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LIBRI E RECENSIONI. DARIO VOLTOLINI - INVERNALE

AZIONE PATERNA

Voltolini, Invernale

Invernale di Dario Voltolini appartiene nominalmente alla abbastanza frequentata ai nostri tempi di libri autobiografici definibili “memoir sul padre”, ma lo fa scegliendo un approccio differente rispetto ad altri suoi contemporanei parenti come ad esempio Leggenda privata di Michele Mari (mi riferisco qui alle pagine, molto dense e problematiche, nelle quali lo scrittore “faceva i conti” con il padre Enzo), La traversata notturna di Canobbio e La casa del mago di Trevi.
C’è intanto una differenza dimensionale, ma sappiamo come Voltolini sia scrittore da forme brevi, ma più rilevante credo sia il focus: in Mari e Canobbio mi pare venga messo al centro il rapporto del figlio con un genitore troppo grande o troppo poco “comunicabile”, troppo distante o severo o depresso o tutte queste cose insieme. Assistiamo in questi libri a un dialogo dell’autore con se stesso, nutrito dai ricordi e che sembra quasi ovviare a tutti i dialoghi mancati o troncati o insufficienti con la figura paterna.
È strano dirlo di uno scrittore riflessivo e di stile come Voltolini, ma Invernale è invece un libro quasi tutto giocato sull'azione (si apre con una scena fortemente dinamica, due pagine di altissima fattura sul mestiere della macellazione) e in particolare quella che si sostanzia nella lotta del padre contro la malattia che inizia ad invaderlo. Azione della malattia, (re)-azione dei medicinali, azioni calcistiche, viaggi, azioni apparentemente di solo alleggerimento: è questo che domina nel libro. Il figlio è osservatore, a volte vigile, a volte sbigottito: il rapporto padre/figlio è esperito – mi sembra – solo per quel che riguarda questa fase particolare (e breve) delle loro vite, al rapporto precedente sono dedicati pochi flash, anche essi basati su azioni e in particolare sullo “sguardo” che le fotografa o le raccoglie.
 
Non si tratta qui di distinguere i bravi e i meno bravi: la scelta di Voltolini è secondo me legittima, ergonomica e coronata dal successo. Lo scrittore, lo sappiamo, ha la penna di uno stilista, e il libro abbonda (a volte quasi tracima) di metafore, similitudini, immagini forti, a volte fulminanti, con quella precisione che oramai si tende a definire “calviniana”, a volte tendenti verso una densità quasi pittorica (rinunciando a tale precisione a favore di quello che potremmo chiamare “effetto speciale”).
 
È un libro forte, un libro di corpi e di consapevolezza della morte, che si offre al lettore con franchezza e onestà, mostrando un Voltolini in stato di grazia e – a mio modo di vedere – ancora (molto) più incisivo del precedente e pur riuscito Il giardino degli aranci.

Voto: **** 1/2 / 7.5

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Informazioni sul libro
Dario Voltolini - Invernale
La Nave di Teseo 2024
144 pag.
Attualmente in commercio

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Nota: ho scritto la recensione prima che Invernale si qualificasse nella sestina dei finalisti de Premio Strega 2024. Ne sono felice e un po' sorpreso, perché spesso nel premio si tendono invece a favorire scritture piuttosto "medie" (che non è un insulto), prive di particolari increspature e slanci. Vedremo col tempo di fare un bilancio anche su questo aspetto.


Commenti

  1. Bravo! E come sai i libri sulla figura paterna mi interessano molto.

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