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LIBRI E RECENSIONI. DAVIDE ORECCHIO - LETTERE A UNA FANCIULLA CHE NON RISPONDE

AMOROSA DISTOPIA 

 

Davide Orecchio è a mio parere uno tra i più interessanti scrittori italiani tra quelli di una generazione di mezzo, ancora lontana (anagraficamente e come cursus honorum) dai mostri sacri ma idealmente pronta a fare il prossimo passo nelle gerarchie di un ideale (non esistente, forse per fortuna) canone.
Ciononostante, il suo esordio per un grande editore, Storia aperta (per Bompiani) mi aveva lasciato qualche dubbio, mi era sembrato un progetto di grande ambizione nelle premesse, ma difettoso nell'esecuzione (l’idea era quella di produrre una grande biografia del padre, prima fascista, poi comunista, attingendo a materiali sia documentali che narrativi preesistenti e rielaborandoli).
Visto che ho introdotto il tema, quale erano i motivi della (parziale) mancata riuscita? La qualità della lingua dei materiali utilizzati non mi era sembrata elevata e costringeva Orecchio a uno sforzo aggiuntivo per rendere l’insieme evocativo, in particolare insistendo sul ritmo e su frequenti iterazioni -  però al servizio di episodi selezionati (forse per la volontà di dare giustizia alla figura paterna) con troppa poca attenzione. In poche parole, romanzo suggestivo nelle intenzioni, ma piuttosto noioso da leggere.
 
Con Lettere a una fanciulla che non risponde, lo scrittore fa un apparente passo indietro, presentandoci un romanzo epistolare d’amore che però è allo stesso tempo una distopia fantascientifica, e qui la questione diventa ancora più interessante, perché se il discorso dei materiali di recupero riguardava direttamente, nel libro precedente, il testo (il contenuto) qui si sposta sull’insieme dei riferimenti e delle citazioni che sostengono e portano avanti la storia.
Che tu sia per me il coltello, Total Recall, 2022: I sopravvissuti, Le cosmocomiche, ovviamente Blade Runner, un po’ La strada di McCarthy, molto La fattoria degli animali, e sicuramente altro che non ho colto: "fonti" (di ispirazione) che mi sono sembrate evidenti.
Paradossalmente, da questo pout-pourri di influenze esce un insieme armonico, sentito, originale e ben eseguito, a tratti un po’ didascalico nella parte più strettamente politica, ma molto centrato a livello di invenzioni, immagini forti, coerenza dell’insieme e nella voce portante, quella del protagonista, che affronta (per amore, ma non solo) un vero e proprio viaggio di formazione dai contorni quasi illuministici.
La forma epistolare non "fissa" o frena la storia in un tumulto di parole statiche, ma diventa anzi il motore vivo della narrazione, che diventa rapidamente un vero e proprio on the road ad episodi, intervallato dalle parallele epistole della fanciulla (queste sì, più liriche e meno movimentate), riportate in nota.
 
Il libro, comunque, è più semplice e leggibile di quanto queste mie considerazioni forse farebbero pensare, la natura è quella che riassumevo prima, romanzo epistolare amoroso, virato in distopia con elementi di fantascienza, e, ci tengo a dirlo, ben fruibile e apprezzabile anche da chi non ama particolarmente gli ultimi due generi.
Un buon riscatto per Orecchio, attendendo i prossimi passi della sua strada verso l'ipotetico, irrealizzabile, canone.

Voto: ****  / 7+

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Informazioni sul libro
Davide Orecchio - Lettere a una fanciulla che non risponde
Bompiani 2024
216 pag.
Attualmente in commercio

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