Passa ai contenuti principali

LIBRI E RECENSIONI. BEATRICE COPPINI - IL SOSPIRO DEL MONDO

TOSCANA DI STRADA


Avevo trovato Il sospiro del mondo in un trafiletto sull'inserto domenicale del Sole 24 Ore, dove Gino Ruozzi definiva quello di Beatrice Coppini "un esordio importante". Ci ho messo un po' a trovare il libro, faccende di piccola editoria, ma non volevo rinunciare a scoprire questa voce esordiente, esordiente matura (senza offesa), insegnante e italianista, toscana, ovviamente, ovviamente nel senso che l'ambientazione risulta ovvia anche a chi legga solo poche righe di uno a caso di questi racconti (a volte racconti veri e propri, a volte pennellate, frammenti, squarci).
Quella di cui si parla è un Toscana interna e interiore, di bosco, prato, collina e città (e strada statale) e non di scoglio o spiaggia, dove la scrittrice intesse o presenta le sue storie (davvero) minime, di panorami, riflessioni, lutti, equivoci, innamoramenti, fissazioni, ma è molto difficile imbastire una recensione trovando riferimenti e parole stabili, perché si tratta di un materiale e di una voce peculiari, qualcosa che non a caso sta molto fuori dalle rotte della grande e anche media editoria. Sperimentazione? Non proprio. più l'idea di buttare giù una specie di almanacco narrativo della Toscana di cui parlavo prima, certamente lontana dal pieraccionismo e magari abbastanza attigua ai lunatici della vicina Emilia (ma meno, molto meno lunatici e bizzarri), forse con una lontana ispirazione a Pratolini; un almanacco compilato da una voce adulta e bambina allo stesso tempo, ingenua e aperta allo stupore - ma questa è la voce dei racconti, la scrittrice, al contrario, non la immagino ingenua, penso ci sia ricerca e il risultato `di tutto questo è la produzione di una pagina interessante e vivida, spesso lirica, a volte rapida a portarci nelle cose o inseguire il finale, talvolta cruda perché lo è la vita.

In questi casi, questi particolari, è utile fare un esempio, dove il pur operoso recensore non arriva, cito quindi dal libro:

Era una campagna strana perché troppo vicina alla città: in macchina ci si arriva in 5 minuti, a piedi in 30. Eppure era proprio "fuori città".
Nella stalla, si camminava stando attenti ai laghi di piscio delle mucche. E l'afrore prodotto dal sudore delle mucche insieme alla ribollitura del fieno dava i giramenti di testa. In città si andava all'Upim o alla Standa o alla pasticceria Hughes. Così quando a cinque anni scoprì Carteano il mondo le si ribaltò.

Questo è un racconto bucolico e di formazione, ce ne sono altri, come dicevo, di città, o di strada, o di appartamento, contraddistinti da questo tono realistico e un po' svagato, colloquiale e con improvvisi inasprimenti, preciso nell'evocare ambienti e sensazioni con poche pennellate.
Non è facile districarsi tra racconti che a volte durano una pagina scarsa, spesso con uno svolgimento ma senza trama, e capire cosa questo libro stia cercando di dirci e perché, senza dubbio e come dice Ruozzi, sia un esordio importante, o per lo meno notevole (anche nel senso letterale di "da prenderne nota"). Solo che lo è e si spera non resti un unicum visto il cammino dell'autrice, che da fuori appare peculiare e svagato almeno quanto la sua (bella) prosa.

Voto: ****/ 7+

----------------------------------------------------- 

Informazioni sul libro
Beatrice Coppini - Il sospiro del mondo
Società Editrice Fiorentina
127 pag.
Attualmente in commercio

----------------------------------------------------- 


Commenti