NEL METAVERSO
Pur essendo un fan appassionato dello scrittore, ho aspettato un po' a leggere La vita intima di Niccolò Ammaniti, e nel frattempo mi sono passate sotto gli occhi alcune critiche piuttosto negative. (di lettori sul web, che invece sui giornali difficilmente si parla male dei libri). Ammaniti torna al romanzo a otto anni di distanza da Anna, e le aspettative erano elevate. Le aspettative, dico io, uccidono: forse non vedremo più lo scrittore kinghiano della trilogia di provincia Ti prendo e ti porto via, Io non ho paura e Come Dio comanda. Ed è un peccato, intendiamoci, ma in La vita intima si vira (su) o meglio si conferma, con maggior efficacia, una vena satirica non nuova e già emersa per esempio in Che la festa cominci, inoltre l'autore sembra voler fare il punto - e lo fa bene - su otto anni che probabilmente ne valgono venti, tra accelerazione della dimensione virtuale, scoperta degli influencer, Covid, ulteriore spettacolarizzazione della politica ed esibizione del privato nella sfera pubblica (social) che poi è uno dei temi portanti del libro.
Conoscete la trama, semplice: Maria Cristina Palma, bellissima moglie del premier Domenico Mascagni (lei secondo me "costruita" a figura di Chiara Ferragni), riceve dal passato un video apparentemente di sex revenge. Da lì, con un accumulo tipicamente ammanitiano, si sviluppano velocemente gli eventi, tra colpi di scena, momenti fortemente comici, ma una vena intimistico/malinconica che nello scrittore conosciamo, e che infatti mi ha fatto sussultare quando ho letto come secondo alcuni lettori o critici "Ammaniti sia diventato buono". Ragazzi, lo è sempre stato.
Voto: ****1/2/ 7.5
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