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Don Robertson – Miss Margaret Ridpath e lo smantellamento dell’universo (Nutrimenti, 22 settembre)
Don Robertson – Miss Margaret Ridpath e lo smantellamento dell’universo (Nutrimenti, 22 settembre)
Continua da parte di Nutrimenti l’occupazione o riscoperta della bella “nicchia” di questo scrittore americano, apprezzato da Stephen King; questo nuovo libro è ambientato a Paradise Falls, la cittadina immaginaria presente in molti romanzi di Robertson (oltre che in due volumi-saga che ne prendono il nome) e arriva con la fama del “romanzo più amato” dallo scrittore.
Quoziente lista: 0 su 10 (perché devo leggerne altri suoi).
Viola Ardone – Grande meraviglia (Einaudi, 19 settembre)
Nuovo romanzo “a tema forte” della Ardone, ambientato in un manicomio a ridosso della promulgazione della legge Basaglia. Si collega idealmente ai due precedenti in un affresco dell’Italia dal dopoguerra al boom economico fino
alla fine degli anni ’60.
Quoziente lista: non lo so, ma me lo vedo già candidato Strega.
Ann Petry – La strettoia (Mondadori, 19 settembre)
Da una scrittrice statunitense afroamericana che da noi definirei scolasticamente “da riscoprire”, un ampio romanzo che non a caso tocca il tema della razza, nella relazione tra un nero e una bianca, per i temi, siamo negli anni ’50, considerata contro le convenzioni sociali (sullo stesso tema si veda in parte Il tempo di una canzone di Powers).
Forse da recuperare anche La strada, il primo bestseller milionario pubblicato da una scrittrice nera.
Quoziente lista: 5 su 10.
Rob Doyle – Confessioni di uno scrittore in bilico (8TTO, 22 settembre)
Lavoro molto interessante di uno scrittore irlandese, il protagonista si chiama penso non a caso Rob Doyle,
e in effetti parliamo di auto-fiction nella sua forma istituzionale, con il “reportage” di un viaggio (forse immaginario, auto-fiction ≠ memoir) scatenato, alcolico e anche molto letterario.
Quoziente lista: 9 su 10.
Silas House – L’ascesa di Lark (Jimenez, 22 settembre)
Scrittore del Kentucky e ascrivibile a quel filone di “America dal basso”, talvolta virata rurale, western o noir, che Jimenez insieme a un paio di altri editori trasporta nel nostro paese.
Questa è però una distopia che potrebbe assomigliare vagamente a La strada di McCarthy.
Quoziente lista: 4 su 10
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