LA PASTA METAFISICA
«Però Canella è contento che calmo può scrivere adesso questa micronughetta: dorme la Selly tettine assonnate, che dorme pure la coccinella Gighy»(p. 79). «Loro litigano e io ci posso mettere anche dei mesi per farli litigare. Inoculo sospetto e fastidi. Poi loro esplodono e litigano e io li guardo e li ascolto.» (p.110); «pensavo che una poesia è una scheggia nel dito e un romanzo è Billy biscio pallino che cammina fra incavi e increspature» (p.159);
Dal punto di vista stilistico, colpiscono l’uso del principio del montaggio o cutup caro alla neoavanguardia, la sintassi prevalentemente paratattica, il lessico che accoglie tutti i realia possibili, da verme a pomodori, da vongole a stectocefalo, da Aldilà a pulsantino; non mancano gli anglicismi, i nomi propri di persona e i neologismi quali “allucinatogeloso”, “nughettovisivo”, “orosplendenti”. Colpisce in particolare lo spostamento nella chiusa, che conduce il lettore in un limbo in cui la comicità vira verso una tragedia non annunciata o inespressa o, meglio, un sentire ruvido, insieme cinico e innocente, per citare Nietzsche:
«Oggi è morto Robin Williams e secondo me giù per il lavandino c’anche il suo occhio che mi guarda. Vivo. E allora cerco. Ma al posto dell’occhio di Robin Williams che mi guarda c’è una piccola matassa dei tuoi capelli.» (p. 93); «Ma Leo, che cosa fai!! e io vedevo in te il cielo stellato e non avevo niente da dirti e pensavo che se ti avessi scoperchiato il cranio avrei visto il cielo stellato. E il purè non era niente male.» (p.129); «E nessuna parola capace di esprimerla. Ma secondo me, anche questa nughetta, lori, sta digerendo la pasta metafisica che abbiamo mangiato oggi» (p.145).
L’autore si domanda se ci sia una morale per questa Nughetta: una risposta possibile deve muovere da quella visione del mondo che traspare da questi brevi testi; ad essere protagonista è quel Giano bifronte in cui il riso sprezzante del mondo e verso il mondo muta in atto artistico creatore, ammesso che i due aspetti possano essere separati. Per tutte queste ragioni insieme, Nughette risulta un bel libro.
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12.
mustafapascià offre orecchiefrittelle
lucenti e sorride
sorrisi cariati. Mustafapascià. Sotto le stelle. Io baratto
dita occhi scarpe. Alla partenza che tu dormi, un occhio
candito e un’unghia lunata sono sul tuo ginocchio le sor-
prese per domattina.
(p.105)
*
58.
mi chiedi se oggi sono riuscito a fare qualcosa
ed io
ti racconto della bava delle zucchine. Sul fuoco. Le ho
guardate tutto il pomeriggio che tu non c’eri e loro erano
sul fuoco. E ho pensato al dolore, alle tendinebianche-
spostate, al numero dei mattoni del palazzo
difronte e al
cielo grigio che c’ha la bava pure lui. Mentre ti aspettavo,
mitica Polly, e sapevo che saresti tornata coi sacchetti del-
la spesa e le tue piccole tettine dorate.
(p. 237)
Grazie ☺️
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