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RECENSIREPOESIA. LEONARDO CANELLA - NUGHETTE

LA PASTA METAFISICA

Di Valentina Murrocu

Con le sue Nughette, Canella mostra scene di vita quotidiana che si ripetono e vengono presentate al lettore in sequenze o didascalie alternate ai disegni, scene che lo conducono nel regno del tragicomico e del surreale; tuttavia, pare impossibile separare in questi testi la quotidianità e se vogliamo la trivialità e banalità dalla riflessione in forma di collage dadaista sul senso o non senso del mondo per come lo conosciamo e sul valore eventuale da attribuire alla scrittura. Lo spaesamento del lettore è dato da questo aspetto unito alla postura ironica e talvolta finto ironica del soggetto, spostato di qua dalle prose, mentre l’io appare plurimo, moltiplicato in voci vicine a quelle della commedia:

«Però Canella è contento che calmo può scrivere adesso questa micronughetta: dorme la Selly tettine assonnate, che dorme pure la coccinella Gighy»(p. 79). «Loro litigano e io ci posso mettere anche dei mesi per farli litigare. Inoculo sospetto e fastidi. Poi loro esplodono e litigano e io li guardo e li ascolto.» (p.110); «pensavo che una poesia è una scheggia nel dito e un romanzo è Billy biscio pallino che cammina fra incavi e increspature» (p.159);

Dal punto di vista stilistico, colpiscono l’uso del principio del montaggio o cutup caro alla neoavanguardia, la sintassi prevalentemente paratattica, il lessico che accoglie tutti i realia possibili, da verme a pomodori, da vongole a stectocefalo, da Aldilà a pulsantino; non mancano gli anglicismi, i nomi propri di persona e i neologismi quali  “allucinatogeloso”, “nughettovisivo”, “orosplendenti”. Colpisce in particolare lo spostamento nella chiusa, che conduce il lettore in un limbo in cui la comicità vira verso una tragedia non annunciata o inespressa o, meglio, un sentire ruvido, insieme cinico e innocente, per citare Nietzsche:

«Oggi è morto Robin Williams e secondo me giù per il lavandino c’anche il suo occhio che mi guarda. Vivo. E allora cerco. Ma al posto dell’occhio di Robin Williams che mi guarda c’è una piccola matassa dei tuoi capelli.» (p. 93); «Ma Leo, che cosa fai!! e io vedevo in te il cielo stellato e non avevo niente da dirti e pensavo che se ti avessi scoperchiato il cranio avrei visto il cielo stellato. E il purè non era niente male.» (p.129); «E nessuna parola capace di esprimerla. Ma secondo me, anche questa nughetta, lori, sta digerendo la pasta metafisica che abbiamo mangiato oggi» (p.145).

L’autore si domanda se ci sia una morale per questa Nughetta: una risposta possibile deve muovere da quella visione del mondo che traspare da questi brevi testi; ad essere protagonista è quel Giano bifronte in cui il riso sprezzante del mondo e verso il mondo muta in atto artistico creatore, ammesso che i due aspetti possano essere separati. Per tutte queste ragioni insieme, Nughette risulta un bel libro.

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Informazioni sul libro
Leonardo Canella - Nughette. Da RicercaBO al 2021 (con disegni)
Prefazione di Renato Barilli
affinità elettive 2022
292 pag.
Attualmente in commercio
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 Seguono due testi:

12.

mustafapascià offre orecchiefrittelle lucenti e sorride

sorrisi cariati. Mustafapascià. Sotto le stelle. Io baratto

dita occhi scarpe. Alla partenza che tu dormi, un occhio

candito e un’unghia lunata sono sul tuo ginocchio le sor-

prese per domattina.

(p.105)

 

* 

58.

mi chiedi se oggi sono riuscito a fare qualcosa ed io

ti racconto della bava delle zucchine. Sul fuoco. Le ho

guardate tutto il pomeriggio che tu non c’eri e loro erano

sul fuoco. E ho pensato al dolore, alle tendinebianche-

spostate, al numero dei mattoni del palazzo difronte e al

cielo grigio che c’ha la bava pure lui. Mentre ti aspettavo,

mitica Polly, e sapevo che saresti tornata coi sacchetti del-

la spesa e le tue piccole tettine dorate.

 

(p. 237)

 

 


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