NEGLI ANNI
Dove la luce di Carmen Pellegrino è un libro quasi esemplare per inserirsi in quel filone ibrido, spurio, tra andamento saggistico, romanzo, memoir, che tanto favore dai lettori (o dall'editoria?) sta avendo in questi anni. In questo abbiamo naturalmente dei rischi, che non riguardano la Pellegrino in particolare, ovvero che questa scelta, da innovativa (e rischiosa in quanto tale) diventi di comodo o addirittura stantia (e ancora più rischiosa), ma è appunto un aspetto generale, che prescinde da questa lettura e dal relativo giudizio.
Tre cose riescono bene alla scrittrice: lo spunto di partenza è altamente originale e credo poco frequentato (almeno in narrativa), con la storia della scomparsa dell’economista Federico Caffè, tuttora non chiarita. La scrittura è preziosa e di grande valore, il ritmo gestito bene con l’uso di capitoli brevi, agili e incalzanti.
Nella logica che illustravo all'inizio, la vicenda di Caffè viene mischiata con squarci autobiografici (emerge soprattutto la figura del padre) e flash sulla storia italiana degli ultimi 40-45 anni, dove mi pare che il riferimento più vicino sia Gli anni di Annie Ernaux. Questi ultimi innesti rappresentano per me la parte meno felice del libro (o almeno quella meno riuscita).
Nella logica che illustravo all'inizio, la vicenda di Caffè viene mischiata con squarci autobiografici (emerge soprattutto la figura del padre) e flash sulla storia italiana degli ultimi 40-45 anni, dove mi pare che il riferimento più vicino sia Gli anni di Annie Ernaux. Questi ultimi innesti rappresentano per me la parte meno felice del libro (o almeno quella meno riuscita).
Lo spirito del romanzo mi pare risieda in una riflessione sulle classi deboli e popolari e sulla vittoria del modello capitalista-liberista; molto in generale, possiamo dire che non è male per questo romanzo avere uno spirito, e che quindi la figura di Caffè sia utilizzata (anche) in questo senso.
Nel complessivo buon esito dell’opera, possiamo forse lamentare che nessuno dei filoni narrativi venga veramente approfondito, d’altra parte immagino che la Pellegrino avesse in mente un libro fatto appunto di flash, squarci e visioni (e che si conclude in modo piuttosto visionario e simbolico).
Il giudizio finale e sintetico oscilla tra il buono e il molto buono: sui destini del genere spurio, diranno invece i prossimi anni se continuerà ad avere un peso preponderante sulla produzione letteraria (e con che esiti).
Voto: 7+
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Informazioni sul libro
Carmen Pellegrino - Dove la luce
La Nave di Teseo 2024
208 pag.
Attualmente in commercio
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