UNA PICCOLA EPOPOEA
Ron Rash è un maturo e interessante autore statunitense che si colloca molto bene nel filone western/americano bucolico, ultimamente in via di grande considerazione da parte di editori e lettori. Kent Haruf, Chris Offutt, ovviamente uno dei capostipiti come Larry McMurtry possono essere alcuni nomi , assolutamente non tutti, per provare a tracciare il perimetro in cui su muove Rash.
Il custode è ambientato in North Carolina ed è mi pare esemplare, sia per aderenza al genere, sia per il modo in cui Rash fa sviluppare una trama tutto sommato "ordinaria" ma allo stesso tempo piena di tensione esplosiva, rispettando da una parte certi stilemi del genere stesso (i balordi del paese, il medico saggio, la forte divisione in "classi sociali") ma riuscendo a riempire di vita e realtà il contesto, le ambientazioni, i personaggi. Questo credo sia un equilibrio fondamentale: chi legge questo tipo di libro vuole (pretende) il rispetto di certi luoghi e situazioni, ma nessuno vorrebbe un romanzo che si apre e si chiude in luoghi comuni e (sole) situazioni già viste.
Rash convince per il ritmo con cui la trama si muove inesorabile, per l'incipit coreano, per alcuni slanci lirici che valorizzano una scrittura secca e laconica, per il non temere, quando servono, i buoni sentimenti (basti pensare al personaggio del titolo, il custode Blackburn, protagonista e motore positivo della storia) e un certo tipo di "epica" delle piccole cose ma soprattutto delle persone semplici (ma capaci di sentimenti larger than life).
In sintesi un buonissimo romanzo, che da una parte non si discosta dai suoi "simili" e contemporanei e non apporta particolari innovazioni al genere, ma che fa benissimo quello che sa fare, convincendo il lettore (meglio se predisposto) dall'inizio alla fine.
Voto: **** 1/2 / 7.5
-----------------------------------------------------
Commenti
Posta un commento