L'OCCIDENTALE IN ASIA
Cacciatori nel buio rappresenta la mia prima esperienza con un libro di Lawrence Osborne: da quanto ho compreso può essere considerato rappresentativo di una poetica autoriale (di idee e ambientazioni) legata alla fuga e allo spaesamento (in questo caso dell’occidentale in Asia), corrispondenti a un più generale spaesamento esistenziale.
Al di là di questo, il romanzo è anche molto denso e divertente (pur nella molteplicità di piccoli e grandi drammi, e anche crimini di discreta levatura, che il libro contiene).
Probabilmente tratto da alcune esperienze personali di Osborne, il protagonista è un inglese, un uomo/ragazzo “medio” (forse mediocre) che in Cambogia trova molti buoni motivi per non tornare alla propria vita media e altrettante spinte (come si suol dire: opportunità e rischi) per intraprendere altre scelte – che a volte non sono tali. Non c’è esotismo di bassa fattura in questo romanzo: Osborne conosce quello di cui parla, e le sue fonti di prima mano gli permettono di sbozzare personaggi variopinti e credibili, e scenari vividi e di cui quasi si percepiscono afa e umidità.
Sotto i monsoni e attraverso buone quantità di alcol e non solo, Robert (il protagonista) si avvicina a conoscere meglio se stesso, seppure questo non fosse il suo intento, e a compiere delle scelte. Potrebbero esserci un orizzonte e un possibile futuro, ma per il lettore il punto è soprattutto come ci si arriva, si tratta quindi di farsi trascinare dal ritmo suggestivo e paludoso del romanzo, e applaudire la maestria dell’autore.
Voto: **** 1/2 / 7.5
-----------------------------------------------------
Informazioni sul libro
Lawrence Osborne - Cacciatori nel buio
Traduzione di Maria Grazia Gini
Adelphi 2017
277 pag.
Attualmente in commercio
-----------------------------------------------------
Commenti
Posta un commento