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LIBRI IN USCITA A METÀ SETTEMBRE: CÉLINE, JOHNSON, GUEZ, SITI, MODIANO, LISH, AL-ASWANI

LIBRI IN USCITA

Louis-Ferdinand Céline – Londra (Adelphi, 16 settembre)

Céline

Normalmente la pubblicazione di Londra, di Louis-Ferdinand Céline, dovrebbe essere (probabilmente, infatti, lo è) un “evento”; si tratta di uno dei testi inediti ritrovati negli archivi celiniani ed emersi qualche anno fa, insieme a Guerra (che contestualmente viene pubblicato in edizione tascabile), a La Volonté du Roi Krogold (che immagino verrà tradotto nei prossimi 1-2 anni) e ad altri testi ancora da sistemare e probabilmente più interessanti per i critici e gli studiosi/filologi.
Guerra e Londra fanno parte di un ciclo autobiografico con protagonista l’alter-ego celiniano Ferdinand Bardamu, il secondo parte dove finisce il primo, e si svolge appunto nella capitale inglese.
C'è da contare sulla curatela di Regis Tettamanzi per approfondire meglio le relazioni tra questi due testi “nuovi” e gli altri romanzi di Céline con lo stesso protagonista e universo tematico, primo tra tutti Guignol's Band. Per il resto, evidenti e circostanziati motivi di interesse.
Quoziente lista: 8 su 10.
Incipit: All’inizio appena sbarcati a Londra non la vedevo quasi mai l’Angèle. Il primo mese è tanto se è venuta un paio di volte a farmi un saluto, giusto il tempo di intingere un biscotto. Occupata com’era diceva lei col suo Purcell a sistemarsi sempre stando a lei in un viale che non conoscevo ancora in un bel quartiere dalle parti di Marble Arch, come l’Étoile da noi mettiamo, all’angolo di un parco tipo Parc Monceau, lo Hyde (Haide).

Olivier Guez – Mesopotamia (La Nave di Teseo, 16 settembre)
Guez si era conquistato qualche recensione positiva (da noi, in Francia il suo status è più elevato) con La scomparsa di Josef Mengele, uscito nel 2018 per Neri Pozza.
Lo scrittore passa nel frattempo a La Nave di Teseo e si cimenta con un altro personaggio “storico” interessante (per imprese diverse da quelle di Mengele), ovvero la scrittrice e viaggiatrice inglese Gertrude Bell, la Mesopotamia del titolo è invece e ovviamente lo “scenario” nel quale la protagonista si muove.
Andamento, mi pare, molto classico.
Quoziente lista: 5 su 10.
Incipit: Miss Bell si pulisce gli stivaletti sporchi di fango sulla soglia e con un gesto irritato della mano scaccia lo sciamo di moscerini che le ronza intorno.
Un boy somalo, in tunica e turbante, accorre a piedi nudi per liberarla dal cappello di paglia e dall’ombrello grondanti.
 
Ala Al-Aswani – A Gerusalemme gli alberi camminano (Feltrinelli, 16 settembre)
Al-Aswani è considerato tra i massimi scrittori egiziani contemporanei (non so se sia altrettanto bravo come dentista, professione che esercita accanto all'attività letteraria). Penso che il suo romanzo più conosciuto rimanga Palazzo Yacoubian, il primo a essere tradotto in italiano: come in quel libro, anche  qui Al-Aswani sceglie la strada della polifonia per raccontare la storia egiziana recente, qui ad Alessandria dagli anni ’60, con il nascere e il consolidarsi della dittatura di Nasser.
Stile franco/amichevole.
Quoziente lista: n.d. (devo ancora leggere il Palazzo Yacoubian)
 
Gordon Lish – Volevo essere stupefacente (Racconti edizioni, 6 settembre)
Lish non è “solo” l’editor storico di Carver, storico e anche discusso in suo questo ruolo spesso percepito come troppo intrusivo, ma è anche scrittore in proprio: questa nuova raccolta di racconti prende la maggior parte dei testi dal volume delle sue Collected fictions, e risulta così il perfetto “pendant” a Come scrivere un racconto, che pure pescava da quel volume. Non so dire, l’editore non lo specifica, se i due libri insieme “esauriscano” tutti i contenuti/i racconti di quello originale.
La penna di Lish mi pare più movimentata e meno carveriana di quello che ci si potrebbe aspettare, d’altra parte questi sono i SUOI racconti, rimane comunque una spiccata tendenza alla sintesi, alla misura breve, alla paratassi.
Quoziente lista: 7 su 10.
Estratto da un racconto: Mia moglie e mio figlio piccolo erano via tutta la settimana, dopo essersi allontanati dal tran-tran quotidiano per un viaggio in un posto dove il tempo era migliore. La prima sera andò tutto bene, e altrettanto la seconda e la terza, perché mi cibavo di quello che c’era nei pensili e nella credenza e nella dispensa e riordinavo come ci si aspettava che facessi.
 
Walter Siti – La fuga immobile. Lo strano caso della generazione Z (Silvio Berlusconi Editore, )
Un agile pamphlet sitiano dove il nostro (78 anni) si occupa di questioni, problemi, aspirazioni, eccetera della Generazione Z, i nati dal 1995 in poi.
Come minimo, direi coraggioso.
Per quanto concerne l’editore, esisteva già tempo fa, è stato recentemente rifondato, ed è ovviamente parte del Gruppo Mondadori-Rizzoli.
Quoziente lista: 5 su 10.
 
Bret Anthony Johnson – Il giorno che brucia (Einaudi, 16 settembre)
Ricordami così di Bret Johnson era sembrato alla sua pubblicazione e per qualche settimana una sorta di hype del momento, di “libro da avere”, io lo avevo letto e mi era sembrato sinceramente un “giallo” (con aspetti da romanzo-romanzo) abbastanza tradizionale, discreto ma non di più.
In questo nuovo libro, Johnson avrebbe potuto dilettarsi col reportage, visto che si parte da fatti veri e in particolare la storia dei seguaci del “profeta” David Koresh e la strage di Waco dopo l’assedio dell’FBI alla setta – ma decide di trasformare la storia reale in fiction (forse, ma non sono certo, anche per evitare problemi legali). Spunto sicuramente appassionante.
Quoziente lista: 7 su 10.
Incipit: Nel corso di quelle dolorose settimane all'inizio del 1993, prima che la mia famiglia si disgregasse e prima degli incendi di marzo, prima di ritrovarci addosso gli occhi del
mondo intero sulla scia del sensazionalismo, e prima di lei, prima di tutte le cose che mi hanno cambiato per sempre, io avevo quattordici anni e stavo imparando a forzare le serrature.
 
Patrick Modiano – La ballerina (Einaudi, 16 settembre)
Che dire, i singoli romanzi (brevi) di Modiano a me sembrano essere tanti capitoli di una stessa opera, di un medesimo grande romanzo sulla memoria e sull'identità, in particolare sulla fallacia delle due definizioni, dei due concetti. È un po’ un prendere o lasciare, io sono tra quelli che prendono, anche perché il livello qualitativo a me pare essere costante e piuttosto alto.
Quoziente lista: 10 su 10

 

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