LIBRI IN USCITA
I libri in primo piano, che a mo' di edizione straordinaria commento discorsivamente e non con i consueti box, sono Diluvio di Stephen Markley e Intermezzo di Sally Rooney, usciti per Einaudi il 12 novembre. Come dire, l'editore di Via Biancamano sa ancora "coprire" molto bene quegli scrittori che uniscono allure letteraria e una spiccata leggibilità.
Dopo Ohio, Markley torna con una cosa grossa, da 1.300 pagine, e con riflessi distopico-ecologisti.
C'è sempre qualcuno che non capisce perché Markley piaccia così tanto: a mio modo di vedere perché crede ancora in un romanzo fortemente tradizionale e di "plot". Infatti piace anche a King.
La Rooney esce con una delle sue storie millennial: due fratelli, famiglia, amore, morte e (immagino) molti dialoghi "scolpiti":
C'è sempre qualcuno che non capisce perché Sally Rooney piaccia così tanto: a mio modo di vedere perché sa ritrarre perfettamente la sua generazione, e perché è dotata tecnicamente (armamentario dello scrittore: dialoghi, integrare nella scrittura le nuove forme di comunicazione, gestione del ritmo, eccetera).
Tommaso Pincio - Panorama (Sellerio, 12 novembre)
La riedizione di un romanzo molto interessante di Pincio, uscito originariamente per NN nel 2015, un libro che (mi sono fatto l'impressione) mette insieme in maniera post-postmoderna molte cose (romanzo epistolare, tema dei social network, gioco letterario, metanarrativa). Un recupero molto gradito, come si suol dire.
Quoziente lista: 7 su 10.
Ivan A.Bunin - La vita di Aresn'ev (Medhelan, 1 novembre)
Per Medhelan, editore-marchio-costola di Settecolori, esce un libro di Bunin, primo russo a essere premiato con il Nobel per la letteratura e sul quale sta peraltro facendo un lavoro di riscoperta Adelphi. Per questo romanzo autobiografico da tempo assente in Italia, la traduzione è quella "storica" di Ettore Lo Gatto. Presente anche una introduzione di Andrea Tarabbia.
Quoziente lista: 6 su 10 (vorrei verificare la traduzione).
Anna Burns - Amelia (Keller, 23 ottobre)
Libro uscito da qualche settimana, ma lo propongo avendolo "bucato".
La Burns aveva vinto il Booker con Milkman, libro generalmente poco apprezzato o letto in quanto fortemente sperimentale. Amelia è l'esordio della scrittrice, del 2001, in originale No Bones, una storia di formazione "settata" durante i Troubles di Belfast, e dalla prosa tesa e più tradizionale rispetto al libro citato sopra. Inspiegabile la copertina (sembra un allegro romance).
Quoziente lista: 6 su 10.
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