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LIBRI E RECENSIONI. MOHAMED MBOUGAR SARR - LA PIÙ RECONDITA MEMORIA DEGLI UOMINI

IL ROMANZO DEL ROMANZO

Sarr - La più recondita memoria degli uomini

La più recondita memoria degli uomini, del senegalese Mohamed Mbougar Sarr ha vinto il Premio Goncourt nel 2021 ed è stato generalmente acclamato dalla critica sia in Francia che nei paesi dove è stato tradotto: si tratta in effetti di un romanzo per molti versi fuori dal normale, per lingua, struttura e idea di fondo, specie pensando che l'autore, classe 1990, è relativamente giovane. Riassumendo un giudizio in poche parole, è un buonissimo libro che poteva essere eccezionale moderando alcune lungaggini e ripetizioni forse "istintive" e lavorando ancora di più su alcuni equilibri, ma siccome un libro non può essere differente da come lo ha scritto (o meglio, da come lo ha consegnato al "visto si stampi") il suo artefice, la questione è assolutamente futile.

Sarr "immagina" la storia di un romanzo dirompente scritto e pubblicato in Francia agli albori della Seconda guerra mondiale dal senegalese T.C. Elimane (personaggio che potrebbe essere stato ispirato dal malese, lui realmente esistito, Yambo Ouologuem) e poi sparito dalla circolazione editoriale e dimenticato, essa viene sviluppata come "quest" partendo dal punto di vista di un giovane scrittore, anch'esso senegalese, che vi si imbatte per caso. Da qui parte la ricerca e si sovrappongono diversi piani e storie ulteriori, le vicende contemporanee del protagonista (che potrebbe essere letto come alter ego di Sarr) e le narrazioni incrociate di tutti quelli che hanno incontrato o creduto di incontrare Elimane, in un andamento spesso torrenziale o fluviale, con un movimento vertiginoso nelle epoche e nella geografia (Francia e Senegal, ma anche Argentina). La complicata costruzione funziona benissimo, direi perfettamente, fino a due terzi della lettura, poi - pur rimanendo su un livello molto elevato - ho avvertito come dicevo alcuni sfilacciamenti e sfaldature, specie nella parte "africana" e negli avvicinamenti a uno spiccato registro di realismo magico (ma potrebbe essere una mia idiosincrasia personale); la difficoltà principale è reggere tutto il romanzo - un "libro di libri" - su una storia immaginaria, non potendo quindi, alla fine, visualizzare o portare al lettore il perché, l'anello mancante, la prova certa, il motivo per il quale l'opera di Elimane sia stata tanto dirompente e maledetta (facendo un paragone azzardato, ma per rendere l'idea, è una sorta di effetto-Necronomicon, mi riferisco a Lovecraft e al libro da lui continuamente evocato nei suoi racconti e romanzi). D'altra parte il "chiavistello" del romanzo mitizzato e perduto serve a Sarr per "dialogare" con la Storia del suo paese e dell'emigrazione africana in Francia con una certa libertà e senza cadere nel didascalico, e credo che proprio questo sia il discorso a cui l'autore tiene di più.

I cenni e gli stessi dubbi che espongo provano ad approfondire la mia esperienza di lettura, che però in sostanza è stata decisamente appagante, insomma i pregi prevalgono nettamente sui difetti, e il romanzo è allo stesso tempo originale, plastico (nella lingua) e anche avvincente (ovviamente non come lo sarebbe un giallo di Grisham), quindi per quanto mi riguarda consigliato. E Sarr - beh, chissà dove potrà arrivare Sarr: noi lo aspettiamo con fiducia, in ogni caso.

Voto: ****1/2 / 7.5

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Informazioni sul libro
Mohamed Mbougar Sarr - La più recondita memoria degli uomini
Traduzione di Alberto Bracci Testasecca
Ed. e/o 2022
432 pg.
Attualmente in commercio

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