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LIBRI IN USCITA A INIZIO GIUGNO. JON FOSSE, CALANDRONE E ALTRI

LIBRI IN USCITA

Jon Fosse – Un bagliore (La Nave di Teseo, 4 giugno)

Jon Fosse

Questo è il racconto o novella (sono 80 pagine) più recente del Premio Nobel Jon Fosse, uno scrittore che sembra andare per estremi (o opere molto corpose, o molto brevi), un libro che “parte” dall'elemento scatenante dello smarrimento (un automobilista vaga in un bosco, trovandosi a un certo punto bloccato) per inoltrarsi in territori di mistero e – immagino io – tendenti alla metafisica (metafisica della vita e della morte, un po’ come in Mattino e sera, anche nella forma della novella).
P.S.: c’è la punteggiatura.
Quoziente lista: 8 su 10.
 
Maria Grazia Calandrone – Magnifico e tremendo stava l’amore (Einaudi, 4 giugno)
La scrittrice milanese continua nella sua ricognizione autobiografica sulla figura (o le figure, sarebbe il caso di dire) materna, qui creando un parallelo tra il suicidio dei genitori, già trattato nel precedente Dove non mi hai portata, e un caso di cronaca nera di una ventina di anni fa (una donna che uccide l’ex-marito e lo getta nel Tevere, come nel fiume si erano gettati madre e padre della Calandrone).
Quoziente lista: 5 su 10, potenzialmente interessante, il memoir o le cronache del vero mi stanno però un poco estenuando
 
Mathieu Belezi – Attaccare la terra e il sole (Gramma Feltrinelli, 4 giugno)
Belezi è uno degli pseudonimi dello scrittore francese Gérard-Martial Princeau; questo è il suo primo libro a essere tradotto in italiano ed è un libro “di guerra” che esplora quella per la conquista francese dell’Algeria (parliamo del diciannovesimo secolo).
Lo stile mi è sembrato vibrante e abbastanza sperimentale, direi piuttosto celiniano.
Quoziente lista: 7 su 10.
 
Elena Garro – I ricordi dell’avvenire (Sur, 5 giugno)
Elena Garro è stata una scrittrice messicana, attualmente direi convenzionalmente “da riscoprire”, in vita osteggiata sia per le posizioni politiche sia in quanto donna nel maschilismo generalizzato della nicchia intellettuale messicana (e della società del paese in genere).
Molto spesso la sua produzione è stata accostata al realismo magico, questa sembra una storia di amore, vita e violenza, per la quale nel lancio viene speso il nome di “una Elena Ferrante del secolo scorso”. Prefazione di Guadalupe Nettel.
Quoziente lista: 4 su 10. Interessante ma non so se fa per me.
 
William Gardner Smith – Il volto di pietra (Clichy, 5 giugno)
Gardner Smith è stato giornalista e scrittore americano-nero, per gran parte della sua vita e attività attivo in Francia, vicino ai temi del romanzo sociale e di rivendicazione alla Wright/Baldwin.
Il libro ha, mi pare, contenuti autobiografici, ripercorrendo sostanzialmente le tappe della vita di Smith, la “fuga” dagli Stati Uniti, la vita parigina, l’impegno sociale e politico, usando però (auto-fictionalmente) nomi fittizi. Stile interessante: tra il classico e un certo scandito tipico del romanzo di realismo sociale.
Quoziente lista: 7 su 10.
 
Roberto Saporito – Figlio, fratello, marito, amico (Qed, 7 giugno)
Esce per il nuovo editore Qed il libro più recente del prolifico scrittore albese Roberto Saporito.
La storia potrebbe ricordare (da lontano) una storia alla “Un giorno di ordinaria follia”, una vendetta e la trasformazione dell'uomo comune in portatore di morte come gancio narrativo forte di un libro breve (112 pagine) su vita, scelta e destino - e, ovviamente, morte.
Bella la grafica della casa editrice, sobria ed elegante (evidenzio in quanto “novità”).
Quoziente lista: 7 su 10.

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