ilarità) “Falcones, ci dia
un parere non diplomatico su Dan Brown e sui suoi romanzi storici” (citazione
non letterale). Ecco – l´ironia e l´ilaritá stavano credo a sottolineare che –
insomma c´è un gap di qualità tra Falcones e Dan Brown - neanche da paragonare.
Io questo non posso giudicarlo perché non ho mai letto Brown.
La
cosa che mi è venuta in mente – che volevo urlare (ma non l´ho fatto per non
essere buttato fuori e dover quindi rinunciare al goloso buffet)...
“Ok,
ironizziamo pure, ma guardate che ognuno di noi – anzi ognuno di voi scrittori è
il Dan Brown di un altro scrittore!”
Al
brunch sono volati riferimenti alti – per descrivere Falcones (Dickens…e fin
qui ci siamo…addirittura Verga...). Quando ignaro la settimana scorsa ho
chiesto in Rete mi si è parlato di Dumas (credo ci stia) e Follett. Peró
curiosamente chi lo paragonava a Follett lo faceva con un tocco di quel fare
ironico e un po´dispregiativo con cui ieri Dan Brown è stato paragonato a lui.
Insomma
Follet: Falcones = Falcones: Dan
Brown
Questa
è un´osservazione fine a se stessa, ma acquista anche un po´di ulteriore
significato (chiaramente con tutti i limiti che ho) alla luce dell´egregio
lavoro fatto da eFFe eFFe sui Book Blogger (I book Blogger su Recensireilmondo)
Credo
sia l´invito stesso a una conferenza ristretta, il sentirsi in maniera
microbica, quasi insignificante ma altrettanto vera un privilegiato (in
quel contesto) a renderci complici con l´oggetto stesso della conferenza, tanto
che la mia arguta domanda su dove finisce (se c´è) la separazione tra Best
Seller e libro di qualità mi è rimasta sulla lingua (complice anche un po´di
timidezza).
Ps:
Falcones ha risposto che quelli di Dan Brown sono secondo lui romanzi esoterici
e non storici e che di questo secondo lui è in primis consapevole Brown stesso.
Miscellanea
So
chi è Stefano Mauri ma non ne conoscevo il volto; ebbene quando è entrato a un
certo punto il magnetismo, l´atmosfera e la dinamica di gruppo mi hanno
suggerito “questo è il capo”
***
Aspetto
positivo: ai tempi in cui abitavo ancora a Milano frequentavo a volte eventi e
ambienti culturali e qualche volta predominava un birignao
pseudo-intellettualistico sinceramente autoreferenziale (tipo questa frase che
ho appena scritto). Ieri invece sentivo segni di una vera e inesausta passione
per la lettura, per la letteratura. Bene così (o forse sono invecchiato io)
***
La
Paella era molto buona
***
Ma se un editor é in grado di scrivere un romanzo di successo perché i romanzi non vengono fatti scrivere direttamente all´editor (cioè capisco nel caso di Fabio Volo che ci mette la faccia in quanto famoso di suo, ma per quanto riguarda es. Enrico Brizzi e il Jack Frusciante? Mica era famoso Brizzi, ai tempi)
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