MONDO ESAUSTO
Sarà veramente I figli sono finiti l'ultimo romanzo di Walter Siti, come da lui annunciato? O si tratta di un falso annuncio, un posizionamento un po'snob/istrionico e un po'scaramantico? O ancora, visto che questo libro è comunque ibridato di andamenti saggistici e intarsi di metanarrativa, Siti continuerà tranquillamente a scrivere le sue cose, ma senza definirle romanzo?
Certo troviamo nel libro umori di morte, disperazione e apocalisse (ovviamente trattate con il dovuto sarcasmo, i calembour ironici, una certa dose di tenerezza), una diffusa atmosfera da fine dei tempi (e sentimenti, e ovviamente, figli) ma non molto di più rispetto ad altri libri dello scrittore; e altrettanto palese è come Siti voglia dire la sua sui fatti del giorno (o del momento), scelta magari non molto lungimirante (perché a rischio invecchiamento dei contenuti) ma, nell'immediato, vivacizzante e (forse) frutto di una sorta di "fretta esistenziale": dico la mia ed esco di scena.
(Il Covid, l'Ucraina, l'Intelligenza Artificiale, eccetera).
Sapremo nei prossimi anni: proprio quest'ultima caratteristica farebbe pensare che no, che Siti non abbia finito, questo gancio all'attualità, simile e ancora più forte rispetto a un altro romanzo "milanese", Bruciare tutto, sembra rispondere a un'urgenza di stare sul pezzo, di dare la propria interpretazione: i figli finiscono, l'attualità no.
In questo contesto la trama è un simulacro per poter veicolare quello che Siti ha da dire, non per questo i personaggi principali sono manichini privi di complessità, sanno convincere e vivere sulla pagina, il vecchio e sfinito Augusto, il generazione Z, intelligentissimo e perso Astore, seppure specie nei comprimari l'autore non resista alla tentazione di comprimere altra realtà, aforismi, sentenze, arbasineggiamenti vari, mentre nei due protagonisti si concentrano i residui di tenerezza, intesa, amore, speranza (a volte affondati nell'incomprensione e nella fretta di vivere) che questo mondo esausto ha da offrire.
Ecco: questo è il romanzo (non importa se ultimo o meno) di un grande scrittore italiano (magari non il suo migliore), non sono tanti, quindi credo vada letto.
Voto: **** 1/2 / 7.5
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