LIBRI IN USCITA
Elisabeth Asbrink - Il mio grande, bellissimo odio (Iperborea, 5 febbraio)
Un libro di dimensioni abbastanza importanti (quasi 500 pagine) e molto interessante per la scrittrice svedese, qui "a confronto" con la biografia movimentata e dagli aspetti spiccatamente "femministi" (nel senso più puro e meno politicamente sfruttato del termine) di Victoria Benedictsson, scrittrice (pure lei, con pseudonimo maschile) e "anima libera" nella Svezia del diciannovesimo secolo. Milanesi: presentazione con Federica Manzon al Festival I Boreali, il 16 febbraio.
Quoziente lista: 8 su 10.
Un estratto: Cosa succede agli esseri umani, quando Dio muore? Diventano più liberi. Più soli. Più leggeri e allo stesso tempo più pesanti. I sensi di colpa svaniscono, ma d’un tratto ognuno è costretto ad assumersi la responsabilità della propria vita, invece di rimetterla nelle mani di un potere superiore. Nella seconda metà dell’Ottocento la morte di Dio portò con sé un senso di euforia e di angoscia. Le persone vivevano in una duplice tensione, di evoluzione e stasi, di progresso e arretramento, di radicalismo e conservatorismo. E se Dio è morto, cos'è la Chiesa? Che significato ha il matrimonio, che viene celebrato davanti a quel Dio? Quale sessualità è accettabile e quale va rifiutata? Come si devono scrivere i libri e condurre i dibattiti? Cos'è un uomo, e cos'è realmente una donna?
Emily St.John Mandel - Stazione undici (La Nave di Teseo, 7 febbraio)
Questo libro è stato pubblicato nel 2015 da Bompiani, senza ricevere troppa attenzione, anche se la scrittrice gode di ottima reputazione nei paesi anglofoni.
Nel frattempo La Nave ha pubblicato L'Hotel di cristallo, una sorta di seguito "loose" di questo, e Mare della tranquillità. Come dire: se ci si crede, ci si deve credere fino in fondo.
La storia è di carattere distopico-postapocalittico. Mi pare ne sia stata tratta una serie.
Quoziente lista: 5 su 10, ma sono contento di essermi ricordato della scrittrice.
Mario Desiati - Malbianco (Einaudi, 4 febbraio)
Confesso: a me Desiati non convince e mai (credo) mi convincerà, ma parliamo comunque di uno scrittore affermato e piuttosto stimato, per cui segnalo anche questo nuovo Malebianco, nuovamente tra Puglia e Berlino, dove l'autore sembra alzare ulteriormente le ambizioni, con una storia che va alle radici del mal(e) fino alla seconda guerra mondiale.
Quoziente lista: 2 su 10 (sono disposto a leggerlo se dovesse essere candidato allo Strega).
Incipit: Fu allora, in un tardo pomeriggio berlinese, con l’aria livida d’argento e cenere, che cominciai a svenire. Non sono mai stato un uomo vigoroso e pienamente in salute, ma in quella primavera di cinque anni fa le cose presero una forma diversa. La prima volta stavo impalato a una fermata dell’autobus, gli occhi fissi nel vuoto per non incrociare sguardi e oggetti che potessero mettermi a disagio. Guardare in alto fa cadere, guardare per terra ti rende insopportabili i piedi della gente. In quei giorni ero turbato da dettagli sciatti e insignificanti, il respiro pesante dei pendolari nei tram affollati, il vociare scomposto di anziani turisti, l’aggressività da branco dei giovani maschi.
Tayeb Salih - La stagione della migrazione a nord (Sellerio, 30 gennaio)
Una riproposta Sellerio di un romanzo già uscito nel 2011 per l'editore palermitano, probabilmente il capolavoro dell'importante scrittore sudanese: una classica storia di dialettica est/ovest (o sud/nord), Medio-oriente/Europa, modernità e origini.
Molto affascinante, abbastanza breve, dal respiro classico.
Quoziente lista: 7 su 10.
Rachel Cusk. Trilogia dell'ascolto (Einaudi, 4 febbraio)
Chi ancora non li avesse letti e comprati, può in questo volume da quasi 600 pagine e con spesa contenuta trovare i tre libri più celebri della Cusk: Resoconto, Transiti e Onori, che costituiscono appunto la trilogia del titolo. Per me vale la pena, anche se è meno "originale" o innovativo di quanto la critica abbia detto.
Quoziente lista: li ho già, letti due su tre.
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