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LIBRI E RECENSIONI. YASMINA REZA - LA VITA NORMALE

TRIBUNALI E MAGGIORDOMI

Yasmina Reza

Mi sono avvicinato con sano interesse a La vita normale, ultimo lavoro di Yasmina Reza, autrice ormai molto apprezzata (e molto presente a festival, eccetera) anche in Italia. Credo che la sua affermazione sia avvenuta con il felicissimo, gradevolissimo, Felici i felici.

Questo è un libro altrettanto snello ma molto diverso, dove la Reza si concede (e le concediamo) qualcosa che appunto è appannaggio di autori affermati, ovvero fare con la struttura del libro ciò che si vuole, e non tanto (anzi, niente affatto) in termini di libertà creativa e sperimentazione, quanto di mettere insieme e pubblicare quello che si ha a disposizione, contando sulla propria scrittura (di ottimo livello, intendiamoci) e di quella buona (disposizione) dei fan.

La parte preponderante di La vita normale è costituita da cronache giudiziarie: la Reza frequenta da anni le sale dei tribunali (mi risulta sia per proprio interesse, non con scopi specifici di reporter) e forse il successo di V13 di Carrère l'ha fatta riflettere sulla possibilità di usare quel materiale. A questi resoconti vengono alternati piccoli episodi o accadimenti dalla vita della scrittrice, qui il modello potrebbe essere la Ernaux, ma il punto è che si viene proiettati in un contesto di case o soggiorni di lusso a Venezia, famiglie servite da maggiordomi, vero e proprio name dropping (logicamente le è ben introdotta nell'ambiente letterario e lo fa un po' pesare) e alla fine non si comprende (io non ho compreso) il senso di questi inserti autobiografici e il loro collegamento con la parte giudiziaria. Forse non c'è nessun collegamento.

Avrete capito che è proprio la sezione dei tribunali quella più interessante: la penna spesso sensibile e qualche volta affilata della scrittrice riesce a rendere molto bene il disegno fisico e i tipi dei personaggi, così come la quotidianità del processo, compresi tic, manie, fallacie di avvocati e giudici.
Per quanto riguarda i crimini descritti, si va dal delitto familiare molto efferato alla molestia sessuale, mi pare che la Reza sia brava a evitare il giudizio diretto e l'adesione a qualsiasi scorciatoia woke o al suo contrario. La dominante sembra essere una constatazione dell'assurdità dell'essere umano e del suo agire, ma non starei a estrarre significati univoci o universali, sono semplicemente cronache giudiziarie d'autore, molto ben fatte e ben condotte.

La vita normale è un libro "piccolo" (anche nella concezione, nel disegno) ma nobilitato dalla penna illuminata dell'autrice. È meno riuscito e divertente di Felici i felici, ma sicuramente consigliabile ai fan.

Voto: 7

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Informazioni sul libro

Yasmina Reza - La vita normale

Traduzione di Davide Tortorella

193 pag.

Attualmente in commercio

 


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