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LIBRI IN USCITA DALL'11 MARZO. IN PRIMO PIANO PERCIVAL EVERETT

LIBRI IN USCITA

IN PRIMO PIANO
Percival Everett – Cancellazione (La Nave di Teseo, 15 marzo)

Percival Everett

Un libro che sta avendo una seconda vita grazie al film American Fiction, che ne è stato tratto.
La Nave di Teseo nel lancio (meritorio, intendiamoci) lo definisce uno dei 
romanzi più iconici e geniali di Everett, per cui ti chiedi perché fino ad ora fosse fuori commercio, dopo l’edizione Instar del 2007.
Storie editoriali. Everett è uno di quegli scrittori che io ritengo troppo intelligenti per essere anche coinvolgenti: detto questo, può essere che io aspetti il nuovo in uscita mi pare in autunno. O magari no, leggo questo.
Quoziente lista: 4 su 10
 
Rebecca Makkai – Ho qualche domanda da farti (Bollati Boringhieri, 12 marzo)
Ho sentito dire ottime cose di questo romanzo di Rebecca Makkai, che sembra ripercorrere un po’il mix tra storia universitaria e thriller “di formazione” che ha caratterizzato l’ultimo di Ellis.
Ovviamente al di là delle similitudini di trama è una suggestione, il libro rimane lo stesso molto interessante nel suo unire – mi pare in premessa – romanzo “letterario” e lettura a forte e immediata presa.
Quoziente lista: 9 su 10
 
Pavel Hak (Delvecchio, 6 marzo)
Avevo conosciuto Pavel Hak, scrittore ceco-francese, con Trans, pubblicato da Transeuropa qualche anno fa; mi era sembrato un libro molto originale, differente da tutto quanto avessi letto fino a quel momento, un romanzo post-apocalittico, violento, allucinato e asfissiante, davvero particolare.
Sono quindi contento che la sua storia editoriale continui adesso con questo romanzo dove vengono unite e incrociate quattro storie che sembrano appartenere pienamente alla poetica (o universo tematico) dell’autore come lo avevo conosciuto.
Quoziente lista: 10 su 10
 
Giorgio Agamben – Il corpo della lingua (Einaudi, 12 marzo)
Il libro riporta come sottotitolo “Esperruquancluzelubelouzerirelu” e la lingua di cui parla è quella di Rabelais e di Teofilo Folengo,  e questo è un saggio su questi due autori fondanti (riconosciuto Rabelais, più sullo sfondo e per conoscitori Folengo), che può ad esempio accompagnare o preludere (a) una rilettura di Gargantua e Pantagruel (non dico prima lettura non per snobismo, ma perché forse è meglio che essa non venga particolarmente intermediata da letture critiche).
Quoziente lista: 5 su 10
 
Donald Ray Pollock – La tavola del paradiso (Mondadori, 12 marzo)
Un certo e attuale nuovo vigore del genere western e di un certo tipo di gotico americano ha aiutato anche la riscoperta di uno specialista come Pollock, scrittore dalla biografia particolare (ha esordito tardi, prima era operaio e autista di camion). La storia sembra appunto un western moderno (ambientato negli Stati Uniti durante la prima guerra mondiale). Segnalo che Mondadori ha anche recentemente pubblicato i racconti di esordio (Knockemstiff) e credo riporterà in libreria anche l’ altro romanzo Le strade del male.
Quoziente lista: 5 su 10
 
China Miéville – Embassytown (Fanucci, 23 febbraio)
Nulla di veramente nuovo, ma per evidenziare le edizioni aggiornate (nelle grafica) da parte di Fanucci, suo editore storico dei romanzi di uno dei campioni della fantascienza weird, o fantascienza mixata con elementi realistici, fantasy, fanta-politici. Nuove uscite (cioè ripubblicazioni) ad Aprile.
Quoziente lista: n.g. (ho da leggere altri suoi romanzi)
 
Tama Janowitz – Schiavi di New York (Accento, 13 marzo)
Insieme a Ellis e McInerney la Janowitz faceva parte del brat pack minimalista e newyorkese in voga negli anni ’80. Il riflusso – o declino – è stato clemente con Ellis, equanime con McInerney e crudo con la Janowitz, sostanzialmente dimenticata. A molti anni dall’edizione Bompiani (nel frattempo un suo romanzo è uscito addirittura per Newton Compton) Accento ripropone il suo libro più
famoso e – ehm – iconico, una raccolta di racconti – genere elettivo della scrittrice.
Quoziente lista: 7 su 10

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