UMANI E MONTAGNE
Ogni tanto vige la legge gradevole e a volte un po' ossessiva dello scrittore da riscoprire. Questo potrebbe essere il caso di Ludwig Hohl, autore svizzero discretamente “irregolare” e ammirato da Dürrenmatt (mi pare una caratteristica precipua, ricorrente - per gli scrittori da riscoprire - essere ammirati dai grandi conclamati).
Questo La salita passa per essere l’opera più importante nella ricca produzione di Hohl (in italiano, comunque, si trovano solo il primo volume di Le note e Sentiero notturno, ma non crediate che nelle librerie tedesche si trovi molto dell’autore, anzi).
Si tratta di una breve novella, con atmosfere che effettivamente possono ricordare il “noir” psicologico di Dürrenmatt, ma non aspettiamoci un crimine o dei misteri da svelare, o meglio, il mistero è quello della psiche umana e non ci sono crimini, se non forse la hybris di uno dei due personaggi: che sono due alpinisti molto differenti fisicamente e nel carattere, alla conquista di una vetta, per quella che sembra una normale "avventura" di scalata.
Qui viene esplorato il rapporto (diciamo) “esteriore” tra i due, ma soprattutto il loro dialogo con se stessi, lo scavo nelle loro paure o motivazioni; sarebbe poi facile aggiungere o affermare che il vero protagonista è la montagna, la natura costituzionalmente “incolpevole”, che però attraverso i suoi fenomeni e le sue asprezze, complotta eccome nei piani dell’uomo. Le descrizioni della scalata sono molto dettagliate, direi da esperti di alpinismo o, come diciamo oggi, hiking, e sono le pagine che con il loro slancio “tecnico” in contrasto con la limitatezza dell’agire umano e la sua poca lungimiranza, aumentano maggiormente la tensione.
Non c’è molto di più di questo: possiamo dire che Hohl è abile ad auscultare l’agire umano e sicuramente, a leggere il grado di precisione delle descrizioni, deve essere stato un esperto scalatore. Dürrenmatt, per complessità di pensiero e costruzione delle sue opere, è di un altro livello, ma questo racconto è godibile, pur confermando la mia impressione primigenia (ancora prima di aver letto) su Hohl, ovvero un minore, che però è possibile e godibile recuperare investendoci i 45 minuti richiesti dalla lettura del libro.
Si tratta di una breve novella, con atmosfere che effettivamente possono ricordare il “noir” psicologico di Dürrenmatt, ma non aspettiamoci un crimine o dei misteri da svelare, o meglio, il mistero è quello della psiche umana e non ci sono crimini, se non forse la hybris di uno dei due personaggi: che sono due alpinisti molto differenti fisicamente e nel carattere, alla conquista di una vetta, per quella che sembra una normale "avventura" di scalata.
Qui viene esplorato il rapporto (diciamo) “esteriore” tra i due, ma soprattutto il loro dialogo con se stessi, lo scavo nelle loro paure o motivazioni; sarebbe poi facile aggiungere o affermare che il vero protagonista è la montagna, la natura costituzionalmente “incolpevole”, che però attraverso i suoi fenomeni e le sue asprezze, complotta eccome nei piani dell’uomo. Le descrizioni della scalata sono molto dettagliate, direi da esperti di alpinismo o, come diciamo oggi, hiking, e sono le pagine che con il loro slancio “tecnico” in contrasto con la limitatezza dell’agire umano e la sua poca lungimiranza, aumentano maggiormente la tensione.
Non c’è molto di più di questo: possiamo dire che Hohl è abile ad auscultare l’agire umano e sicuramente, a leggere il grado di precisione delle descrizioni, deve essere stato un esperto scalatore. Dürrenmatt, per complessità di pensiero e costruzione delle sue opere, è di un altro livello, ma questo racconto è godibile, pur confermando la mia impressione primigenia (ancora prima di aver letto) su Hohl, ovvero un minore, che però è possibile e godibile recuperare investendoci i 45 minuti richiesti dalla lettura del libro.
-----------------------------------------------------
Informazioni sul libro
Ludwig Hohl - La salita
Traduzione di Davide Longo
Sellerio 2024
136 pag.
Attualmente in commercio
-----------------------------------------------------
Commenti
Posta un commento