IN USCITA E TEDESCHI
Mario Vargas Llosa – I venti (Einaudi)
L’ultimo romanzo, postumo, di Vargas Llosa, largamente recepito o percepito come mortuario, luttuoso, come un malinconico arrivederci (o addio) dello scrittore, un po' come fatto col Ravelstein di Bellow o il Baumgartner di Auster, d'altra parte è una storia di vecchiaia e smarrimento.
Dimensioni molto brevi (meno di 100 pagine), da novella.
Quoziente lista: 6 su 10.
Franco Cordelli – Pinkerton (La Nave di Teseo)
Forse il romanzo più noto e apprezzato del critico e scrittore Cordelli, un’opera che l’autore ha rivisto più volte (credo di aver letto che quella ora pubblicata sia la decima stesura). Una sorta di giallo letterario che immagino raffinato, e spero più compatto e meno sfilacciato di altre sue opere narrative.
Quoziente lista: 7 su 10.
Catherine Lacey – Nessuno scompare davvero (Sur, 16 luglio)
Riedizione dell’apprezzato romanzo di esordio della Lacey, la lotta di un personaggio femminile coi suoi malesseri e le sue ansie esistenziali, e il suo desiderio di fuga.
Quoziente lista: 7 su 10.
Incipit: Forse a questo mondo ci sono persone che riescono a leggere nel pensiero anche senza volerlo,
e se esistono persone così è molto probabile che mio marito sia uno di loro.
Deborah Levy – Agosto blu (NN)
Dopo la trilogia dell’autobiografia in movimento, pubblicata nel 2024 in italiano in un breve arco temporale, arriva ora anche l'ultimo romanzo della sudafricana Levy, ancora per NN: è una storia di perdita, pedinamento, ritrovamento (di una persona e forse del senso della propria vita), tra Atene e Vienna.
Quoziente lista: 7 su 10.
Incipit: La vidi per la prima volta in un mercatino di Atene mentre comprava due cavalli danzanti meccanici. Il venditore infilò una pila AA zinco super resistente nella pancia di quello marrone e le mostrò che per accendere il cavallo, grande più o meno come due mani, bisognava alzargli la coda e per fermarlo bastava abbassarla.
Andrew Porter – La vita immaginata (Feltrinelli)
Per Porter, scrittore di età matura ma piuttosto parco di pubblicazioni (solo quattro libri tra romanzi e raccolte di racconti) e la sua narrativa, che si cala nel vissuto delle famiglie medio-borghesi statunitensi, ho sentito fare paragoni eccellenti, come Richard Yates e John Cheever. Questa è una storia di abbandono, viaggio e ricerca (del padre), che può in effetti risuonare di temi e atmosfere propri dei due grandi scrittori citati sopra.
Quoziente lista: 8 su 10.
Incipit: Alcuni anni fa, quando mi imbarcai in questo progetto – in una, per così dire, ricerca della verità su quanto era accaduto a mio padre –, mia moglie Alison mi avvertì del pericolo che correvo avvicinandomi troppo a qualcosa che forse non volevo veramente sapere.
Lutz Seiler – Stella 111 (Utopia)
Libro di recentissima uscita che fa un po’ da ponte tra la lista delle uscite attuali e quella dei tedeschi; Seiler è conosciuto soprattutto come poeta, ma il suo primo romanzo Kruso (per Del Vecchio) aveva avuto una certa eco anche da noi. Nel 2023 gli è stato conferito il più prestigioso tra i premi letterari tedeschi, il George-Büchner Preis (va alla carriera, non a una singola opera).
Stella 111 è il secondo romanzo, una storia di formazione e caduta del Muro, forse con qualche riflesso autobiografico. Ricordo lo stile di Kruso, come una sorta di convincente realismo lirico, un libro che mi era piaciuto.
Reinhard Kaiser-Mühlecker – Bracconieri (Carbonio)
Questo scrittore austriaco predilige storie di campagna (o di personaggi che provengono da quel contesto), apparentemente minime, piuttosto disperate.
È Carbonio a iniziarne la traduzione in italiano con questa che non fa eccezione e che si potrebbe riassumere, come hanno fatto alcuni giornali, in “Tinder in una fattoria”, una storia d’amore tra un contadino e una donna di città, personalità e modi di vita forse inconciliabili.
Lo stile è battente e lirico, per nulla Bernhardiano (lo dico perché la combinazione Austria + disperazione potrebbe far pensare che).
In arrivo per il medesimo editore un nuovo romanzo più tardi nell'anno 2025.
Wolfgang Hilbig – Io (Keller)
Hilbig è stato scrittore della DDR e quel tempo lo ha vissuto intensamente e sulla sua pelle (troppo poco allineato per diventare scrittore socialista, messo sotto monitoraggio dalla Stasi, per qualche tempo in carcere). E di questo tratta il romanzo ora pubblicato da Keller, una satira-rappresentazione
quasi kafkiana dei meccanismi spionistici e paranoici della DDR e del ruolo dello scrittore/intellettuale in quel contesto.
Ludwig Tieck – Il superfluo della vita (Carbonio)
Qui ancora Carbonio, ma con una novella ottocentesca dalla penna di quello che potrebbe essere un classico nascosto, nel quale sono state viste analogie con Goethe e Shakespeare (Tieck ne fu traduttore in tedesco e in effetti la storia ha qualcosa di Romeo e Giulietta).
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