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LIBRI IN USCITA DAL 15 MAGGIO. IN PRIMO PIANO: MICHELA MURGIA

LIBRI IN USCITA


LIBRO IN PRIMO PIANO
Michela Murgia – Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi (Mondadori, 16 maggio)
Michela Murgia, Tre ciotole

Libro “lanciato” con l’ormai nota intervista con cui la scrittrice ha fatto coming out della sua malattia: lo definirei un romanzo di racconti sulla “crisi”, con alcuni di carattere autobiografico; l’autrice stessa insiste sul vederlo appunto come romanzo e io non mi voglio distaccare da questa interpretazione, seppure l’editore sembri smentirla, con riferimenti alla Didion autobiografica dell’anno del pensiero magico e al Fitzgerald autobiografico-riflessivo di Il crollo.
Quoziente lista: 10 su 10 (curiosissimo io).

Marian Keyes – Grown up (Brioschi, 19 maggio)
Nonostante la grafica un po’ allegra, non si tratta di un romanzo-millennial, la scrittrice (irlandese) è esperta, è stata pubblicata in Italia in passato da Sperling & Kupfer e questo dice un po’ sul suo tipo di narrativa, tra chick-lit, rosa o romanzo umoristico un po’ alla Hornby. Per chi non è spaventato dalla leggerezza, e poi un editore come Brioschi qualcosa deve averci visto.
Quoziente lista: 4 su 10
 
Pierre Lemaitre – Il silenzio e la collera (Mondadori, 16 maggio)
Secondo capitolo della nuova trilogia di Lemaitre sul dopoguerra francese, quindi seguito de Il gran mondo, il romanzo inizia nel 1952 e attraverso la storia dei fratelli Pellettier affronta e descrive temi e criticità della Francia “in via di trasformazione” di quell'epoca.
Quoziente lista: n.a. (dovrei iniziare dal primo o addirittura dalla trilogia precedente).
 
Louise Kennedy – La fine del mondo è un cul-de-sac (Bollati Boringhieri, 16 maggio)
Storia editoriale particolare quella della Kennedy, diventata scrittrice (o meglio, arrivata alla pubblicazione) a 55 anni dopo essersi occupata d’altro (era cuoca). Questa è la sua raccolta di racconti, mi dicono incisivi, essenziali, diretti, per lo stesso editore è disponibile anche il romanzo Sconfinamenti.
Quoziente lista: 10 (ce l’ho già).
 
Wole Soyinka – Cronache dalla terra dei più felici al mondo (La Nave di Teseo, 16 maggio)
In un mondo ideale questo sarebbe un libro evento, ritorno al romanzo dopo 48 anni di un premio Nobel per la letteratura: Soyinka, nigeriano, è in effetti considerato uno dei più grandi scrittori africani moderni. Questa è una satira “nera” ambientata proprio in Nigeria in prossimità delle elezioni, fondamentalmente una storia di amicizia, politica, inganni e corruzione, e di dimensioni piuttosto estese (quasi 600 pagine).
Quoziente lista: 9 su 10.
 
William T. Vollmann – L’atlante (Minimum Fax, 19 maggio)
Continua la preziosa operazione „filologica "e di recupero vollmaniano di Minimum Fax, ora con questa collezione di scritti di viaggio, di natura autobiografica, in un modo che unisce racconto e reportage, in questo caso con prevalenza del primo elemento. L’originale è del 1996.
Quoziente lista: n.a. (ho altro di Vollmann da leggere prima).
 
Jonathan Lethem – Amnesia Moon (Minimum Fax, 19 maggio)
Sempre Minimum Fax e sempre un recupero, il secondo romanzo in assoluto di Lethem (del 1995), una storia un po’ distopica e scombiccherata che paradossalmente ricorda gli ultimi romanzi del nostro, distaccandosi quindi da quelli, di tono più realista, per cui è prevalentemente noto.
Quoziente lista: 2 su 10.
 
Peter Cameron – Che cosa fa la gente tutto il giorno (Adelphi, 16 maggio)
Presentato come il nuovo libro di Cameron, questa raccolta include in realtà il racconto che le dà il titolo, già presente in quella intitolata In un modo o nell’altro (Rizzoli, ormai fuori commercio) e altri pubblicati su riviste statunitensi e inediti in Italia. Ad aumentare la (mia) confusione, in questi giorni Adelphi ri-edita i racconti di Paura della matematica. I due libri si completano, costituendo un ottimo “corpus” cameroniano, ma lasciando qualche dubbio sul perché non sia stato direttamente riportato in libreria anche il titolo ex-Rizzoli.
Quoziente lista: 5 su 10.
 
Fernando Aramburu – Figli della favola (Guanda, 16 maggio)
Nuovo e atteso romanzo per Aramburu, come di consueto con forti appigli nella realtà politica e problematica dei Paesi Baschi, qui sotto forma di storia di amicizia virile/formazione, con risvolti tra il drammatico e il picaresco.
Quoziente lista: n.a. (devo ancora leggere Patria).
 
Alejandro Valera – Babylon (NN, 19 maggio)
Esordio romanzesco di uno scrittore statunitense di chiare origini latinoamericane, una storia di famiglia e immigrazione, amori e ricordi, conflitto e soprattutto di “America” e di New York. Da tempo non avevo in "segnalazione" un NN, molto bene!
Quoziente lista: 8 su 10.
 
Barry Gifford – Camera d’albergo (Jimenez, 19 maggio)
Di fatto tre “plays” di carattere teatrale/cinematografico, che furono infatti originariamente le sceneggiature di una miniserie televisiva, con due episodi su tre che videro David Lynch alla regia. I tre “drammi” hanno poi vissuto una onorevole vita teatrale e sono ora proposti in volume. Da tenere conto appunto di questa natura totalmente o prevalentemente dialogica.
Quoziente lista: 5 su 10.
 
Mikolaj Lozinski – Gli Stramer (Bottega Errante, 16 maggio)
Da uno scrittore polacco, quello che sembra poter essere l’ennesimo “bel colpo” di Bottega Errante, una saga familiare ebrea in Polonia a cavallo tra le due grandi guerre e prima della Shoah, qualcosa che potrebbe ricordare l’universo narrativo di I.B. Singer.
Quoziente lista: 7 su 10.
 
Torrey Peters – Detransition, Baby (Mondadori, 16 maggio)
La Peters è la prima donna “trans” (quindi nata uomo) a essere finita nella longlist del Women’s Prize for Fiction, queste sono anche le tematiche del romanzo (la detransizione del titolo si riferisce a una donna trans che decide di tornare a essere uomo), ovviamente “portanti” anche se in un mondo magari futuro un libro del genere verrà semplicemente visto come un romanzo di relazioni, amore, scelte. Scrittura accattivante, un po’ una versione romanzo di The sex and the city.
Quoziente lista: 6 su 10.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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